Ripartono le manifestazioni della moda e degli accessori
Modaprima apre le manifestazioni uomo, donna, bambino, filati e accessori italiane ed europee.
Giunta all’81ma edizione la sua sede si è trasferita in pianta stabile a Firenze nella Stazione Leopolda dopo esser nata e cresciuta presso i padiglioni della Fiera di Milano.
In anteprima si possono osservare le tendenze della moda uomo e donna per l’autunno-inverno 2017-18 oltre ad accessori e pelletteria. Tre giorni di manifestazione che lasciano intravedere i colori e le linee di ciò che acquisteremo ed indosseremo tra dodici mesi.
Superata quasi del tutto la crisi che per alcuni anni ha penalizzato la produzione dell’abbigliamento lentamente gli occhi tornano a brillare per la ripresa che il settore ha manifestato da un paio di stagioni. Buoni segnali provengono dall’export specie da quello russo ove lentamente si comincia a rimuovere l’embargo che per diverse stagioni ha penalizzato il Made in Italy.
Assorbito in maniera quasi indolore il referendum della Gran Bretagna con gran dispiacere delle cassandre di turno che prevedevano disastri dietro ogni movimento di foglia d’oltre Manica.
Per le corsie della Leopolda non vi è stata calca e ressa da stadio. Ci si attendeva un numero maggiore di visitatori che non c’è stato. Difficile individuare le cause, di sicuro anche il tempo non è stato benevolo.
Gli espositori che hanno investito sulla 81ma edizione si aspettavano un’affluenza maggiore di buyer che invece non c’è stata. Stornare dai bilanci aziendali anche poche migliaia di euro nelle giornate in cui si compiono enormi sforzi per rimettersi in carreggiata diventa gravoso.
Andrè Maurice non ha saltato una partecipazione. È sempre stata presente in tutte le 81 edizioni.
L’anomalia di Andrè Maurice è che nasce in una zona in cui la lana ed il cachemire sono un tantino fuori posto. La signora Giulia Allario nel 1921 acquista una Dubied 8/80 ed in uno stanzino comincia a produrre maglie di lana che rivende a parenti ed amiche. Siamo tra le colline del Monferrato. Terra di vini superbi, di funghi a peso d’oro, di nocciole che hanno invaso il pianeta. Dolci colline dense di storia e bellezza a tal punto che l’Unesco l’ha incluso nel Patrimonio dell’Umanità.
La signora Giulia non ha neppure il tempo di ultimare la sua creazione che gliene hanno ordinato delle altre, acquista una seconda ed una terza macchina. La sua nomea valica le colline e le Alpi.
Trascorrono i lustri e da Roncaglia nell’immediato dopo guerra si trasferiscono a Casale Monferrato. Nel 1968 il nipote Luigi, la terza generazione, crea il marchio Andrè Maurice e nel 1975 partecipa ad Esma Eurotricot Fiera di Milano.
Oramai in azienda hanno inserito il turbo e nel 1980 producono un milione di capi. La Algis SpA diventa uno dei più importanti acquirenti e produttori di cachemire. Nel nuovo stabilimento oggi si è insediata la quarta generazione.
A presiedere lo stand della Leopolda vi sono Silvia Scagliotti, cura l’immagine aziendale interna ed esterna, e Monica Baruscotto, lei è la responsabile dell’export ed è la funzionaria con la valigia sempre pronta.
“Le prime fiere di Milano sono state una più bella dell’altra, la gente si metteva in coda per entrare nel nostro stand. Oggi è solo un ricordo. Partecipiamo a diverse fiere ed abbiamo ottimi clienti in Russia e Giappone. Nonostante l’embargo noi abbiamo continuato ad esportare e non abbiamo subito flessioni di alcun genere. Con i russi vi è una reciproca stima ed oggi molti di loro vengono nel nostro accogliente outlet ed acquistano molto bene con il personal shopper e con internet”.
Siete stati tra i primi in Italia a puntare sull’outlet aziendale, avete saputo trasformare lo spaccio in qualcosa di molto più accogliente e vantaggioso.
“Abbiamo creduto nel progetto della vendita diretta riservata al pubblico ed i risultati ci stanno premiando, non abbiamo solo capi uomo e donna ma vi è anche il bambino, gli accessori in cachemire, per la casa. Nei programmi vi è l’apertura di boutique monomarca total look ove il cachemire sarà il fulcro indiscusso del punto vendita”.
È talmente innato l’amore per il cachemire che tempo fa hanno provato a confezionare i cappottini per cane, l’idea però è rimasta in cantiere.
Piero Vernigo
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