Juventus e Napoli altro passo avanti in Champions
Una settimana da Champions alla pari, martedì è toccato al Napoli pareggiare con i turchi del Besiktas, 1-1 ad Istanbul, mercoledì la Juventus si è fatta raggiungere all’84 dal Lione allo Stadium.
Prezioso il punto dei partenopei in Turchia perché consente loro di guidare la classifica del Girone con 7 punti alla pari con il Benfica e con 1 punto in più sullo stesso Besiktas. Il fanalino Dinamo Kiev è già eliminato con 1 punto e mercoledì 23 dovrà scendere al San Paolo.
Pur privo di riscontro suggerito dalla matematica, però, non si commette peccato ad ipotizzare una vittoria per la formazione di Sarri che successivamente il 6 dicembre andrà a Lisbona. Molto dipenderà dall’esito del prossimo match Besiktas-Benfica, l’andata finì 1-1, che potrebbe già decidere il futuro.
Ancora una volta Marek Hamsik è l’uomo della provvidenza, con un gran sinistro il capitano ristabilisce l’equilibrio dopo il rigore messo a segno da Quaresma. I napoletani con un pizzico di convinzione in più avrebbero potuto portare a casa il bottino pieno. Dominio territoriale degli azzurri che col tridente Gabbiadini-Insigne-Callejon non hanno saputo finalizzare il volume di gioco sviluppato. Un paio di volte si sono avvicinati per gonfiare la rete ma la mira è stata infelice.
Comunque l’obiettivo era quello di non perdere ed è stato centrato. Aurelio De Laurentis gongola.
In casa bianconera ancora una volta i proclami del giorno innanzi non hanno trovato seguito. Il Lione in Ligue 1 dopo 11 partite sonnecchia a metà classifica con 16 punti, grazie alla vittoria in trasferta a Tolosa per 2-1 alla 10ª, e senza ambizioni di primato. Gli enfants terribles dei 7 titoli consecutivi appartengono ad un passato remoto molto sfuocato. Oggi l’Olympique Lyonnais ha mutato politica ed ha investito parecchio sui giovani del vivaio i cui frutti sono 6, 7 ragazzi in prima squadra compreso quel Corentin Tolisso autore del pareggio allo Stadium.
Guardando il bicchiere mezzo pieno ci si accorge della bella prestazione di Claudio Marchisio che si è incamminato per la forma migliore, d’altronde restare fuori sei mesi per la rottura del crociato non è come quei raffreddori del cambio stagione. È importante che abbia disputato i 90’ per riprendere fiato e clima, il riscontro è da verificarlo domenica a Verona col Chievo.
Una partita disputata dai bianconeri a ritmi semiblandi forse storditi dal rigore ottenuto con benevolenza ed ingenuità e trasformato da Higuain al 13’. Da quel momento si sono preoccupati di amministrare gioco e muscoli quasi che mancassero 13’ al fischio finale.
Forse è questione di mentalità sparagnina o magari qualcuno suggerisce di non pigiare sull’acceleratore, eppure sembrava che ci si fosse adeguati ai comportamenti europei..
Tutto l’opposto di quanto si è verificato oltre Manica in Chelsea-Manchester United, i giovanotti di Antonio Conte seppure in vantaggio di 4-0 ricevano indicazioni dalla panca di proseguire a martellare.
Massimiliano Allegri nel dopo gara alle 23,45 così cinguetta: “I tornei non si vincono giocando a 100 all’ora a novembre: passiamo il turno e poi pensiamo al resto!”.
Chissà se la ragione risiede dalle parti del mister labronico però osservando il percorso della concorrenza, vedi Real-Barca-Bayern, vien da chiedersi di quale contachilometri sono dotati Ronaldo-Messi-Ribéry.
Bisognerebbe convincersi di un particolare: l’Europa non è l’Italia. Tutti i club stranieri che arrivano allo Stadium sono privi di sudditanza, a differenza di gran parte dei club nazionali, a Torino scendono in campo con l’intento di dannarsi la vita e spremersi peggio di limoni.
Fatta eccezione di quei club di fascia medio bassa con gli altri il risultato rimane incerto sino allo scadere finale e per incamerarlo serve giocare quantomeno a 99 all’ora da settembre a maggio. Un esempio a caso il Siviglia.
È quantomeno scontata la domanda: ma se si teme in Lione con le altre, quelle famose, cosa succede?
I francesi hanno tirato 32 volte in direzione di Gigi Buffon, forse si poteva prevedere che uno di quei palloni si sarebbe potuto infilare alle sue spalle.
Sarà che è in fase progettuale e parzialmente attuativa la modifica dello schieramento difensivo però al momento del pareggio erano tre i gallici soli e incontrollati.
La nostra maggiore preoccupazione, purtroppo, continua ad essere quella dell’infermeria. Mai una settimana che si sia svuotata da luglio, noie muscolari a ritmi industriali ma si riuscirà a mandare in ferie medici, paramedici, fisioterapisti & co. ogni tanto?
Una bella nuova è pervenuta in settimana dall’Uefa che ha versato nelle casse di Corso Galileo Ferraris 76,2 milioni di euro relativi alla Champions 2015/16, più della Juve hanno ricevuto solo il Manchester City 83,8 ed il Real Madrid 80. Con l’auspicio che possano servire a non cedere i gioielli di famiglia.
la Redazione
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