2-0 col Belgio senza eccessivi clamori
Buona notte. Iniziamo a sognare, accettiamo il suggerimento di Antonio Conte e ci affidiamo alla fantasia piuttosto che alla realtà. Il Belgio veniva quotato outsider vincente, gli azzurri cenerentola o quasi. Eravamo partiti già col piede sbagliato con quel pareggio inaspettato tra Svezia e Irlanda del Nord con una Svezia che pareva dovesse affondare tutto ciò che le si opponeva. Ma il calcio non appartiene alle scienze esatte e facilmente programmabili (vedi l’eliminazione del Brasile eliminato dal Perù in Coppa America, si dirà che è stato eliminato con un colpo di mano, ma ce lo venite a dire proprio a noi italiani?) e perciò è del tutto superfluo tenere a portata di mano le calcolatrici e le statistiche del passato.
Di un particolare vi è certezza: Antonio Conte è un vincente. Ha stravinto da calciatore, ha stravinto da allenatore di club. Qualsiasi giocatore che lo ha conosciuto, nella prima e nella seconda veste, garantisce che il salentino ha un chiodo fisso: vincere. Poco gli importa il contorno e le posate, lui bada al contenuto del piatto che deve essere sostanzioso ed appagante.
Ennesima dimostrazione contro i rossi e neri del Belgio, li ha fatti sfogare (ma senza preoccupazione alcuna per Big Gigi), li ha irretiti nelle zone paludose della metà campo e nel momento in cui proprio non se lo aspettavano ha imposto ad Emanuele Giaccherini di trafiggerli in maniera indolore, ha quindi suggerito a Graziano Pellè di ritrafiggerli ma il suo conterraneo, cresciuto anche lui nelle giovanili del Lecce, si è messo le mani nei capelli. Ma poi, visto che col mister utilizzano lo stesso idioma linguistico allo scadere del triplice fischio finale ha ubbidito e fissato il risultato sul 2-0.
Siamo appena alla prima gara per cui restiamo ancora sdraiati in poltrona e non esultiamo, ma un sorrisino lo facciamo, quantomeno per allontanare la noia e lo scarso entusiasmo che ci stava avvolgendo.
Fatta eccezione per la supercollaudata difesa con Gigi in testa, dalla cintola in su non disponiamo di campioni o di fuoriclasse, tenuto conto che Daniele De Rossi nel passato campionato è stato un assiduo frequentatore di infermerie e di fisioterapisti e solo negli ultimi venti giorni ha potuto allenarsi con assiduità e concentrazione, per cui abbiamo fatto di necessità virtù.
Ma allora Claudio Ranieri che con il suo Leicester ha strapazzato club rinomati e arcimiliardari con professionisti che messi tutti insieme non incassano quanto una stella del City, dello United o del Chelsea?
La nostra non è una formazione di laureati con 110 e lode, è una squadra di ottimi diplomati che a fine gara si ritrovano la maglietta inzuppata di sudore e di cartellini gialli (se ne sono contati quattro alla fine contro 1 dei belgi, segno che lottano e si accapigliano su ogni palla). È un gruppo consapevole dei propri limiti tecnici ma sa di poter contare su uno spogliatoio unito e compatto e su un gruppo che raddoppia e triplica la marcatura, su ragazzi che si aiutano a vicenda e non tirano indietro la gamba e la caviglia.
Vogliamo chiamarla una squadra operaia? Se a qualcuno piace etichettarla proletaria lo faccia pure ma che proprio operaia non è, visto i club di appartenenza di gran parte di loro.
È una squadra che non parte con l’idea di essere superiore a nessuno ma nel contempo è arciconvinta di non essere inferiore agli altri. Possiamo dire che i ragazzi di Mark Wilmots hanno avuto più possesso palla, ma al di fuori dell’area di rigore perché all’interno dell’area di pericoli seri e concreti a Buffon non ne hanno creato.
Allora, invece, diciamo che siamo partiti bene senza clamori e senza strilli di trombe. Diciamo anche che non ci siamo montati la testa per questo 2-0 perché già venerdì alle 15.00 dobbiamo affrontare la Svezia di Ibrahimovic che a tutti i costi deve vincere, e quindi attaccare, se non vuol sentirsi eliminata già al primo turno. Noi, comunque, non abbiamo dimenticato il biscotto di pochi anni orsono.
Per ora godiamoci la prima vittoria, e lasciamo che siamo gli altri a preoccuparsi di noi. Cincin.
La Redazione
Commenti
2-0 col Belgio senza eccessivi clamori — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>