Meningite, prevenzione innanzitutto
A seguito dei recenti casi che stanno sollevando giustificati allarmi anche nella nostra regione, credo siano opportune alcune semplici considerazioni.
La meningite, cioè l’infiammazione delle meningi (membrane che rivestono cervello e midollo spinale) può essere causata da più agenti infettivi: batteri, virus, parassiti, funghi; o non infettivi: neoplastici, autoimmuni, o da farmaci. Il quadro clinico è costituito da sintomi che, almeno inizialmente, può essere confuso con una sintomatologia simil influenzale, come febbre, mal di testa, nausea, vomito, rigidità del collo e schiena, torpore, convulsioni, polso lento ed irregolare.
La gravità della meningite batterica è più elevata in età pediatrica e possono manifestarsi segni neurologici permanenti con una mortalità del 5-10 percento.
Oltre ai segni già descritti posso evidenziarsi piccole macchie rosse sulla pelle che ne attestano la gravità. La diagnosi certa è data dalla puntura lombare associata ad un tampone nasale e faringeo per identificare in germe responsabile dell’infezione.
La sintomatologia varia in base all’agente infettante anche se spesso è costituito dalle vie respiratorie superiori, e la trasmissione da individuo ad individuo si verifica probabilmente per rapporto diretto mediante lo scambio di goccioline microscopiche di vapore acqueo o emesse con le secrezioni catarrali.
Non sfugge pertanto il pericolo di trasmissione negli ambienti particolarmente affollati (autobus, treni, locali pubblici); è ovvio che questi germi responsabili non danno sempre un quadro di meningite, è quindi importante cogliere i primi segni della malattia anche nelle infezioni comuni.
Gli antibiotici rappresentano la terapia elettiva nei casi di meningite cerebrospinale (da meningococco C) e nei casi prontamente trattati le condizioni del paziente migliorano notevolmente entri le 48 ore.
Importanti i segni nei bambini più piccoli: irritabilità, nervosismo, sonnolenza prolungata, convulsioni, e a volte assenza di febbre; in quelli più grandi i segni sono gli stessi già descritti per gli adulti comprese le macchie rosse sul corpo, segno nefasto di meningite meningococcica. Il periodo di incubazione va solitamente da 1 a 7 giorni.
Tanto per sgombrare il campo dai soliti bastian contrari, va detto chiaramente che, per unanime ammissione scientifica, la vaccinazione è la misura più efficace per ridurre i rischi di diffusione delle infezioni trasmesse dalle malattie batteriche invasive, poiché assicura una protezione del soggetto vaccinato, ma anche indiretta nei confronti della popolazione on generale in quanto riduce la circolazione dei batteri anche negli eventuali portatori.
Fra l’altro la vaccinazione contro il meningococco C è offerta gratuitamente secondo le ultime disposizioni della Regione Toscana valide al 30/6/2017 per tutti i cittadini anche per quelli non residenti ma che frequentano in modo continuativo il territorio toscano.
Come ogni intervento di prevenzione la vaccinazione agisce su individui sani, perché non si ammalino, i suoi migliori effetti soni silenti, in quanto abbattono, prima che si manifestino, eventi altrimenti gravi. Tutto ciò non deve indurre nell’errore di pensare che la vaccinazione sia inutile, o peggio, dannosa. È un atto di responsabilità rispetto alla propria salute e a quella dei propri parenti e amici.
Si stanno verificando in queste ultime settimane nuovi episodi acuti in persone già vaccinate! Anche qui occorre tener presente che anche in questi casi l’andamento della malattia è più blando e la guarigione avviene più rapidamente per la presenza di anticorpi dovuti alla precedente vaccinazione. Non trova al momento alcuna giustificazione l’ipotesi ventilata che l’aumento dei casi di meningite sia imputabile ai migranti, che hanno già grossi problemi personali di sussistenza, ma quello di untori credo non sia giustificato.
Le elementari misure igieniche e di protezione si possono riassumere così:
1) evitare luoghi chiusi ed affollati;
2) non scambiare oggetti di uso personale quali bicchieri, sigarette ecc.;
3) mantenere pulite le superfici: interruttori, telefoni, maniglie, tastiere, pulsanti di citofoni ed ascensori,
rubinetti, tavoli e scrivanie che possono venire contaminati;
4) arieggiare sovente i luoghi dove si vive e si lavora;
5) lavarsi spesso le mani con cura e più volte al giorno con acqua e sapone, in particolare dopo aver tossito, starnutito o essersi soffiato il naso, in caso di colloqui prolungati con persone che presentano questi sintomi è bene tenere una distanza di almeno 1 metro dall’interlocutore.
Enzo Tattini
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