Quel buon profumo del pane
Uno dei privilegi della vacanza di buona qualità è il potersi dedicare alle proprie passioni con piacere e senza stress.
Capita di rado ma quando ci si riesce è fantastico.
Fare il pane è una delle cose che più mi dilettano ma farlo come piace a me è un lusso che il ritmo lavorativo che ho non mi permette.
Il pane che intendo io, con la P maiuscola , è fatto con farine bio, profumate, non troppo raffinate e soprattutto di solo lievito madre.
La difficoltà sta nella gestione dei tempi di lievitazione.
La farina si può trovare facilmente ma il tempo no.
Il pane di madre anche se fatto con regolarità di ingredienti, quantità e ritmi ha tempi non programmabili. La lievitazione è sensibile alla temperatura e all’umidità dell’ambiente ma altresì alle, se pur minime, variazioni di modalità e tempo di impasto, insomma è impossibile programmare la nostra vita, qualora desideriamo un buon risultato dobbiamo rispettare i tempi del pane: dipendiamo da lui!
Ho avuto la fortuna di trascorrere una settimana di vacanza in un posto speciale che mi ha permesso di fare il pane due volte al giorno con la madre, proprio come piace a me, seguendo i suoi tempi e i risultati sono stati sorprendenti.
La qualità del prodotto ha ammaliato 10 adolescenti che sono letteralmente impazziti per il profumo che al mattino li svegliava con la promessa di grandi fette ancora tiepide con sopra burro salato e marmellata oppure con olio buono e pomodori della contadina per le frequenti merende dei ragazzi in crescita.
Vedere gli adolescenti abituati a ben altro cibo nel panico totale alla notizia che la farina stava finendo è stato la ricompensa più grande alla mia fatica.
È come se fossimo tornati ai tempi delle carestie, quando il pane era l’alimento più importante e prezioso. Ancora una volta la qualità ha vinto sull’abbondanza. Se proponessimo e cercassimo sempre e solo qualità invece che quantità molto dei problemi che affliggono la nostra società scomparirebbero.
Ecco dei suggerimenti per “provare a fare” il pane.
Non è difficile ma richiede il nostro tempo, amore e dedizione.
1 kg di farina tipo 1 o 2 bio e macinata a pietra;
150 gr. di madre bella forte;
circa mezzo lt di acqua buona (senza odore di cloro), la quantità dipende dalla forza della farina;
10-20 gr. sale facoltativo, di buona qualità tipo integrale di Normandia;
2-4 cucchiai di olio evo, facoltativo.
La madre si può prendere da qualche amico o forno, non importa farla.
È pronta quando, dopo il rinfresco, raddoppia in massimo 3 ore.
Il rinfresco si fa sciogliendo la madre con la metà del suo peso di acqua e impastandola con la stessa quantità del suo peso di farina. Se questo non succede continuare con i rinfreschi di una parte di essa fino al risultato ottimale.
Procedimento:
Sciogliere la madre con l’acqua, unire un po’ di farina, mettere gli altri eventuali ingredienti e infine tutta la farina. Impastare per almeno 10 minuti con energia ma non violenza.
Lasciar lievitare in una ciotola infarinata fino al raddoppio. Il tempo può variare da minimo 1 ora a massimo 4.
Togliere il pane dalla ciotola e dargli la forma, filone o ruota o panini, appoggiare le forme su una teglia da forno.
Se avete la pietra refrattaria o il forno a legna, lasciate lievitare il pane su una tavola di legno infarinata.
Poco prima del raddoppio (minimo 1 ora massimo 2) infornare a 200° C per 20 minuti poi ancora 40 minuti a 170° C.
La cottura dipende moltissimo da forno.
Non vi fate ingannare dalla durezza della crosta in cottura, fatevi violenza e aspettate il più possibile, mi raccomando senza carbonizzarlo!
Gabriella Mari
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