Prima di Campionato: attacchi scatenati e difese in bambola
Incomincia coi botti il nuovo Campionato di serie A.
Mentre quelli di Rio de Janeiro salutano un’Olimpiade felice per i colori azzurri, quelli nostrani segnalano sin da subito che questo torneo sarà ancora una volta faccenda per pochi intimi.
La Juventus, campione uscente da un lustro, è sulla buona strada per cogliere un primato di grande prestigio ed eccellenza: sei titoli consecutivi, impresa mai riuscita nella storia del nostro calcio (siamo fermi a cinque per merito della stessa Juve e del Grande Torino di Valentino Mazzola).
Questo, ovviamente, per suo merito; ma, soprattutto, per demerito altrui, ovvero per la già segnalata pochezza delle avversarie.
Al di là del risultato importante (4-0 all’Udinese) la sola Roma pare, al momento, poter affrontare la corazzata bianconera con qualche speranza di successo, il resto è notte fonda.
Higuain lascia subito il segno con una “zampata” delle sue e manda in visibilio lo Stadium juventino. Se il buongiorno si vede dalla prima, c’è da attendersi per l’argentino un altro torneo di qualità somma.
In campo contro la Fiorentina non ha fatto molto, Higuain, ma di certo ciò che bastava sì.
I viola da parte loro hanno retto bene il confronto.
Scesi a Torino con ambizioni anche di vittoria se la sono giocata, senza entusiasmare, sia chiaro, ma con piacevole grinta.
Ecco, la Fiorentina potrebbe in quest’annata dire la sua, ossia qualcosa di più di semplici momenti di gloria per una vittoria di prestigio, ma estemporanea.
Il Napoli, orfano del cannoniere maximus e reduce da una campagna acquisti poco decifrabile, stenta parecchio a Pescara, la sola neo promossa a racimolare un punto, ma, su tutto, dà il segno di un’armonia ormai spezzata, nel gioco come nel rapporto fra i giocatori, che si mandano a quel paese con certe occhiatacce …
Di certo il trainer Sarri avrà il suo da fare per rimettere insieme quel bel mosaico che l’anno passato ha dato filo da torcere alla Juve campione. Questo, ovviamente, De Laurentis permettendo, visto che certe sua “uscite” hanno sovente la capacità di creare sconcerto e quindi deconcentrazione in tutto l’ambiente, già in fibrillazione continua per via di attese sempre deluse.
Quasi ridicola la resa dell’Inter a Verona, contro un Chievo che, con Sassuolo e Genoa, potrebbe rivelarsi la novità, si fa per dire, della stagione.
Una squadra, quella nerazzurra, che, al momento, non ha né capo né coda: squilibrata e incerta in difesa, molle e senza idee a centrocampo, impalpabile in attacco, dove Icardi è sembrato del tutto spaesato.
Un’Inter che si è presentata in stato confusionale, con una difesa ingessata e impreparata, segnata da ingenuità colossali. Un affare liquidare Mancini per affidare la squadra all’olandese De Boer?
Mah, per ora per la dirigenza cinese solo grattacapi.
Stessa sensazione suscitata dal reparto difensivo del Torino, del neo tecnico Mihajlovic, che si fa superare da un Milan largamente insufficiente, ma pronto a sfruttare i clamorosi errori della retroguardia granata.
Il centravanti rossonero Bacca va a nozze e non crede ai suoi occhi al cospetto dei reiterati regali che il Torino gli offre su un piatto d’argento.
Avranno da lavorare tanto, i tecnici di Inter e Torino perché così si naufraga in fretta. L’antico adagio che dice prima non prenderle e poi vediamo se si riesce a segnare vale sempre ed è opportuno metterlo rapidamente in atto.
Chi non si lascia intimidire da nulla pare essere il Sassuolo che, dopo la bella prova in Europa League, incamera i primi tre punti. La solidità societaria, idee chiare e convinzione a mille, ne fanno un plotone temibile, pronto a qualsiasi impresa, grazie anche a un organico ben cementato e solido.
La Lanterna gode: Genoa e Samp vincono, la prima largamente, la seconda con un po’ più di apprensione, ma quel che conta, si sa, è incamerare punti utili.
Una domenica, in definitiva, sotto l’insegna del “come volevasi dimostrare”: chi doveva vincere l’ha fatto; i dubbi su Napoli e Inter sono già venuti fuori; le neo promosse sanno che sarà dura, chi sta nel mezzo (Torino, Atalanta, Palermo, Fiorentina) deve ancora trovare un proprio equilibrio, mentre poche altre (leggi Chievo, Sassuolo e Lazio) si godono una partenza fatta col piede giusto
Franco Ossola
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