Juventus, anche quando non c’è
Se qualcosa ha suggerito questa tornata infrasettimanale di campionato è che la Juventus può dormire bei sogni, sereni.
Quando i bianco e rossoneri torneranno dalle assurde sfide nel deserto (vedere due squadre italiane girovagare così per il globo fra non poche peripezie appare davvero strano) avranno una gara da recuperare in data 8 febbraio, dovendo affrontare due avversari (il Crotone la prima, il Bologna la seconda) decisamente abbordabili. Da logica ne consegue tre punti aggiudicati e dunque nessuna neppur minima alterazione allo status quo.
Anche se, a dirla tutta, una modificazione, impercettibile ma concreta, si è in effetti verificata. Il Napoli, rilanciato in orbita dagli sfracelli perpetuati domenica scorsa a danno del Torino, ha “soltanto” pareggiato in quel di Firenze. Intendiamoci, la Fiorentina, quando gioca e trova le sintonie giuste, è fior di squadra (e sta mettendo in mostra due ragazzi, Bernardeschi e Chiesa, davvero bravi) e quindi portare via un punto dal Franchi è cosa positiva per chiunque, ma non per tutti. Lo è decisamente meno per i partenopei con mire scudetto.
Il pari toscano – data per buona la vittoria prossima futura della Juventus sul Crotone – relega infatti la squadra di Sarri a 10 punti di distacco dalla vetta. Tenendo conto che si è ormai arrivati al giro di boa del campionato, si tratta di un distacco decisamente forte (come a dire 3 partite e un pari, cioè tre partite in cui la Juve perde e il Napoli vince … sempre). Insomma un gap che potrà forse anche diminuire, ma che pare ben difficile possa estinguersi del tutto e concedere un aggancio o, men che meno, un sorpasso.
Vero è che le strade e i percorsi del calcio sono tanti e che le sorprese sono sempre dietro l’angolo, tuttavia quando, poi, si ragiona sul fatto che di colpi di scena in queste ultime cinque annate non ce ne sono stati, dal momento che i bianconeri, pentascudettati, hanno veramente concesso pochissimo all’ardire (sempre modesto) dei rivali e preferito “schiacciare” i tornei dall’alto di una superiorità indiscussa e indiscutibile, resta poco altro da osservare. Se tanto, tanto mi dà, allora, c’è da attendersi che debba andare così anche questa volta.
La lucciola Roma vince e convince, superando con slancio rinnovato il Chievo, ma sta virtualmente a 7 distacchi. Come il gentile insetto estivo o – visto che siamo in tema – le lucette degli alberi natalizi, i giallorossi amano accendersi e spegnersi ad intermittenza, alternando una vittoria convincente ad un pareggio, una sconfitta. Se solo il team guidato da Luciano Spalletti potesse contare su una maggiore continuità saprebbe, eccome, porsi non solo come il più accreditato rivale della capolista (cosa che già è), facendolo però non con le armi spuntate dell’incostanza, bensì con quelle ben più pericolose della continuità. Fatta salva la difesa che, a tratti, sembra sbilanciarsi troppo, gli altri reparti dei capitolini sono lussuosi: mediana e attacco non hanno nulla da invidiare a nessuno, per qualità di gioco, energia e potenza.
Pesante, per come è rapidamente maturato, il tonfo della Lazio che a San Siro ha fatto vedere alcune belle cose, ma è stata battuta sonoramente grazie ai colpi di classe di almeno un paio di autentici fuoriclasse, Banega e Icardi. Che Stefano Pioli stia centrando l’alchimia giusta per far viaggiare come dovrebbero i nerazzurri? Non resta che aspettare conferme.
Icardi, con due centri, ha consolidato il primato in testa ai cannonieri e non avesse segnato una doppietta sarebbe stato raggiunto dal “gallo” granata Andrea Belotti. Il centravanti agli ordini di Mihajlovic sta disputando un torneo strepitoso nel quale sta mettendo in mostra tutte le sue qualità: oltre a potenza e fiuto del gol,
Belotti sfodera un furore agonistico eccezionale, accompagnato da una generosità rara a vedersi nei grandi cannonieri. Il presidente Cairo bene ha fatto a blindarlo, ma è indubbio che anche i catenacci più saldi potrebbero saltare nel caso in cui questo autentico fromboliere dovesse continuare a spaccare difese e partite con tanta prepotenza. Anche nel match contro il Genoa è risultato il migliore dei granata e ha ottenuto il gol vincente con una zampata sotto rete che ha sorpreso tutti: anticipato compagni e rivali.
Per il resto, ancora fuochi d’artificio con il Cagliari in campo. Sotto 3-1 in casa contro il Sassuolo i rossoblu hanno reagito con orgoglio e operato un sorpasso insperato. Il 4-3 finale è punteggio d’altri tempi, anche se in questo scorcio di stagione gli score relativi agli isolani sono risultati sovente schioppettanti. Ancora sconfitti, invece, gli emiliani infilati in un tunnel triste dove anche giocare decentemente non sembra pagare. Certo che pensare a come, in partenza, il Sassuolo veniva quotato, c’è davvero da meravigliarsi.
Al fondo della classifica le tre che si dibattono sembrano rallentare il treno delle ultime e anche chi non sta bene come il Sassuolo appunto e l’Empoli, si tengono stretti quei pochi punti di vantaggio in più veleggiando se non sereni per lo meno spaventati dal molle procedere dei tre fanalini di coda.
Franco Ossola
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