È un turismo che viaggia a gonfie vele
È una stagione estiva che si fa desiderare. Di sole e di caldo neppure l’ombra. In compenso le buone nuove ce le fornisce la Federalberghi tramite il suo Centro Studi sui dati delle presenze turistiche negli alberghi italiani. Se la presenza dei connazionali da giugno a settembre nel periodo 2010 – 2015 ha fatto registrare un modesto incremento, da 26.284.000 a 27 milioni circa, con un +3%, sono invece gli stranieri quelli che gratificano e lasciano intendere che per il futuro il trend rimarrà di color rosa. 22.500.000 presenze nel 2010, 27.900.000 nel 2015 con un +24%.
Sono numeri beneauguranti per l’economia nazionale che genera posti di lavoro.
Da sempre sono i tedeschi quelli che maggiormente invadono le spiagge, i laghi, le montagne e le città d’arte, seguono gli americani e i francesi. Una frenata spaventosa da parte dei russi anche se in queste settimane vi sono tenui segnali di riavvicinamento e di riduzione d’embargo. Un amletico dubbio ce lo pongono gli inglesi con il Brexit, rimarranno in Europa o affronteranno le prossime insidie in solitario? Il nostro auspicio è che mettano da parte l’orgoglio nazionale che li contraddistingue e che si preoccupino maggiormente di entrare in Europa con entrambi i piedi e preventivando che debbano metterci anche la faccia.
Per troppi anni sono rimasti alla finestra, forse è giunto il momento di chiuderla e di rimboccarsi le maniche insieme agli altri.
L’altro spauracchio è il terrorismo islamico degli sbandati e degli invasati, che colpisce all’ombra e con pusillanimità, anche se ora pare che le intelligence occidentali abbiano iniziato a collaborare e a cooperare tra di loro.
I risultati delle urne amministrative hanno lanciato un segnale forte e preciso: basta con la vecchia politica. Il rottamatore Matteo Renzi è stato molto bravo a mandare a casa tanta gente che con la politica ci aveva fatto la muffa, non altrettanto bravo è stato nel cambiare gli spartiti che sono rimasti gli stessi. Proseguiamo ad ascoltare le solite canzoni, la solita musica. I sacrifici devono farli sempre gli altri, ovvero noi. Privilegi ed incrementi per la casta, cinghia per gli italiani.
Per la prima volta una donna salirà sul Campidoglio per occupare la poltrona importante. Virginia Raggi, candidata del M5S, ha stritolato, con il 67%, il democratico Roberto Giachetti e nella capitale il gruppo di Beppe Grillo amministrerà per il prossimo quinquennio.
“Sarò il sindaco di tutti, dopo venti anni riporteremo la legalità e la trasparenza, con noi si apre una nuova era” le prime frasi pronunciate quando lo spoglio non concedeva dubbi.
Frasi scontate che meritano il riscontro.
Non le saranno concesse attenuanti anche perché il M5S ha conquistato 12 municipi su 14 lasciando al Pd solo i Parioli e il Centro.
Giuseppe Roscioli è il presidente della sezione romana di Federalberghi oltre ad essere vice presidente vicario nazionale.
La famiglia Roscioli, Giuseppe e Annamaria Pallavicini, acquista una pensione nei pressi della Stazione Termini nel 1932, la ristrutturano con mentalità innovativa e, primo albergo nella capitale, dotano tutte le camere di acqua corrente, apportano migliorie ammirevoli al punto che gli stessi ospiti trasformano Pensione Roscioli in “Albergo Universo”. Scoppia la guerra, scompare il fascismo, si insedia la Repubblica, inventiamo il miracolo economico.
Giuseppe e Annamaria insieme ai figli Dario, Franco, Claudio e Livio, credono nella ripresa economica e lavorano alacremente. Ampliano l’hotel e lo dotano di una Sala Congressi con 300 posti, la più grande e moderna dell’Urbe. L’Albergo Universo da pensione diventa un quattro stelle.
Gli affari procedono senza inghippi e dal 1984 il portafoglio immobiliare si irrobustisce con l’aggiunta di quattro nuovi alberghi: il President, il Royal Santina, l’Aris Garden ed il Claridge, tutti a quattro stelle. Una passione che viene trasmessa da padre in figlio, giunta con successo oramai alla quarta generazione.
“Nel primo semestre 2016 ci attendevamo dei risultati diversi, quelli attuali sono leggermente inferiore alle aspettative, però negli ultimi giorni vi è una lieve ripresa. Quanti puntavano sul Giubileo sono rimasti delusi forse perché non conoscono bene l’evento ed il tipo di manifestazione. Il turismo religioso di massa in genere si organizza con strutture religiose che a Roma sono copiose ed organizzate, inoltre si riversano su strutture ricettive medie difficilmente pernottano in hotel a 4 e 5 stelle. Altro aspetto che non si deve trascurare, e che diviene determinante, il turista culturale ed amante dell’arte non gradisce la confusione per cui quando vi sono eventi di massa non si avvicina”.
Giuseppe Roscioli, conosce bene l’ambiente e l’attività ed è una di quelle persone che utilizza un linguaggio diretto e comprensibile, il suo rapporto con l’amministrazione uscente guidata dal sindaco Ignazio Marino è stato a momenti turbolento per via dell’imposta sui soggiorni, della mancanza di collegamento dell’Alta Velocità con Fiumicino ma soprattutto con i mancati controlli sull’abusivismo alberghiero nella capitale.
“A mio parere è un anno di transizione quello che stiamo vivendo, non solo a Roma ma anche a Parigi, Londra e nelle altre capitali europee. È un turismo che soffre e che tarda a ripartire, sono maggiormente le capitali a soffrire per via della presenza delle istituzioni centrali che diventano facile obiettivo degli estremisti islamici. Ma la ripresa ci sarà”
Altro argomento in discussione è la candidatura dell’Urbe ad ospitare la XXXIII Olimpiade nel 2024, che dovrà vedersela con Los Angeles, Parigi e Budapest, la decisione sarà presa l’11 settembre 2017.
“Il nostro è un Paese strano, che vive di emergenze. All’estero le grandi opere vengono programmate e realizzate in funzione della normalità e delle esigenze, in Italia le grandi opere si concretizzano in occasione di grandi eventi, vedi i XX Giochi Olimpici Invernali del 2006 a Torino quando si provvide a riportare la città al ruolo che le compete oppure la recente Expo di Milano che ha modificato sostanzialmente non solo Milano ma tutto il territorio. Da noi per realizzare le grandi opere si impiegano decenni se tutto va bene, un esempio per tutto la Salerno-Reggio Calabria”.
Tutti i politici utilizzano slogan a favore del Made in Italy, della qualità, del lavoro, dei giovani, del turismo, nel momento in cui si tratta di concretizzare si impantanano.
“La burocrazia è uno dei peggiori nemici dell’imprenditore ma serve al politico per gestire e controllare uomini e idee, in questa maniera esercita il suo potere, se mi serve qualcosa devo bussare alla sua porta. Per ottenere una licenza, un permesso, in Italia ci vogliono settimane all’estero giorni. Sarebbe sufficiente introdurre un termine di scadenza ed il silenzio assenso. Il mondo della scuola è scollegato da quello del lavoro tranne rare eccezioni, e dove ci sono queste eccezioni i risultati sono evidenti. Vi sono ancora tanti enti pubblici sprovvisti di internet e del sistema informatico, roba da terzo e quarto mondo, in tanti settori della pubblica amministrazione vi sono dei ritardi incredibili e pesanti da recuperare. La politica è una cosa seria ed impegnativa, i politici sono un’altra cosa”.
Dando per scontato che la pubblica amministrazione evidenzia delle carenze, come mai un pernottamento in Italia costa quasi sempre di più che all’estero?
“Tutti sappiamo che in Italia le tasse sono più che altrove, che i contributi versati per un dipendente supera quanto trova in busta paga, che tutto il comparto alberghiero nasce e sviluppa in maniera diverso che all’estero, da noi è molto frammentato, un’alta percentuale è a conduzione familiare o quantomeno con pochi dipendenti. Nel resto del mondo vi sono le grandi catene che posseggono la maggior parte degli alberghi e tra l’altro si spaventano ad investire in Italia”.
Sempre più spesso le prenotazioni avvengono tramite internet e non più passando dalle agenzie, eppure chi prenota non trae grossi vantaggi economici.
“L’intermediario, quasi sempre è una società multinazionale che dispone di notevoli risorse finanziarie, mette in tasca almeno il 20%, questa percentuale può percepirla il cliente solo se contatta direttamente l’albergo. Né tantomeno noi possiamo metterci in concorrenza con queste multinazionali che gestiscono migliaia di hotel in tutto il mondo sviluppando montagne di fatturato. Noi ci stiamo attrezzando per ridurre il loro monopolio ma è un’impresa ardua”.
Per ora incrociamo le dita e speriamo che sole, mare e cultura continuino a rimanere al nostro fianco.
Bruno Galante
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