Claudia Pop se il bel canto colpisce al cuore
Sono gli strani destini della vita, quelle strade distanti migliaia di chilometri che pare non debbano mai incontrarsi, però a volte il fato ci mette lo zampino e cancella dalla sera alla mattina 1600 chilometri.
Tanta è la distanza che separa Brasov da Firenze.
Brasov è una città rumena della Transilvania con oltre 250mila abitanti che nei secoli è sempre stata zona cuscinetto tra l’oriente e l’occidente, tra l’Impero Ottomano ed il Sacro Romano Impero prima e gli Asburgo poi.
Oggi è una florida città industriale con enormi potenzialità di crescita nel settore turistico.
Oramai è trascorso un quarto di secolo dall’abbattimento di Nicolae Ceasescu per cui le nuove leve sono cresciute con l’odore della libertà e della democrazia.
Claudia Pop nasce sotto il regime comunista ma la sua adolescenza la trascorre distante dalle ideologie bolsceviche. È una di quelle bambine che comunemente vengono definite enfant-prodige, a cinque anni già suona il pianoforte non contenta di ciò impara a muovere con grazia le corde del violino ed essendo vispa intellettualmente dentro ci infila anche l’oboe.
Dato che genitori e sorella fanno parte del coro della chiesa lei per non sentirsi inferiore si iscrive e partecipa a tutte le prove. Tutte queste iniziative e passatempi non avendo compiuto ancora il decimo anno di età.
Ha la gran ventura di nascere e crescere in un ambiente familiare propenso all’arte e alla cultura che facilitano ed invogliano a migliorarsi, la sorella si dirotta sulla pittura.
Frequenta la scuola di musica con il massimo del profitto, equiparata alle nostre elementari, poi l’istituto scientifico perché bisogna anche rimanere con i piedi ben piantati per terra e badare al concreto oltre che al resto.
Ed è per tale ragione che frequenta anche la Facoltà di Ingegneria dove al termine del quinquennio si mette il tasca il titolo accademico.
Se la mente suggerisce le costruzioni il cuore spinge verso il bel canto e così entra nel coro “Camerata GH Dima” che a Brasov ha un’importante tradizione.
Tutti si accorgono che le sue corde vocali sono dotate di qualità superiori e la consigliano di studiare canto, si è costruita una schiera di ammiratori e ammiratrici ma in questo gruppo non si posiziona la madre che vede per lei un futuro più pratico.
Ad agosto 1991 entra nell’UNMB, Università Nazionale di Musica di Bucarest.
In Romania il Conservatorio è equiparato ad una Università, cosa che avviene in tante altre nazioni ma non in Italia. Dovrebbe essere il contrario visto che la nostra penisola è la patria del bel canto. Ma tant’è.
La sua magnificenza vocale viene subito apprezzata e in quel periodo effettua la prima trasferta nel Galles per un concerto organizzato dalla BBC, l’eco del successo ottenuto in Cornovaglia rimbalza prontamente in Transilvania ed i media locali cominciano ad occuparsi di lei e della sua maestosità vocale.
Non si pone limiti e scadenze e siccome detesta l’ozio e l’inoperosità nel 1993 si iscrive alla Facoltà di Regia di Opere Musicali perché Claudia gradisce approfondire tutte le conoscenze del mondo canoro. Debutta all’Opera Nazionale di Bucarest con Il flauto magico di Mozart e di tutto il cast è la più giovane.
Sono anni in cui studia e canta. Spazio per le distrazioni non ne esiste.
Nel ’96 consegue la laurea con la tesi su Le nozze di Figaro.
Da Brasov le offrono un posto come assistente di regia e la possibilità di esibirsi come solista. Naturalmente accetta e torna a casa. Il suo esordio avviene con Elisir d’amore di Donizetti, teatro pieno e consensi unanimi. È quasi un’acclamazione. La critica e gli addetti ai lavori intravedono in lei la nuova ètoile rumena.
Due anni dopo è a Costanza sul Mar Nero. Sale un altro gradino, le offrono la poltrona di regista insieme a quella di solista.
È giovanissima ma compie passi da gigante. A Brasov le viene proposta una collaborazione con l’università con il compito di insegnare musica, vince il concorso come titolare di cattedra di Canto nell’Università della Transilvania e per 11 anni si occupa prevalentemente di docenza, sino al 2011.
Ezio Monti insegna a Pescara ed è direttore della Filarmonica di Roma, nel 2011 viene invitato per un concerto a Brasov qui conosce Claudia Pop che canta come solista. Rimane stupito dalla sua imponenza vocale e la fa scritturare per la serata romana in memoria di Papa Giovanni Paolo II “Sei grande Karol”.
Tre ore intense di patos e concentrazione. Le sue note ancora rimbalzano nella memoria di quanti hanno potuto applaudirla.
Da Roma a Firenze il tragitto è corto e pochi giorni dopo è cantare a Villa Favard ove il Conservatorio Cherubini ha alcune aule.
Villa Favard con il meraviglioso parco si trasforma in spazio galeotto perché è all’ombra di quelle vetuste piante che conosce l’attuale consorte.
È un lampo a ciel sereno, uno di quegli incontri che stravolgono programmi e sistema di vita.
Claudia è in una fase decisiva della sua vita dal punto di vista artistico e professionale, per lei si tratta di cogliere i frutti di anni di studio e di sacrifici, oramai nella sua Brasov, in Transilvania ed in Romania il suo nome circola con insistenza negli ambienti musicali e artistici.
Settimane e settimane di riflessioni e di ponderazioni ed alla fine il cuore prevale.
Il fortunato prescelto, Giampiero Basile, è un libero professionista che per passione ricopre l’incarico di presidente del Conservatorio Cherubini.
Lei ovviamente è costretta a trascurare le corde vocali e badare maggiormente ai nuovi impegni familiari.
Pronunciano il solenne “sì” sull’altare e per qualche mese vive dietro le quinte.
Negli ultimi tempi, però, la sua agenda ha ripreso a riempirsi di serate concertistiche in Firenze e dintorni ma che a breve la potranno ascoltare anche nelle regioni limitrofe.
Gli esperti e gli intenditori assicurano che la stoffa c’è, che la qualità è tanta e che, è questione di breve, si esibirà sui palcoscenici che contano.
Lo scetticismo è fuori luogo.
Bruno Galante
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