I nostri VVF i più bravi al mondo nel 2016
È un dovuto riconoscimento planetario quello che la sera di venerdì 27 gennaio ad Ulm nel Baden-Württemberg, nel meridione della Germania, il World of Firefighting è stato assegnato al nostro valoroso corpo dei Vigili del Fuoco.
La statuetta meritatamente l’hanno portato a casa Raimondo Montana Lampo e Antonio Di Malta entrambi di Agrigento, Oronzo Passabi di Lecce e Giovanni Salzano di Napoli ma è come se tutto il Corpo Nazionale fosse stato presente ad Ulm.
Nel momento in cui hanno alzato l’ambito trofeo al cielo erano le 60.000 braccia a portarlo in alto.
La 5ª edizione del World of Firefighting – Conrad Dietrich Magirus Award 2016 aveva portato alla fase finale oltre a quella italiana anche quella di Austria, Brasile Cile, Colombia, Danimarca, Francia, Polonia ed Emirati Arabi. I nove corpi finalisti avevano dovuto superare una accurata selezione da parte di una rigorosa e competente giuria internazionale.
Gli episodi che hanno convinto i giurati sono stati quelli del 24 agosto 2016 e dei giorni successivi allorquando il terremoto si abbatté sull’Italia centrale al confine tra il Lazio, l’Umbria e le Marche colpendo in maniera particolare Accumoli, Norcia, Ussita, Amatrice. In pochissime ore il centro operativo nazionale riuscì a coordinare ed inviare sul posto uomini e mezzi delle colonne mobili da tutta Italia.
Dobbiamo all’immediatezza dell’intervento e all’altissimo spirito di abnegazione oltre che alla massima professionalità di chi è in prima linea e di chi è di supporto se tante persone sono state estratte vive da sotto metri di detriti.
Ad Ulm lo hanno compreso perfettamente come lo sappiamo perfettamente tutti noi italiani che li vediamo sempre pronti ad accorrere in tempi brevissimi e sempre efficienti.
Li abbiamo visti nel 1963 accorrere nel bellunese dopo l’inondazione del bacino del Vajont, e poi i terremoti del Friuli del 1976 e quello dell’Irpinia e della Basilicata del 1980, per arrivare ai giorni nostri del terremoto d’Abruzzo del 2009 e dell’Emilia del 2012.
Loro ci sono sempre. Sono sempre in prima fila a scavare, a spalare, tante di quelle volte anche con le mani. I loro riflettori non sono quelli delle tv ma quelli dei fari che illuminano le zone di intervento.
Flammas domamus, donamus corda – domiamo le fiamme, doniamo i cuori – questo il motto che li contraddistingue e che li sostiene nei momenti più cruenti.
Quando sono di fronte al pericolo non arretrano e non pensano lontanamente alla soffice busta paga con dentro 1.400 euro, no, si preoccupano di salvare il bambino o la madre o il nonno.
Col sudore e col sorriso.
Forse anche per questo la giuria li ha indicati come i più bravi del mondo nel 2016, anche per quelle poche decine di euro che mettono in tasca il 27 di ogni mese a differenza di tanti obesi e panciuti gentiluomini della pubblica amministrazione comodamente seduti dietro levigate scrivanie dirigenziali e col portafoglio rigonfio.
Sul podio insieme ai nostri eroi sono saliti i loro colleghi austriaci e brasiliani.
Sarebbe bello se anche i signori della politica si accorgessero concretamente dei sacrifici e delle capacità dei “ragazzi” VVF i cui meriti oggi sono applauditi a livello planetario, come a suo tempo si comportarono gli americani all’indomani dell’undici settembre 2001 dandogli un riconoscimento ufficiale e definendoli The Bravest (i più coraggiosi, ndr).
I nostri impavidi lo hanno dimostrato anche di recente nella tragedia dell’Hotel Rigopiano a Farindola e nei giorni delle copiose nevicate nel Centro Sud. Sempre i primi ad arrivare ed i primi a scavare.
È un orgoglio nazionale, anche loro fanno parte delle eccellenze del Made in Italy.
Guglielmo d’Agulto
Commenti
I nostri VVF i più bravi al mondo nel 2016 — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>