La Champions League entra nel vivo
Prime conferme e prime sorprese in Champions. Il Real Madrid che nella prima giornata supera di stretta misura in casa lo Sporting Lisbona, 2-1, alla seconda impatta 2-2 col Borussia Dortmund. La sorpresa giunge da Madrid dove l’Atletico supera il Bayern 1-0 e si porta a 6 punti. Nella normalità gli altri incontri.
Le belle notizie ce le consegnano Juventus e Napoli. I bianconeri a Zagabria chiudono il match dopo 24’ senza consentire ai croati neppure di far riscaldare i guantoni a SuperGigi. Troppo inconsistenti i biancorossi della Dinamo per una valutazione adeguata.
Ci affidiamo al parere di Beppe Marotta il quale nelle ultime ore ha riferito che occorre attendere altri 45 giorni per ammirare la “signora” a pieno regime.
D’altronde non può essere diversamente se si vuole pervenire a maggio e giugno prossimo nelle migliori condizioni fisiche e mentali.
Dando per scontato, spogliatoio dello Juventus Stadium permettendo, che per il campionato si dovrà lottare per il secondo e terzo posto, pare scontato che gli obiettivi di Corso Galileo Ferraris siano e debbano essere prevalentemente, o principalmente, quelli europei.
Ad ogni semestre finanziario si registrano miglioramenti, con passo cadenzato ci si sta avvicinando alle altre corazzate del vecchio continente i cui bilanci sono stratosferici e per le società di Serie A sono di un altro pianeta. Per le altre ma non per la Juventus.
Non fosse stato in questa maniera Andrea Agnelli, e soci, non si sarebbe potuto permettere in alcuna maniera un organico di tale levatura e di investire su un calciatore,
quasi trentenne ed in prossimità di svincolo, una cifra vicina ai cento milioni di euro.
Un obiettivo, la Champions, al quale ci si è avvicinati due stagioni orsono e che si sarebbe potuto portare a Torino qualora ci fosse stata maggiore spavalderia, a differenza di quello dello scorso torneo che Massimiliano Allegri ha scaraventato dalla finestra.
Restiamo in attesa di verificare cosa accadrà da febbraio prossimo, neppure si vuole prendere in considerazione l’ipotesi di non disputare gli ottavi di finale.
Che dire di Zagabria? Quando fuori delle mura amica infili quattro palloni, ne manchi altrettanti, non consenti all’avversario di entrare nella tua area, vi è molto poco da raccontare.
Bisogna dire che i bianconeri stati bravi? È un po’ come la vittoria del Barcellona al primo turno contro il Celtici per 7-0.
Non sono queste le gare che fanno scendere l’inchiostro, sono match senza storia e senza racconto.
Di tutt’altra pasta l’incontro del San Paolo. Il Benfica si è spostato sul Golfo con l’intento di non prenderle, di raccattare il punticino per non allontanarsi troppo dalle prime posizioni. Al cospetto di uno stadio esaurito i napoletani dovevano onorare l’esordio casalingo, e l’hanno fatto nel migliore dei modi.
Sono andati in vantaggio con Hamsik dopo 20’, ad inizio ripresa con la doppietta di Mertens ed il rigore di Milik, al 58’ si era sul 4-0.
A questo punto i partenopei tirano i remi in barca e i lusitani ne approfittano per portarsi sul 4-2.
Il San Paolo, ovviamente, va in giuggiole e Maurizio Sarri, finalmente, non si lagna della classe arbitrale.
Napoli a punteggio pieno nel girone e la seconda, il Besiktas, a due punti.
Mercoledì 19 ottobre i turchi dovranno venire a Fuorigrotta con poche possibilità nelle valige. Aver superato i portoghesi e con il pareggio tra il Besiktas e la Dinamo Kiev significa aver messo le mani sulla qualificazione, sono sufficienti quattro punti in quattro gare per accedere agli ottavi.
Leggermente più intricato il cammino della Juventus che martedì 18 deve recarsi a Lione, fermo a tre punti dopo la sconfitta di Siviglia per 1-0.
Per i francesi è un match importante che non possono perdere visto che il Siviglia si reca a Zagabria, ancora bloccato a zero punti, e con ottime probabilità di aggiudicarsi la vittoria.
In caso di sconfitta il Lione vede ridotto al lumicino la possibilità di superare la fase a gironi di qui l’obbligo di vittoria o quantomeno il pari, l’Olympique Lyonnais dopo 7 giornate in Ligue 1 è distanziata dalla capolista Nizza di 7 punti e dalla seconda, il Monaco, di 6 segno che per i rossobleu di Bruno Génésio la ruota non gira tanto a favore.
È vero che il club ha rivoluzionato la politica delle compravendita privilegiando i ragazzi del vivaio ma se ciò deve significare posizionarsi nel limbo della classifica forse il gioco non vale la candela. Tra venti giorni ne sapremo di più.
Fa un certo effetto osservare la classifica del Girone D con l’Atletico a 6 punti, il Bayern a 3 e le altre due, Rostov ed Eindovhen, ad un punto. Ovvio che una sconfitta con i biancorossi madrileni può essere messa a preventivo, una serataccia capita anche nelle migliori famiglie.
In Bundesliga i bavaresi di Carletto Ancelotti sono a punteggio pieno alla quinta giornata ed hanno distanziato il Borussia Dortmund di tre lunghezze per cui i campanelli d’allarme non sono ancora suonati ed il tempo per recuperare c’è tutto.
Il 19 prossimo all’Allianz Arena saranno ospiti gli olandesi dell’Eindovhen ed in quei 90’ si capirà se si è trattato di nuvole estive e passeggere o qualcosa di più serio.
Ancora non finisce di meravigliare Claudio Ranieri. Se in Premier League incontra qualche difficoltà, il Leicester è posizionato nella parte destra della classifica, in
Champions registra due partite e due vittorie e per una matricola di periferia è un gran bel risultato. Ancora bravo Claudio.
Gran confusione nel Girone F con Real Madrid, Borussia Dortmund e Sporting Lisbona una sull’altra. Per gli altri gironi calma quasi piatta.
Nei primi 180’ le sorprese sono giunte da Napoli, Leicester e Atletico Madrid. Assenti e quasi inesistenti i club dell’Est e del Nord, le imprese impossibili capitano una tantum e senza programmazione ed investimenti i trofei importanti li si possono ammirare solo in tv.
la Redazione
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