Transnistria: una polveriera nel mirino della NATO
Confesso che prima di sposare mia moglie, rumena, non avevo mai sentito parlare della Transnistria, né sospettavo che in quella remota regione dell’est europeo si nascondesse una polveriera.
La Transnistria è uno stato “de facto” indipendente. Su tutte le carte geografiche è semplicemente una regione della Repubblica Moldova, ma in realtà in Transnistria si governano da soli fin dal 1990, dopo una breve guerra di secessione dalla Moldova. Mentre quest’ultima è una nazione di etnia rumena, nella ribelle Transnistria sono tutti russi. Insomma, una Ucraina-Donbass in piccolo e ante-litteram.
Diamo un’occhiata alla cartina pubblicata con l’articolo, vedrete una sottile e lunga striscia di terra oltre il fiume Dnestr, incuneata tra la Moldova e l’Ucraina. Il problema? Non confina con la Grande Madre Russia. Ma nella piccola Repubblica non riconosciuta dall’Onu sono stanziati 1500 soldati di Mosca. Ecco che si configurano tutti gli elementi per una bomba ad orologeria, un luogo perfetto per creare un “casus belli” coi fiocchi.
“Russi ribelli secessionisti? Niente guerra civile con la Moldova in corso? Bisogna rimediare subito…” pensò bene la Nato! Ecco che come per magia in Moldova, stamani, si è materializzata una colonna di circa 100 mezzi blindati Statunitensi. Facciamo notare che la Moldova non fa assolutamente parte della Nato, e che in Moldova vige una costituzione esplicitamente neutrale, come quella Svizzera per intendersi. I mezzi blindati saranno esposti nel centro di Chishinau, capitale della Moldova, e serviranno per delle esercitazioni militari congiunte Nato-Moldova. L’operazione prende il nome “Dragon Pioneer” (il drago pioniere).
Cosa direbbero Obama, la Clinton o peggio Trump, se il Cremlino mandasse una colonna di mezzi blindati a Tijuana, al confine con la California, per delle esercitazioni militari congiunte Russia-Messico? Si metterebbero a urlare come galline isteriche con il dito indice tremante a un millimetro dal pulsante rosso della valigetta nucleare.
Insomma, a mio modesto avviso questa mossa in Moldova, a due passi dalla Transnistria, suona come una provocazione per vedere un po’ come reagiscono i Russi. Che peraltro non fanno bene a mantenere il contingente di 1500 uomini, sia chiaro. Gli ex-sovietici si sono già ripresi la Crimea, stanno per riprendersi il Donbass, vuoi vedere che se li stuzzichiamo un po’ invadono anche la Transinistria nonostante l’abbiano lasciata in pace per 26 anni?
Se le grandi potenze si impicciassero un po’ più degli affari propri, e ogni popolo avesse un reale diritto a decidere la propria forma di governo e la propria appartenenza, morirebbero meno esseri umani per difendere una bandiera. Mi sembra di scrivere delle frasi alla “Catalano”… nelle Utopie non è forse tutto ovvio, semplice e chiaro?
Dato che questa notizia non è passata su nessun telegiornale e neppure sulle agenzie di stampa, invito caldamente ad approfondire l’argomento tramite i link qui di seguito.
Giovanni Trambusti
ANTIDIPLOMATICO
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=15493
TERMOMETRO POLITICO
http://www.termometropolitico.it/1167712_transnistria-una-bomba-pronta-a-esplodere.html
SITO UFFICIALE DELLA NATO
http://www.nato.int/cps/sk/natohq/topics_49727.htm
SPUTNIK
http://it.sputniknews.com/mondo/20160502/2593690/esercitazioni-usa-moldova.html
EUROPEAN PRESSPHOTO AGENCY
http://www.epa.eu/politics-photos/defence-photos/rally-for-and-against-dragon-pioneer-2016-military-exercise-in-moldova-photos-52736096
RADIO FREE EUROPE
http://www.rferl.org/content/moldova-us-troops-joint-military-exercises/27712788.html
WIKIPEDIA
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=1549