Novara tra storia bellezze naturali e architettoniche
Viaggiamo intorno al mondo, cerchiamo mete sempre più belle e sofisticate da scoprire e spesso, non consideriamo che nella nostra Italia esistono un’infinità di città di piccola e media dimensione ricche di storia, di arte, di cultura, di tradizioni.
Una di queste è Novara, un capoluogo del Piemonte, al confine con la Lombardia. 60 chilometri da Milano e 100 da Torino. Circa 120 mila anime popolano questa tranquilla località piemontese spesso non considerata e associata solo a nebbia, risaie e zanzare. Per popolazione è la seconda della regione dopo il capoluogo regionale.
Una particolarità è per l’appunto l’accento novarese, non riconducibile a quello propriamente piemontese, vista la sua posizione immediatamente al confine con la Lombardia, dalla quale è separata dal fiume Ticino.
Novara, si presenta elegante e accogliente, ricca d’arte, di cultura, di storia, circondata da paesaggi e panorami di assoluta bellezza naturale.
La posizione geografica è invidiabile, sita in un punto strategico che le conferisce vicinanza sia al Mar Ligure, raggiungibile in poco più di un’ora per una passeggiata sotto la Lanterna, sia alle montagne alpine della Val d’Aosta e alla meno conosciuta Val Sesia. Da ogni punto della città, sono ben visibili le catene del Monte Rosa e del Monte Bianco che nel periodo invernale, con le loro cime innevate, regalano suggestivi angoli di paradiso.
In pochi minuti si raggiunge il Lago Maggiore, il Lago d’Orta e volendo si può fare un salto a Lugano.
Il cuore della città si sviluppa nel centro storico tra Corso Mazzini e Corso Italia. Quatto passi per le vie del centro permettono al visitatore di respirare l’aria di svariate correnti storiche: dall’epoca romana al medioevo, al rinascimento, al barocco. Tuttavia, la maggior parte del paesaggio urbano è ottocentesco.
I due baluardi principali (quando furono abbattute le vecchie mura al loro posto si costruirono dei viali che ruotano attorno al centro storico e che vengono chiamati “baluardi”) La Marmora e Quintino Sella, lungo i quali furono eretti tipici palazzi in stile Liberty dalla particolare eleganza, risalenti alla fine dell’Ottocento e primi Novecento. Nel centro della città troviamo Piazza delle Erbe, ma ufficialmente è Piazza Cesare Battisti, e Piazza della Repubblica che hanno mantenuto l’antico impianto medievale con strade ciottolate e piccoli spiazzi.
Chi si reca a Novara necessariamente deve visitare il Duomo, la Basilica, il Castello e il Broletto.
Il Duomo: noto con il nome di Cattedrale di Santa Maria Assunta è un maestoso edificio dallo stile neoclassico, eretto tra il 1863 e il 1869. Venne costruito sulle basi di una vecchia chiesa romanica risalente al 1132 della quale restano
il pavimento in mosaico del presbiterio, il campanile ed il chiostro della canonica.
Arengo del Broletto: è un complesso architettonico medioevale nei pressi del Duomo che in passato è stato il centro della vita politica cittadina. È un cortile sul quale si affacciano quattro palazzi storici a forma di quadrilatero: il Palazzo dei Referendari (XIV e XV sec.), il Palazzo dei Paratici (XII sec.), il Palazzo del Podestà (XIV e XV sec.) e il Palazzo del Comune (XII sec.). Dopo anni di restauro il complesso è stato riaperto al pubblico ed oggi ospita la sede della Galleria d’Arte Moderna e di mostre temporanee. Degno di menzione è lo spettacolo di luci che viene proiettato nel periodo natalizio.
Il Castello Visconteo Sforzesco: la costruzione risale al Trecento-Quattrocento su precedenti strutture di epoca romana, fatto edificare dai Visconti di Milano e successivamente ampliato e modificato dagli Sforza. Nei sotterranei fu imprigionato Lodovico il Moro e
si narra si trovi un cavallo d’oro fuso per ordine di Lodovico. Nel corso della Seconda Guerra le brigate nere fecero soggiornare nelle segrete ebrei, partigiani e antifascisti prima della deportazione o della fucilazione, in quelle stanze buie dal 12 agosto al 17 settembre 1943 venne rinchiusa Claretta Petacci, l’amante di Benito Mussolini, e la sua famiglia.
Basilica di San Gaudenzio: è una delle attrazioni principali di Novara. La prima costruzione risale all’841, fu poi demolita e a seguito della peste del 1576, dalla quale la città non fu colpita, si decise di edificare una nuova chiesa in onore del suo protettore e primo vescovo. Tra il 1753 e il 1786 fu eretto il campanile progettato da Benedetto Alfieri, zio del poeta drammaturgo Vittorio, ed è alto ben 76 metri, realizzato in cotto e granito di Baveno. Ma l’elemento che caratterizza la Basilica è la cupola progettata dall’architetto Alessandro Antonelli, nativo di Ghemme
un borgo distante pochi chilometri dal capoluogo, alta ben 121 metri i cui lavori principiarono nel 1843 e terminarono il 16 maggio 1878 quando fu issata sulla guglia la statua del Cristo Salvatore, statua in bronzo ricoperta di lamine d’oro. Nello stesso periodo Antonelli lavorava alla realizzazione della sorella maggiore, alla sua opera simbolo che l’ha reso celebre nel mondo, quella Mole Antonelliana divenuta cartolina della capitale sabauda.
Infine la tradizione culinaria con un veloce accenno alle golosità tipiche da poter degustare nella zona. Non si può lasciare Novara senza aver prima assaggiato il Gorgonzola, famoso formaggio del territorio dal gusto ineguagliabile, la “Paniscia”, il risotto fatto di verdure, fagioli borlotti e salame sotto grasso. Altrettanto famosa è la Rustida, un misto di carne di maiale accompagnato da patate, e il Tapulon, un ricercato ragù di carne da accompagnare alla comune polenta. Per i più golosi, vale la pena gustare i tipici Biscottini di Novara, realizzati con zucchero e uova, leggeri e indispensabili per il the.
Vi è solo l’imbarazzo della scelta.
Raffaella Aquilina
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