Marc Marquez si laurea campione in MotoGp
Il ventitreenne pilota catalano, su Honda con il numero 93, si laurea campione del mondo con tre circuiti d’anticipo dopo il quinto podio del 2016. Può essere che la fortuna sia stata al suo fianco a Motegi visto che i suoi rivali Valentino e Lorenzo il traguardo l’hanno ammirato dai box, però quando si sono schierati sulla griglia Marc aveva in tasca 248 punti, Valentino 196 e Lorenzo 182, ossia 52 in più del nostro campione che diventano un abisso nel momento in cui mancano tre gare al termine del campionato.
Il pesarese avrebbe dovuto vincere in Giappone, il prossimo in Australia a Phillip Island, il successivo a Sepang in Malesia e l’ultimo a Valencia in Spagna mentre Marquez avrebbe dovuto raccogliere briciole e rimasugli. Ciò è impensabile vista la collezione di podi del giovanotto ispanico in questo 2016.
Si fa prima ad inchinarsi e a rendergli omaggio, come si deve ai grandi campioni perché con l’attuale è già al quinto titolo iridato dopo il primo titolo nella 125,
correva l’anno 2010 ed era poco più che uno sbarbatello visto che è nato il 17 febbraio 1993 (Valentino venuto al mondo il 16 febbraio 1979 si aggiudicò il titolo della 125 nel 1997).
Il pilota di Cervera, in Catalogna, si è poi laureato campione della Moto2 nel 2012, l’anno successivo è passato nella MotoGp ed ha vinto con 334 punti, ancora primo nel 2014 con uno strapotere di 362 punti e domenica a Motegi ha incassato il quinto titolo.
Benevolenza della sorte Motegi è la dimora della Honda, circuito che è stato costruito dalla casa nipponica ed è di sua proprietà. Più di così è difficile ottenere.
Subito dopo essersi tolto il casco e presentatosi davanti ai microfoni e taccuini ci ha tenuto a dichiarare che il titolo lo dedica alla nonna alla quale era molto legato e che è salita in cielo quest’anno.
Bravo e affettuoso ragazzo che non ha smarrito i valori e i principi che contano. Campione in pista e nella vita. Accelera quando deve accelerare e rallenta quando è il momento, non esagera sotto i riflettori e non vuole divenire prima donna a tutti i costi.
A differenza di numerosi suoi coetanei, ricchi e famosi, di altri sport preferisce rimanere dietro le quinte e badare principalmente ai motori, i grilli per la testa li lascia in cantina. Piace soprattutto per il suo carattere ed i suoi comportamenti da ragazzo normale.
Se si considera che è appena gli inizi della carriera ed a 23 anni è salito sul gradino più alto del motociclismo per ben cinque volte non bisogna essere maghi o cartomanti per indovinare il suo futuro luminoso. Congratulazioni, te lo sei meritato.
la Redazione
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