Vittorio De Scalzi, perla della scuola genovese
Sabato 14 maggio 2016 la musica dei New Trolls e di Fabrizio De Andrè è andata in scena a Livorno, nel Teatro Goldoni. Il protagonista assoluto è stato un Vittorio De Scalzi in gran forma, affiancato dal sorprendente talento del polistrumentista Edoardo Romano e con un ospite d’eccezione quale Mauro Pagani.
Senza fine le emozioni durante la serata, il teatro era pieno e gran parte del pubblico cantava le canzoni a memoria; il repertorio spaziava dagli anni ’60 al giorno d’oggi, insufficiente il tempo di un dopocena per rappresentarlo a dovere e per accontentare tutti.
Vittorio de Scalzi ha eseguito l’intera opera “Senza orario e senza bandiera” dei New Trolls, primo concept album della musica italiana. Musiche beat di altissimo livello sulle poesie del poeta genovese Riccardo Mannerini rielaborate da Fabrizio De André. A seguire brani dell’album di De André “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, ispirato alle pesie dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master. Vittorio lo esegue a buon titolo, dato che partecipò alla registrazione dell’album nel 1971 con la sua chitarra.
De Scalzi ha fatto profondamente sue le canzoni di De André, fino ad arrivare a identificarsi nel “Suonatore Jones”, titolo della canzone a chiusura dell’album e che dà il nome a una lunga serie di spettacoli che Vittorio ha portato in giro per l’Italia per tanti anni.
Ospiti speciali della serata sono stati Mauro Pagani e il suo Bouzouki, il tipico mandolone greco reso celebre dalle musiche tradizionali come il sirtaki. Il leader storico della PFM ha avuto una buona mezz’ora di spazio esclusivo proseguendo sul medesimo fil rouge musicale, date le sue numerose storiche collaborazioni con De André: “La buona novella”, il celebrato tour con la PFM, “Crêuza de mä”.
Il contributo di Vittorio de Scalzi alla storia della musica italiana è senz’altro sottovalutato: quanti di voi, ad esempio, conoscono “Concerto Grosso per I New Trolls”? È una creazione di Luis Enríquez Bacalov, premio oscar per le sue colonne sonore, ed è il primo vero esempio di rock-sinfonico a livello internazionale (ci avevano appena prima provato i Deep Purple ma con scarsi risultati). Invito chi non abbia idea di cosa stiamo parlando ad ascoltare questi brani su Youtube:
Dopo 40 anni questi brani di fusione tra classica e rock stupiscono ancora per la loro originalità, il coraggio interpretativo e per l’infinita poesia che li pervade.
Insomma, Vittorio a 66 anni suonati calca ancora i palcoscenici con una energia da ragazzino, con una competenza musicale rara e con una capacità di creare emozioni che pochi interpreti hanno. Il repertorio da lui composto è sterminato: tutti i successi dei New Trolls (da “Miniera” a “Quella carezza della sera”), “Tutti i brivii del mondo” per Anna Oxa, brani per Mina, per Ornella Vanoni.
È arrivato il momento di dare maggiore visibilità e riconoscere il giusto merito a questo artista che ha vissuto 50 anni da protagonista sulla scena della musica italiana.