La montagna di Folgaria paradiso dei disabili
La vita è strana a volte.
È come se ti accarezzasse, ti lanciasse dei segnali, che non sempre sai cogliere. Uno dei miei migliori amici si chiamava Paolo Manfredotti.
Aveva una tetraparesi tale e quale alla mia.
Abbiamo condiviso molte cose insieme, oltre alla passione politica e civile, anche l’amore per la montagna, che per me era una cosa respirata e assaporata in fuggevoli vacanze, per lui, figlio di genitori trentini, con un nonno socialista che aveva conosciuto De Gasperi, la montagna era la voce di dentro.
Paolo era un professore di filosofia in montagna, con i genitori si era arrampicato fin da bambino. Marxista fino al midollo era libertario nelle ossa, fino a sfidare le strade dissestate e le buche del nostro Sud, pur di andare da solo in carrozzina da un capo all’altro di un località senza chiedere passaggi a nessuno, magari per partecipare ad una riunione di partito.
Ha insegnato per molti anni a Bassano del Grappa, ma la sua passione era Folgaria, li aveva una casa, lì sognava di vivere.
Lì è sepolto insieme a sua madre Lia.
Per anni abbiamo fantasticato di voler trasformare la sua casa di montagna in un albergo tra le Dolomiti per ospitare sciatori ed escursionisti disabili come noi.
Ora, occupandomi di turismo accessibile, scopro che Folgaria è diventato il paradiso perché vogliono vivere la neve oltre la disabilità.
Da una ricerca di ability Channel risulta che la stella del Trentino è ormai la meta preferita di turisti cechi e polacchi che abbiano diverse abilità.
Gli italiani la conoscono da tempo.
Il fulcro di tutto è sicuramente Fondo Grande, il cuore della ski area di Folgaria, dotata di ben 280 cannoni spara neve che permettono a tutti quanti di sciare da dicembre a Pasqua, ad aprile le piste sono ancora perfette, c’è molta neve e molto sole come in tante località dolomitiche e altoatesine.
Dice Ivan Ferger, amministratore delegato degli impianti sciistici di Folgaria:
“Noi ci vantiamo di poter offrire un servizio anche per i disabili con ben otto rifugi attrezzati per le carrozzine in modo tale che chiunque abbia una disabilità può accedere anche ai servizi sulle piste. In più i 22 impianti, le 22 seggiovie, sono integrate con 8 tapis roulant che aiutano i principianti ad imparare anche nei punti più difficoltosi a sciare comunque.
La nostra fortuna è stata di avere una collaborazione con la scuola Scie di Passione che offre, penso unica in Italia, non solo numerosi maestri di sci preparati per i disabili, ma anche tutta l’attrezzatura per chi non ha mai provato lo sci e quindi offre, sia per i disabili sitting ma anche per le altre categorie, tutto quanto serve per provare questa gioia che è vivere in libertà in mezzo alla neve.
A Folgaria si può sciare in una giornata a 33 euro piuttosto che con un settimanale a 150 euro; per i disabili lo sconto è del 50% e possiamo anche vantare di avere gli operatori delle seggiovie tutti formati con un apposito corso per aiutare i diversamente abili nel praticare lo sci sulle nostre piste”.
Lo so, il Trentino è lontano, un altro mondo.
Quanto a noi, se pensiamo solo alle dolomiti lucane o alla Sila, al Sud, ci stiamo attrezzando.
Michele Pacciano
Povero prof. Manfredotti, ho scoperto solo ora per caso la sua dipartita. Sono davvero troate. Mi sono sempre chiesto che tipo di persona fosse aldifuori del contesto scolastico, sicuramente tenace e combattivo… Un abbraccio