Sandro Melli e il bentornato Parma
Sandro Melli nasce l’11 dicembre 1969 ed il 20 aprile 1985 esordisce in C1 con il Parma a 15 anni e 4 mesi.
Sulla panca ducale siede un tale nominato Sacchi Arrigo da Fusignano.
Con i crociati disputerà 241 partite e gonfierà la rete per 56 volte risultando in questa maniera l’ottavo giocatore come presenze ed il quarto goleador di sempre.
Abbandonato l’armadietto del Tardini nel 2005 assume l’incarico di team manager, ruolo che ricoprirà per un decennio sino all’estate del 2015. Il Parma è stata la sua seconda dimora, nelle sue vene scorre sangue gialloblù.
Ha vissuto l’apoteosi con Callisto Tanzi e la polvere con Tommaso Ghirardi.
Sandro non gioca di sponda e non utilizza terze persone. Lo ha dimostrato in un momento molto delicato quando durante il torneo 2014-15 per tutto il girone di ritorno la società ducale non riusciva a reperire nemmeno qualche migliaia di euro per affrontare le trasferte ed i ristoranti.
Come erano lontani i tempi della Parmalat e di Callisto Tanzi, quelli della Coppa delle Coppe, delle due Coppa Uefa, della Supercoppa Uefa, delle tre Coppa Italia, della Supercoppa Italiana.
Certo, Parma non possiede il palcoscenico di Milano, Roma, Torino, è una città di 200mila abitanti con uno stadio che può ospitare massimo 28mila tifosi, però siccome i sogni allietano le ore notturne, e per qualcuno anche quelle diurne, ecco che per un quarto di secolo la tifoseria gialloblu sta con un piede tra le nuvole e con l’altro al Tardini.
Chi ha contribuito a gonfiare i sogni è stato Sandro Melli, anche il padre Emilio negli anni Sessanta ha indossato la magliettina a strisce giallo e blu, ed ai sogni l’ex bomber si era affezionato e non li voleva mollare. Quando si è poi accorto che la barca si era trasformata in colabrodo non ci ha visto più e sul suo profilo facebook ha vergato frasi al cianuro.
Pensieri che tutti i media nazionali hanno copiato.
I destinatari della prosa si chiamano Tommaso Ghirardi, presidente del club, e Pietro Leonardi, direttore generale e ad del Parma Fc. Eccone qualcuno datato 8 marzo 2015:
Sei arrivato a Parma (Tommaso Ghirardi, ndr) come un ragazzo timido e appassionato di calcio, ti sei fatto volere bene da tutta la città la gente ti amava e ti rispettava … perché vedevamo un ragazzo semplice che amava il calcio per ciò che era … divertimento, emozioni, vittorie e sconfitte … Tutto questo fino al giorno che ti sei fatto trasportare dal successo e dal potere. Da quel giorno il Tommaso semplice, genuino, appassionato di calcio, man mano che passava il tempo si trasformava in un presidente poco trasparente, cominciava a mostrare pochi valori verso i propri dipendenti, i propri fornitori e i propri tifosi … ha cominciato a mancare di rispetto a tutti, raccontando mezze verità o mezze bugie, umiliando le persone a rincorrere i propri soldi, soprattutto non retribuendo le persone che lavoravano per lui … Avete (e uso Il plurale, perché come ho detto sempre in faccia a lui, l’altro 50% delle responsabilità sono del tuo amministratore delegato), rovinato la vita a centinaia di persone che ruotavano intorno al Parma Calcio, dipendenti, collaboratori, fornitori, tutta gente che oggi per colpa del vostro egoismo, sono in disgrazia o in grosse difficoltà. … colpa della medio borghesia di Parma, colpa del sistema calcio, colpa della licenza Uefa, colpa del Torino … Vergognatevi! Lo chiedo a lei Sig.ra Pasotti Gabriella: si sarebbe mai permessa di fare così con la sua azienda, la Leonessa? … dovevate almeno chiedere scusa a tutti e metterci la faccia invece che scappare dalla nave (stile Schettino)
Sandro Melli il campionato appena concluso lo ha vissuto giornata dopo giornata seguendo le partite come commentatore Sky senza perdere nemmeno un incontro, con lui avevo scambiato alcuni pareri durante il periodo turbolento del 2015 poi più nulla. Ci siamo risentiti ma questa volta l’approccio è stato diverso.
Dodici mesi trascorsi con un solo obiettivo: la rivincita. Ce l’abbiamo fatta e sono soddisfatto, diciamo che in parte quella rabbia è sbollita, ho vissuto ogni gara con l’identica emozione e passione di quando ero in campo. È andata bene.
Sì, però, Sandro, quando gli avversari si chiamano Castelfranco, Mezzolara, Legnago, Imolese, senza nulla togliere a questi club ma i gialloblù per un quarto di secolo se la sono vista con Juve, Milan, Roma, Torino che sono tutt’altra cosa.
Vero, ma se analizziamo tutti i gironi della Serie D se ne trovano di club che hanno scritto pagine importanti del calcio nazionale, leggi Venezia, Triestina, Sambenedettese, Taranto. Siamo stati bravi a rientrare subito tra i prof. Vi è stato un solo momento di maggiore concentrazione, a Valdagno, ma poi è filato tutto liscio. Meglio così.
Tu con mister, Gigi Apolloni, hai giocato a lungo e lo conosci bene, pensi abbia le capacità di traghettare i gialloblu verso il ritorno in A.
L’estate scorsa ricevetti alcune telefonate da parte di personaggi importanti, volevano ascoltare cosa ne pensassi sul suo conto e se fosse l’allenatore migliore per una immediata risalita. Dopo una diecina d’anni di vita trascorsa insieme un’idea me la sono fatta, a mio parere possiede le qualità per una carriera brillante, qualità tecniche ma soprattutto umane.
Dando per scontato che anche il prossimo torneo lo si potrebbe superare senza danni eccessivi, torniamo per un attimo alle vicende di ieri. Ma le colpe sono tutte di Leonardi e Ghirardi? Eppure tra i compiti della Lega vi è anche quello di controllare e visionare i libri contabili, un debito di decine e decine di milioni di euro non si accumula in poche settimane.
Forse da parte della Lega si è sottovalutata la gravità della situazione oppure hanno concesso eccessiva fiducia alle parole e alle dichiarazioni del presidente e dell’ad. Forse con un intervento finanziario immediato quando si sono aperte le prime falle qualcosa si poteva evitare. Di conseguenza di fronte ad un baratro di milioni di euro gli ipotetici investitori se la sono defilata e non si è presentato nessuno per rilevare le quote azionarie. Da parte nostra, squadra, tecnici, dipendenti, abbiamo sempre offerto massima disponibilità. Roberto Donadoni è stato un gran signore e gran professionista, come pure i calciatori, ma soprattutto hanno conservato un atteggiamento esemplare e ammirevole tutta quella gente che non compare sotto i riflettori e che lavora in silenzio e dietro le quinte: i magazzinieri, gli impiegati, gli operai, i giardinieri, decine e decine di persone che vivono di solo stipendio e che aspettano il 27 per andare in banca. Nessuno ha abbandonato la nave, tutti speravamo che da un momento all’altro potesse accadere qualcosa. Invece niente.
Per il campionato 2016-17 ancora a commentare il tuo Parma con Sky?
Vedremo, mi sono divertito e mi è piaciuto però qualora giungesse una telefonata dalla società non mi dispiacerebbe rientrare nell’organico di quella che è stata la mia seconda casa.
Auguri o in bocca al lupo? In casi del genere cosa si dice?
Bruno Galante
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