La Bellezza ferita, da Norcia a Siena la voglia di rinascere
Un abbraccio religioso e culturale tra Siena e Norcia, un legame che si rafforza tra due città unite dall’amore nei confronti dell’arte, della storia e della fede.
Norcia ha dato i natali a San Benedetto, fondatore dei primi monasteri in Italia, e Siena ha visto nascere San Bernardo Tolomei, fondatore della congregazione benedettina di Santa Maria di Sant’Uliveto.
San Benedetto è patrono d’Europa come lo è Santa Caterina da Siena.
In comune anche gli effetti sismici, quello del 1798 a Siena causò quattro vittime.
I senesi per far sentire la vicinanza concreta ai nursini hanno organizzato una mostra che intende divulgare il dolore, la sofferenza, la ferita che il 26 e il 30 ottobre 2016 è stata procurata dal sisma che ha messo a dura prova le popolazioni dell’Umbria e delle Marche.
“La bellezza ferita. La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto”, questo il titolo di una mostra molto particolare aperta al pubblico dal 23 dicembre e che chiuderà i battenti il 29 ottobre 2017.
Una ammirevole iniziativa che si propone di sensibilizzare e raccogliere contributi per il restauro ed il sostegno verso quei territori colpiti dal terremoto nei mesi scorsi. È un faro che si accende che intende rimanere acceso sino a quando tutto non tornerà come era il 25 ottobre.
L’esposizione documentaria è stata voluta fermamente dall’arcivescovo di Norcia-Spoleto monsignor Renato Boccardo che ha visto dissolversi in pochi attimi un immenso patrimonio artistico, culturale e religioso con la quasi totalità delle chiese della diocesi colpite duramente dal sisma ed in particolar modo la Basilica di Norcia intitolata, per l’appunto, a San Benedetto.
Tutte quelle opere che sono state danneggiate in maniera minore saranno presenti alla rassegna ed esposte nella Cripta del Duomo di Siena mentre le altre saranno accolte nel percorso di Santa Maria della Scala, che è stato uno dei primi spedali in Europa e situato sulla Via Francigena.
In tutto sono una trentina i capolavori artistici ma che potrebbero variare di numero durante il periodo di apertura qualora delle tele oggi in fase di restauro venissero ultimate e che andrebbero a sostituire quelle che devono entrare nei laboratori.
Ad arricchire la mostra una serie di video e materiale fotografico realizzato dai Vigili del Fuoco e da alcuni volontari che nei giorni immediati al sisma erano sul posto ed hanno voluto lasciare una valida testimonianza del tragico evento.
È un impegno ma è innanzitutto una speranza alla ferma volontà di rinascere e di riprendere a camminare senza le paure del passato recente.
Carmelina Rotundo
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