Le cicatrici, la vera essenza del coraggio di una donna
Viviamo in una società in cui sembra prevalere l’estetica anziché l’intelligenza. Sembra strano? Si, forse ma di fatto è proprio cosi. E quando si parla di aspetto fisico, sono le donne a essere maggiormente messe sotto pressione per una spasmodica nonché innaturale, ricerca della bellezza assoluta.
Una sfida pesante da sostenere. Rispondere ai crismi di bellezza che ci vengono imposti da giornali, film, trasmissioni, social, risulta pressoché impossibile. Più facile farsi accettare nella società se abbiamo un bel corpo e un viso perfetto no? Nessun grande sforzo, la strada è già sufficientemente spianata per chi vanta un aspetto che rasenta l’eccellenza.
Ma cosa è davvero il “bello”? Siamo certi che una donna per esser bella debba necessariamente essere perfetta? Ci siamo domandati se le maestose modelle che volteggiano sulle passerelle con sinuosi corpi e fluenti capelli, calcando anche le copertine delle più importanti riviste, siano davvero l’emblema della bellezza?
Se dobbiamo limitarci al mero concetto oggettivo dell’avvenenza fisica la risposta sarebbe certamente affermativa!
Ovviamente lo sono! Facile dirlo quando è evidente agli occhi di tutti che un essere perfetto sia riconducibile al concetto di bellezza. Ma è bene andar fuori dai comuni cliché e guardare più in profondità nelle persone per carpire davvero, fino in fondo, il vero e sottile concetto di una beltà superiore.
Nella nostra società, donne note e famose, hanno saputo sconfiggere le loro paure, esorcizzare le loro difettosità e rendersi belle agli occhi dei più facendo leva su valori che vanno oltre la mera perfezione fisica.
Qualità come il coraggio, la forza interiore e la capacità di mostrarsi proprio nelle loro imperfezioni tramutando una cicatrice in un segno che denota ancor più fascino. Segni sul loro corpo che le rendono uniche, peculiari nelle loro diversità. Tracce di vita che le fanno apparire belle proprio perché quei “marchi” fanno parte di loro.
Per questo, ci sono casi che sono degni di essere raccontati, che meritano la nostra attenzione e che possono essere testimonianza e insegnamento per tutti. Ne potremmo citare a milioni certamente.
Ve ne sono due, in particolare, degni di essere narrati.
Paola Turci, nota cantante della musica melodica italiana è un grande esempio di donna che ha saputo sconfiggere le proprie paure, superare i propri limiti e rifiorire di una bellezza ancora più particolare proprio perché fatta anche di segni che la vita le ha lasciato. Si, proprio lei che, nel lontano 1993 fu vittima di un grave incidente stradale che le deturpò completamente la parte destra del suo meraviglioso volto. Un fatto che le cambiò la vita, la mutò interiormente e che inevitabilmente le fece perdere la stima verso se stessa. Un calvario di ben tredici interventi chirurgici di cui dodici al suo occhio.
Ma proprio quest’anno, in occasione del sessantasettesimo Festival di Sanremo, eccola presentarsi al pubblico con una luce diversa, con un brano “Fatti bella per te” che trasuda della forza di una donna che ha deciso di rifiorire di una bellezza interiore e matura. Un fascino che nasce da dentro, dall’anima e che la fa apparire ancor più intrigante agli occhi del grande pubblico al quale ha mostrato, anche nella copertina del suo album, i suoi due volti. Il bello e il brutto con il quale bisogna convivere e che certamente la rendono ancora più interessante.
E come non raccontare della disarmante forza della veneta Beatrice Vio, la diciannovenne schermitrice italiana paraolimpica colpita a soli undici anni da una meningite fulminante che le comportò infezioni degenerate in necrosi tanto gravi da rendere necessaria l’amputazione degli arti inferiori e superiori. Nonostante questo, dopo solo un anno dal verificarsi della malattia, riprese a fare sport e seppur con le evidenti cicatrici presenti sul suo viso, non ha alcun timore a sfoggiare delle labbra rosse e a indossare degli elegantissimi tacchi alti che le conferiscono una così particolare femminilità.
Bebe, cosi come è soprannominata, è una giovane donna impavida che ha dimostrato coraggio e dignità vestendo i panni di Jena nella nota trasmissione tv e, indiscussa protagonista della nota Parigi Fashion Week è stata musa ispiratrice nientemeno che per la nuova campagna di Dior. Una piccola giovane donna che ha mostrato un cuore ardito e un vigore impagabile. E soprattutto, una ragazza che non smette mai di regalare a tutti un sorriso e tanti messaggi di positività.
Donne, queste ultime, che grazie alla televisione, allo sport e ai social hanno la possibilità di mostrarsi, di farsi conoscere al mondo e di poter emergere nonostante i loro limiti lampanti. Risalire la china grazie alle loro qualità intellettive, grazie a una nobiltà d’animo e a un’invidiabile forza caratteriale.
Quante altre donne, nel nostro paese, nel mondo potrebbero essere nella stessa condizione di Paola e di Bebe? Tantissime donne che ogni giorno, combattono con i loro difetti, con le loro paure e i loro limiti ma che con coraggio vanno avanti nel sentiero della vita, così tortuosa e così complicata. Ma cosa può esserci di più gratificante per una donna che potersi guardare allo specchio e vedere riflesso non un difetto ma scrutare fino in fondo e accorgersi che davanti a sé si trova una persona nuova che si sente “più bella” proprio perché è quel particolare che segna il suo corpo e le conferisce unicità.
Raffaella Aquilina
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