Gerry ed il vitalizio che “scotta”
Gerry Scotti già parlamentare per il Partito Socialista Italiano nella legislatura 1987-1992 è titolare del vitalizio che all’epoca il Regolamento della Camera dei Deputati riservava a tutti gli ex parlamentari che avessero ricoperto un intero mandato con decorrenza dal compimento da parte del beneficiario, non più in carica, del 60mo anni di età.
L’importo del vitalizio non veniva calcolato su base contributiva ma solo in ragione della durata del mandato parlamentare.
Nell’anno 2012 è intervenuta una riforma che ha trasformato il vitalizio in pensione e perciò il calcolo ora viene effettuato in ragione dei contributi versati sempre con decorrenza dal raggiungimento dell’età anagrafica del beneficiario, non più parlamentare, superiore ai 60 anni.
Il vitalizio era appannaggio dei parlamentari (senatori e deputati) nonché dei consiglieri regionali. Ci si è interrogati sulla natura del detto emolumento post mandato e ciò perché sparuti ex parlamentari o ex consiglieri regionali hanno richiesto di rinunciarvi, scatenando la curiosità dei giornalisti che ne hanno dato una rilevanza mediatica.
Giuridicamente il vitalizio secondo l’insegnamento della Corte Costituzionale (n.289/94) si differenzia dalla pensione perché “viene a ricollegarsi ad una indennità di carica dovuta in relazione all’esercizio di un mandato pubblico”, interpretazione che ha pure trovato conferma in una recente pronuncia a SSUU della Cassazione (14922/16).
Ciò ha prodotto il convincimento della indisponibilità del vitalizio, quale prosecuzione dell’indennizzo previsto dall’art. 69 Costituzione e che, quindi,
in quanto di promanazione costituzionale parrebbe inalienabile.
Nell’attesa della riforma o della diversa interpretazione della natura del vitalizio prima e della pensione poi, il suggerimento che può darsi a Gerry Scotti, intenzionato a non ricevere il beneficio, è quello di restituire l’importo erogato mediante versamento mensile nelle casse della Camera dei Deputati; il risultato sarebbe certamente il medesimo.
Francesca Gaggi