Tutti in campo si riparte con il calcio che conta
Gli ultimi vacanzieri ritardatari si sono persi il bel pari della Roma con il Porto seppure in dieci per l’espulsione di Vermaeelen al 41’ del primo tempo per doppio giallo. Il ritorno dell’Olimpico garantisce il tutto esaurito con grande gioia del cassiere.
Per Luciano Spalletti accedere ai gironi della Champions League non sarà di certo un sogno impossibile anche se di mezzo ci sarà il rognoso esordio interno di Campionato con l’Udinese.
Ma i giallorossi in terra portoghese hanno dimostrato di essere già in discreta condizione atletica.
Sopito il fracasso del trasferimento di Gonzalo Higuain dal Vesuvio alla Mole, con le lacrime coccodrillesi di Aurelio De Laurentis per i 94 milioni incassati per un calciatore 29enne ed in odor di svincolo, la prima del torneo 2016-17 già presenta due classiche: Juventus-Fiorentina e Milan-Torino.
Intanto guardiamo cosa accade giovedì 25 agosto con i sorteggi della Champions e quali saranno le avversarie di Juventus, Napoli e Roma (con i dovuti scongiuri) della prima giornata del 13 e 14 settembre.
Per le squadre italiane diventa sempre più difficile competere con le spagnole, le tedesche e
le inglesi vista la disponibilità finanziaria di cui dispongono con relativa capacità di investimento e così la Juve se decide di puntare sull’argentino deve privarsi del francese Paul Pogba che va a rinforzare il Manchester United, una diretta concorrente europea.
Forse non è un caso se tra le prime dieci società più ricche al mondo al mondo, dati pubblicati da Forbes, la prima italiana è la Juventus che occupa la nona posizione, molto distanziata dal Real Madrid, dal Barcellona e dal Manchester United.
Completato il giro degli investitori nazionali ora i club italiani vanno a pescare gli ammiratori oltre confine.
Domanda: ma in Cina, in Corea, nel Qatar o presso qualche altro pozzo petrolifero hanno mai assistito ad una partita di calcio, di quel calcio che scatena le curve?
E allora, o questa gente ha tanta, ma tanta, di quella grana che non trova più banche disponibili ad accettare i loro proventi oppure sono degli sprovveduti e poco informati poiché in Italia ed in Europa non sono pochi coloro che per quella sfera di cuoio che rimbalza hanno dilapidato le finanze di famiglia.
Il calcio italiano è uno quegli sport ove si è costretti a vincere sempre, perché se pareggi il tifoso mugugna e se perdi si raccolgono per firme per rimandarti a casa in maniera bonaria o focosa.
Come la storia insegna la penisola è sempre stata spaccata in due, da una parte i guelfi e dall’altra i ghibellini, da una parte i monarchici e dall’altra i repubblicani, da una parte Coppi e dall’altra Bartali e Magni, oggi da una parte la Juve e dall’altra tutto il resto.
Poco importa l’amor patrio, se la Juventus affronta lo Spartak Mosca (guidata da Massimo Carrera, auguri Massimo) quanti non indossano la casacca bianconera tifano i rosso bianco.
È uno dei misteri del pallone nazionale.
L’auspicio è che questi concetti Erik Thohir e Yonghong Li li abbiano già immagazzinati o quantomeno l’entourage glielo abbia spiegato lentamente e con vocaboli comprensibili.
Sulla sponda di Vinovo sembra di scorgere un eccesso di euforia, come se il bravo numero 9 Higuain, con barbetta radente, nella valigia abbia la bacchetta magica e possieda le giuste alchimie per sbarcare a Cardiff la mattina del 3 giugno 2017 e rientrare a Caselle nel pieno della notte con il Coppone Gigante.
Pare di rivedere le favole degli anni passati allorquando tra luglio e agosto diversi club si aggiudicavano campionato e Coppa Italia salvo poi ritrovarsi nei pantani del centro classifica ed eliminati già agli ottavi.
Certo che sognare allarga la mente e sviluppa l’estro poetico ma poi il risveglio raddoppia le rughe e corrode il fegato.
Perché magari in Italia il club degli Agnelli potrà avere avversari che concedono tregua e possibilità di recupero, come è avvenuto in maniera sfacciata nella passata stagione, ma al di là delle Alpi non appena ti distrai ti infilano e ti rimandano a casa senza attendere il triplo fischio finale.
Nelle ultime due stagioni la Juve ha raggiunto la finale e gli ottavi, qualche dirigente si è sbilanciato nelle dichiarazioni ed ha affermato che per il 2016-17 il potenziale tecnico a diposizione di Massimiliano Allegri è cresciuto come collettivo e come individualità e che in Europa i nostri avversari storici devono preoccuparsi maggiormente.
Intanto allo Juventus Stadium si è fatto il sold out per gli abbonamenti e reperire un biglietto diverrà impresa titanica. Inoltre la vendita delle magliette dei nuovi arrivati va alla grande. Insomma le premesse ci sono per una stagione da incorniciare. E non è poco.
la Redazione
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