Il 56° Salone Nautico di Genova col vento in poppa
Iniziato bene e finito meglio. Tutto secondo copione e secondo i desideri degli organizzatori.
È andata proprio in questa maniera il 56° Salone Nautico di Genova, un crescendo di numeri che ha premiato i molteplici sforzi compiuti da Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria Nautica, e dai tanti collaboratori interni ed esterni.
Se qualcuno, rimasto sulla sponda del fiume, attendeva i dati ufficiali per partire lancia in resta all’attacco e sostenere che gli assenti hanno ragione, dovrà, quantomeno, attendere altri dodici mesi per leggere gli esiti del prossimo 57° Salone, visto che è di già stato posto in cantiere.
In questa settimana Carla Demaria ha dovuto far ricorso alle scorte energetiche per far fronte ai mille appuntamenti, alle mille telefonate, ai mille sorrisi, ai mille caffè.
Ma una vittoria cancella cento fatiche e questa del 56° ne avrebbe potuto cancellare anche il doppio visto com’è andata la settimana fieristica. Dopotutto Carla Demaria è anche baciata dal fato visto che è stata una settimana soleggiata quasi fossimo a luglio.
Leggiamo qualche cifra per renderci conto del successo.
Oltre 126.000 biglietti venduti con un notevole incremento del 9,2% rispetto alla passata edizione, circa 10.000 tagliandi in più. 33.700 visitatori stranieri, ovvero il 27% sul totale degli ingressi.
È un giusto bilanciamento tra gli appassionati italiani e quelli stranieri, sono cifre che pochissimi altri, qualora ve ne fossero, saloni nautici possono concedersi. Di certo è il più affollato del Mediterraneo e lo sarà ancora chissà per quanto.
Altra buona novella è il ritorno di numerosi espositori stranieri dal momento che hanno saputo che il mercato interno si è risvegliato dal lungo torpore e da quando i politici nazionali, si spera, hanno compreso che la cantieristica navale da diporto crea benessere e come tale va trattata.
È auspicabile che a Roma si convincano che gli armatori non sono il nemico numero uno da tenere sotto pressione e sotto controllo perenne.
Sono imprenditori, professionisti, che innanzitutto svolgono un’attività della quale spesso sono innamorati e alla quale dedicano mente, cuore e quattrini.
Se poi in cambio alla fine ricevono gratifiche di natura economica potrebbe significare che se lo sono meritato e che grazie a tali gratifiche il cantiere rimane aperto e forse si ingrandisce creando nuova occupazione diretta e indiretta con tutto ciò che ne consegue.
Incassato il corrispettivo dei visitatori è d’uopo leggere quello degli espositori che sono stati 800 con 1.000 imbarcazioni presenti su 180.000 mq di cui 80.000 su terra ferma
ed il resto in acqua con un numero impressionante di prove in mare, poco meno di 2.500, cifra che ha stracciato quella dell’anno passato.
È il Made in Italy che trionfa!
Se ne sono resi conto i signori della Florida Yacht Broker Association, è una delle più solide associazioni americane alla quale sono iscritti oltre 1.200 soci nel settore del commercio di imbarcazioni statunitensi, i quali per la prima volta hanno inviato una delegazione nella città della Lanterna per comprendere dal di dentro cosa accade al Salone Nautico. Commenti positivi e volti soddisfatti. Ed insieme ai nordamericani si sono notati molti svizzeri e tanti provenienti dai paesi dell’Est.
Gongolano albergatori e ristoratori che hanno registrato un incremento tra il 5 e l’8%.
Rumorosa la presenza di bambini dei quali più di 3.000 hanno provato il simulatore situato all’interno dello stand della Capitaneria di Porto. Si sono viste tantissime famiglie al completo, con quattro zampe al seguito, gironzolare con tanta curiosità e interesse.
Dato che viviamo l’era informatica diventa necessario leggere come si spostano i navigatori delle pagine “social”: la pagina del Salone ha ottenuto +900.000 visualizzazioni con il 30% in più rispetto al 2015 ed un +245.000 utenti del sito, incremento del 40% nei confronti del 2015.
Salone Nautico globale visto che il sito è stato visitato da utenti provenienti da 174 Paesi a differenza dei 159 dell’anno precedente.
Archiviato con un larghissimo sorriso, dopo aver tolto piccolissimi sassolini, il Salone numero 56 la mente è già proiettata al numero 57. Da qui a settembre 2017, però, ci sono alcuni avvenimenti planetari che potrebbero procurare scossoni: le elezioni politiche. Sono chiamati alle urne tra pochissime settimane gli Usa, in primavera i francesi e subito dopo l’estate i tedeschi.
Carla Demaria non smarrisce il sorriso e l’ottimismo, abbiamo scambiato due battute tra un incontro e l’altro.
“Il quadro politico internazionale è soggetto a continui cambiamenti, anche rilevanti, che a volte hanno conseguenze meno impattanti di quanto si potesse temere. È il caso della Gran Bretagna, gli inglesi hanno votato per il referendum il 24 giugno e a distanza di oltre tre mesi non vi sono state catastrofi né crolli di Borsa. Lo stesso, penso, accadrà con le consultazioni politiche prossime.
Un alto funzionario della Banca Rothschild mi ha recentemente confermato che la liquidità di molte banche è ai massimi storici, ed all’interno di economie che stentano a crescere si segnalano settori che prosperano, invece, a doppia cifra.
Dal 2015, fortunatamente, è il caso anche del settore nautico in Italia e posso confermare che i dati del 2016, li pubblicheremo nei prossimi mesi, confermano tale solida crescita ”.
I messaggi del 56° Salone sono quasi tutti incoraggianti.
“Stiamo raccogliendo i risultati del lavoro svolto negli ultimi mesi. Sono tornati gli inglesi, gli americani, ma soprattutto gli italiani, se proseguiremo a lavorare con professionalità ed entusiasmo anche il 2017 ci gratificherà. Nonostante alcuni attacchi dobbiamo guardare avanti e preoccuparci solo degli interessi della categoria. Con le istituzioni i rapporti migliorano giorno dopo giorno e vogliamo far divenire il Salone Nautico di Genova tra i primissimi al mondo, unendo le forze degli imprenditori e quelle delle istituzioni diventa un traguardo raggiungibile”.
Il ministro Calenda è stato esplicito, non si possono finanziare le stesse iniziative due o tre volte.
“Noi lo ringraziamo per quanto ha fatto per questa edizione. Il ministro Calenda ha perfettamente ragione nel momento in cui chiede unità nella categoria. Da parte di Ucina vi è la massima disponibilità al dialogo e a trovare delle soluzioni vantaggiose per tutti. Durante questo Salone ho ricevuto diversi segnali per un riavvicinamento ed ho dato la massima disponibilità a sedermi allo stesso tavolo, nell’interesse del settore. Il successo del Salone di Genova, le cui edizioni future nessuno oggi mette più in discussione, rende il tentativo più agevole”.
Purtroppo è uno dei nostri limiti, noi italiani ancora non abbiamo appreso dai cugini francesi che dobbiamo fare sistema, dobbiamo comportarci da squadra ed essere un po’ meno da individualisti. L’era dei guelfi e dei ghibellini è superata, e inoltre le battaglie fratricide agevolano principalmente la concorrenza.
Nel 2017 Ucina festeggia mezzo secolo e sarebbe bello spegnere le 50 candeline tutti insieme, con una gigantesca torta e con spumante freddo, ma rigorosamente italiano.
Bruno Galante
Commenti
Il 56° Salone Nautico di Genova col vento in poppa — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>