Tutti a Rio de Janeiro per la XXXI Olimpiade
Cominciato il conto alla rovescia per l’accensione della fiaccola della XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro.
Venerdì 5 tutto il pianeta sarà concentrato sullo stadio del Maracanà per assistere all’inaugurazione di questa edizione che non è passata sotto silenzio.
Alle 19,15 ora locale, da noi è già passata la mezzanotte di 15 minuti, la meravigliosa Federica Pellegrini sarà l’alfiere del nostro tricolore.
Partecipare ad una Olimpiade è il sogno di ogni atleta non professionista, un sogno che si insegue sin dall’adolescenza e che corona anni e anni di sacrifici.
Se poi quel sogno si infrange a seguito di una banale caduta o di un piede messo male o di un tendine infiammato, allora il rischio che il mondo crolli addosso è reale.
Se peggio ancora ci si vede esclusi per colpe altrui e allora si può tranquillamente parlare di disastro.
Che tra gli atleti russi vi fosse qualcuno, o in tanti, a doparsi e a fare uso di sostanze proibite è possibile, o meglio probabile per non dire certo, ma che si voglia punire anche chi non si è mai avvicinato neppure ad un miglio a quegli ambienti e a quelle porcherie, allora si procura un secondo danno.
Penalizzare tutti gli atleti russi senza distinzione alcuna ha voluto significare non essere stati in grado, o non aver voluto, individuare i colpevoli ed allontanarli.
Sono le mele marce che vanno gettate nei bidoni dell’immondizia non l’intero frigorifero.
Saranno 297 gli azzurri a difendere i nostri colori, 155 uomini e 142 donne, in 28 discipline. Rimane in sospeso Alex Schwazer per il quale bisogna attendere qualche ora ancora, auspicando che non vi sia l’ennesimo rinvio.
La mascotte è la nuotatrice Sara Franceschi, 17enne livornese sulla quale sono puntati gli occhi di molti connazionali, mentre il testimone più vetusto è Giovanni Pellielo, 46enne vercellese, che nel suo palmares ha depositato 2 argenti ed 1 bronzo olimpico, 10 ori, 4 argenti e 3 bronzi mondiali, una carrettata di europei e con questa è la settima partecipazione ad una Olimpiade per il tiro al volo.
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha sentenziato che sotto le 25 medaglie non scendiamo i super ottimisti, invece, sostengono che possiamo migliorare il record di Londra delle 28 medaglie (8 – 9 – 11). L’assenza di Gianmarco Tamberi, che nel salto quest’anno ha stabilito il record mondiale indoor a Portland e si è preso l’oro europeo, lascia tanto amaro in bocca se si pensa che nel secondo tentativo di superare i 2,41 si procura una lesione ai legamenti della caviglia sinistra.
Eravamo in tanti a sperare in un suo exploit.
In compenso abbiamo una inossidabile Federica Pellegrini che insieme a Gregorio Paltrinieri ci farà gioire nel nuoto, senza trascurare Tania Cagnotto.
Ma, ovviamente, le urla più entusiasmanti le cacceremo fuori con gli schermidori, sia maschietti che femminucce, a Londra il bottino fu di 7 medaglie, di cui 3 ori.
E poi il “setterosa”. E poi c’è il judo.
E poi c’è il ricomposta duo Roberta Vinci e Sara Errani che se ingranano non ce n’è per nessuno, visto che per mesi sono state ai vertici mondiali del tennis come coppia accumulando record su record.
Le speranze le coviamo nel ciclismo con Nibali. Il tiro a segno ed il tiro a volo.
Ovviamente la tradizione dice che dal pugilato qualche medaglia dobbiamo aspettarcela; nel canottaggio il 4 senza è campione del mondo.
La ginnastica ritmica e artistica, il pentatlon moderno, nella lotta, tiro a segno e tiro a volo, pallavolo maschile, beach volley, e le immancabili sorprese ci suggeriscono di lasciare aperte le finestre della speranza.
In pratica vi sono poche motivazioni per fasciarci il capo.
Che poi gli jettatori si divertano a sentenziare disastri e disastri, va be’ lasciamoglielo praticare questo sport anche perché a parole i grattacieli a demolirli si riesce quasi facilmente, è a costruire che si fa fatica.
In bocca al lupo.
la Redazione
Commenti
Tutti a Rio de Janeiro per la XXXI Olimpiade — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>