In attesa delle Furie Rosse godiamoci il 2-0
Con lo sguardo al rettangolo del Renzo Barbera e con l’orecchio speranzoso a Gijon auspicando che gli israeliani ce la facciano ad irretire le Furie Rosse. Attesa superflua. La Spagna rimanda a casa l’undici di Elisha Levy con un secco 4-1 ed allunga ulteriormente la differenza reti, si è portata a +17, mentre gli Azzurri sono a +9.
C rallegriamo per la bella prova e l’ottimo approccio di De Rossi e compagni in uno stadio pieno e rumoroso, anche troppo visto che l’arbitro, lo sloveno Vincic, al 57’ sospende il match per lancio di petardi e fumogeni in campo da parte di quattro imbecilli albanesi che macchiano il comportamento corretto e sportivo di 4.500 loro connazionali, tifosi pacifici sparsi per gli spalti del Barbera.
Gianni De Biasi a Tirana ha fatto un bel lavoro in questi anni e lo si nota.
Si poteva allungare il bottino per accorciare le distanze con la Spagna? Forse. Ma rimane ancora indigesto il 2-3 con la Macedonia, come pure la gara con il Liechtenstein.
Gli spagnoli con quelle due nazionali di gol ne hanno fatto 12 e subito 0, noi segnati 7 e incassati 2.
Dopo il quinto incontro le speranze si affievoliscono un tantino di classificarci primi, ce la giocheremo tutta sabato 2 settembre alle 20,45 e non sarà sufficiente un pareggio, serve solo la vittoria. Ora siamo appaiati a 13 punti ma ci sovrastano con la differenza reti, difficilmente recuperabile.
Il guaio per noi italiani è che il campionato inizia sempre dopo Ferragosto e per il 2 settembre significherebbe avere nei muscoli appena 180’ di partita, che sembrano e sono pochini per aggredire e tentare il colpo gobbo in trasferta contro l’11 di Lopetegui.
Giampiero Ventura da settimane ripete che quest’anno la Serie A dovrebbe principiare quantomeno il 13 agosto. Il mister non osa proseguire per non apparire come colui che cerca giustificazioni e scuse.
Ma la realtà è che se vogliamo entrare nel tabellone dei prossimi mondiali bisogna remare tutti insieme e nella stessa direzione: società e federazione.
Il regolamento è parecchio chiaro. All’Europa spettano tredici posti per i mondiali 2018. Le nove vincitrici dei gironi si qualificano direttamente per le fasi finali. Le otto migliori seconde classificate, considerati i risultati con le prime, terze, quarte e quinte del rispettivo raggruppamento, giocano gli spareggi che serviranno per assegnare gli ultimi quattro posti a disposizione per l’Europa.
Ancora non è stato deciso in quale stadio dovrebbe disputarsi il big match, la volontà dei dirigenti della federazione spagnola è, ovviamente, il Santiago Bernabeu qualora fosse disponibile per poter usufruire dell’incitamento continuo di 100.000 aficianados.
In alternativa il Vicente Calderon nell’ipotesi in cui gli impianti di Madrid non fossero utilizzabili vorrebbero giocare a Siviglia o a Valencia. Esclusi a priori il Camp Nou di Barcellona e il Nuevo San Mamés di Bilbao. Per scontati motivi.
Ma vediamo cosa è successo al Renzo La Barbera.
GigiMille stappa contemporaneamente due bottiglie prestigiose e d’annata. La prima è quella delle 1.000 presenze tra Parma, Juventus e Nazionale, senza contare le giovanili, con l’intento di staccare altri biglietti. La seconda bottiglia è quella delle presenze in Nazionale, è a quota 168 sorpassa, quindi il suo amico Iker Casillas fermo a 167 e oramai con scarse possibilità di incrementare.
Gigi è entrato di diritto nel ristretto elenco delle Leggende del calcio e dello sport. Già nei giorni scorsi aveva stracciato un altro traguardo surclassando un altro mito, Giampiero Boniperti, con la maglia della Juve aveva giocato 39.680 minuti, GigiMille al 65’ di Sampdoria-Juventus era salito sul podio più alto di Corso Galileo Ferraris. Oggi è il bianconero più presente di sempre. Terzo, Alex Del Piero.
All’orizzonte ne intravede un altro di striscione: la partecipazione al sesto mondiale. Al momento il record delle cinque presenze lo condivide con il messicano Antonio Varbajal e con il tedesco Lothar Matthaeus.
Al Renzo Barbera ha gioito anche Daniele De Rossi ha siglato il suo 20° gol. Affianca Paolo Rossi e si posiziona al 12° posto di sempre. Sandro Mazzola è 11° con 22 marcature.
Altra curiosità della serata, non è stata effettuata nessuna sostituzione, non accadeva dalla gara con Cipro in trasferta, valida per la qualificazione agli Europei, ed era il 22 dicembre 1990.
Il taccuino della partita ci rammenta che GigiMille è rimasto inoperoso, la difesa ha concesso poco anche perché di fronte non avevano Messi o Ronaldo, il centrocampo con De Rossi e Verratti offre garanzie, in avanti Ciro Immobile e Gallo Belotti sono in grado di generare timori e preoccupazioni anche per difese blasonate e collaudate.
Il rigore al 12’ se lo procura Andrea Belotti con caparbietà e mestiere, ci pensa De Rossi a mandare il pallone a destra ed il portiere a sinistra. Il raddoppio è quello desiderato da Ciro Immobile: di testa. La coppia di bucanieri ci consente di rimanere fiduciosi sia l’11 giugno con il Liechtenstein ma sopratutto il 2 settembre nella decisiva trasferta ispanica.
Il dilemma è se i club vorranno anticipare le date di inizio campionato oppure vorranno badare solo ai loro incassi e ai loro interessi?
Ma una qualificazione tranquilla ai mondiali non tornerebbe utile e vantaggioso anche per le società?
Nelle ultime ore alcuni politici hanno voluto strumentalizzare un’intervista del direttore generale della Figc Michele Uva a proposito di un suo pensiero sul processo mediatico, circa il deferimento della procura federale, in atto nei confronti della Juventus e del suo presidente Agnelli.
Pur di recuperare dello spazio sui media se le inventano anche di notte.
Alla fine si scopre che costoro un biglietto per assistere ad una partita di calcio non l’hanno mai acquistato.
Raimondo Adimaro
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