Ai Weiwei l’artista cinese contemporaneo che divide
Palazzo Strozzi ospita la prima grande retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei, artista dissidente, icona della lotta per la libertà di espressione, noto a livello globale per l’unione di attivismo politico e ricerca artistica attraverso opere spettacolari e provocatorie che molte volte dividono giudizi e coscienze.
Protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, Ai Weiwei invade con la sua straordinaria libertà creativa tutti gli spazi di Palazzo Strozzi: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina, con iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto.
Per la prima volta Palazzo Strozzi viene utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista cinese di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici.
È una grande scommessa quella di far convivere l’arte e la cultura contemporanea con quella del passato in
una città che trasmette cultura ad ogni angolo e ad ogni pietra.
Una nuova grande installazione dell’artista, coinvolge due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi: un progetto che porta l’attenzione ai destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.
Il centro del Cortile è dominato da Refraction una gigantesca ala metallica fatta di pannelli solari resa immobile dalle grandi dimensioni e dal peso di oltre cinque tonnellate, suggestiva metafora della costrizione e della negazione della libertà.
Le opere esposte al Piano Nobile e alla Strozzina permettono una totale immersione nel mondo artistico e nella biografia personale di Ai Weiwei, si spazia dal periodo newyorkese tra gli anni ottanta e novanta, in cui scopre l’arte dei suoi “maestri” Andy Warhol e Marcel Duchamp, fino alle grandi opere simboliche degli anni duemila fatte di assemblaggi di materiali e oggetti come biciclette e sgabelli, fino alle opere politiche e controverse che hanno segnato gli ultimi tempi della sua produzione,
come i ritratti di dissidenti politici della storia della città (Dante, Filippo Strozzi, Savonarola, Galileo) in Lego o i recenti progetti sulle migrazioni nel Mediterraneo.
La mostra di Palazzo Strozzi diviene quindi una straordinaria occasione per scoprire il genio creativo di Ai Weiwei esaltando una delle sue peculiarità, ovvero il rapporto tra tradizione e modernità in un luogo simbolo della storia di Firenze e di un momento paradigmatico della cultura dell’Occidente quale il Rinascimento.
Nelle sue opere gioca infatti tra antico e contemporaneo, mostrando un rapporto ambivalente con il proprio paese, diviso tra un profondo senso d’appartenenza e un altrettanto forte senso di ribellione attraverso la manipolazione di oggetti, immagini e metafore della cultura cinese, denunciando le contraddizioni tra individuo e collettività nel mondo contemporaneo.
Un artista che va saputo leggere nei suoi innovativi messaggi dell’ironia, della dissacrazione, della contestazione.
Due speciali installazioni di Ai Weiwei sono visibili negli spazi del Mercato Centrale di Firenze e delle Gallerie degli Uffizi.
Roberto Cantini
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