Bufale e battute procurano anche tragedie
Khawaja Mohammad Asif è un professionista della politica. Attualmente ricopre l’incarico di ministro della Difesa, dell’Acqua e dell’Energia in Pakistan, ed è uno dei massimi esponenti del partito di destra della Lega Musulmana.
Non seguiamo le vicende interne pakistane per cui non ci è dato di sapere cosa combina di bello Asif per i 200 milioni di pakistani. Sappiamo invece le cavolate che produce e che rischiano di compromettere i precari equilibri in quella regione turbolenta che si chiama Medio Oriente.
Probabilmente qualche parola di inglese la conosce perché il giornale web AwdNews pubblica in francese, spagnolo, tedesco ed inglese. AwdNews viene definito da qualcuno come un fake news (notizie false, ndr) ma più che false sono notizie inventate di sana pianta e distanti anni luce dalla realtà per cui è sufficiente leggerlo con un minimo di attenzione, quantomeno, per porsi degli interrogativi.
Il 24 giugno scorso i burloni di Awd hanno pubblicato un articolo di cronaca nel quale narravano che Rania, la regina di Giordania, senza chiedere il permesso al consorte reale Abdullah si era recata a Roma per incontrare un amico. Sua Maestà Abdullah, al quale nulla sfugge e nulla deve sfuggire, invia nella Città Eterna un paio di sicari che eseguono la volontà del monarca e alle 21 nell’Hotel Excelsior trafiggono la regina. I funerali si svolgono la mattina nel massimo silenzio e senza clamori.
Ovvio che ad una boiata del genere nessuno ha abboccato.
Martedì 20 dicembre escono con una notizia che fa accapponare la pelle “Israeli Defense Minister: If Pakistan send ground troops into Syria on any pretext, we will destroy this country with a nuclear attack (Il ministro della Difesa d’Israele:
Se il Pakistan con qualsiasi pretesto invia truppe di terra in Siria, noi distruggeremo questo Paese con un attacco nucleare, ndr).
Il ministro boccalone pakistano Khawaja Mohammad Asif manco avesse letto la notizia sul New York Times mette in preallarme l’esercito e l’aviazione. Accecato dalla vendetta prontamente risponde per le rime su twitter “Israeli def min threatens nuclear retaliation presuming pak role in Syria against Daesh. Israel forgets Pakistan is a Nuclear state too (Il ministro della difesa d’Israele minaccia ritorsioni nucleari presumendo che ci sia un ruolo pakistano in Siria contro Daesh. Israele dimentica che anche il Pakistan è uno stato nucleare, ndr).
Per nostra fortuna che il bottone nucleare non è nella sua valigetta altrimenti chissà quale pandemonio avrebbe scatenato l’ingenuo Asif.
Ma il primo ministro Nawaz Sharif è consapevole del compito che ha affidato ad una persona che non è in grado di distinguere una bufala da una notizia? Dato che la frase di minaccia nucleare è ancora riportata sul suo twitter a distanza di diversi giorni dalla pubblicazione dei burloni di AwdNews, si può ipotizzare che forse ancora non si è reso conto delle cretinate che ha scritto.
E siccome agli israeliani da noia anche una mosca che ronza a dieci centimetri dal naso ovviamente hanno risposto per le rime oltre a ricordargli di frequentare dei corsi di inglese, ma soprattutto dovrebbe imparare ad apprendere le regole più elementari della goliardia, dell’ironia e della battuta. Come pure deve necessariamente apprendere in tempi ristretti a distinguere il serio dal faceto, magari con una semplice verifica delle fonti.
Ma in quella zona del globo sia le bufale che le battute diventano tremendamente serie.
Ne sa qualcosa Senol Buran, un cuoco che si è trovato a passare proprio nel momento in cui il premier turco Recep Tayyip Erdogan la vigilia di Natale stava tenendo un discorso in una delle principali piazze di Ankara. Il malcapitato si stava recando al lavoro presso la sede del quotidiano Cumhuriyet, giunto davanti ad un poliziotto con un sorriso sarcastico ha pronunciato una frase che gli ha procurato qualche guaio: “Non servirei neppure una tazza di te a quell’uomo”.
Apriti cielo! Il poliziotto ligio al dovere lo afferra per il bavero della giacca e lo trasporta in gattabuia.
La Turchia è in lista d’attesa per entrare nell’Unione Europea, per quei pochi che ancora non lo sanno.
Anselmo Faidit
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