Valentino guida la classifica mondiale
Un terzo, un secondo e un secondo posto, ossia 16 + 20 + 20 per un totale di 56 punti.
Dopo tre gare del MotoGp Valentino Rossi guida la classifica con sei punti di vantaggio su Maverick Vinales che è caduto al secondo giro ed è tornato ai box.
Ad Austin, in Texas, sul gradino più alto sale Marc Marquez precedendo Valentino e Dani Pedrosa, al quarto posto Cal Crutchlow davanti a Johann Zarco. Senza troppo clamore e neppure proclami il Dottore se la ride di nascosto, per il momento riempie il granaio.
Il Cabroncito (nomignolo che Marquez si porta dietro da quando era in sella alle 125) è tornato alla vittoria su un circuito che lo vede protagonista,
il successo gli mancava dal circuito del Giappone della passata stagione dove era stato incoronato vincitore 2016.
Intanto prosegue la sua imbattibilità negli Usa con cinque vittorie su cinque partecipazioni.
Una terza, consecutiva, vittoria di Vinales avrebbe potuto far perdere interesse a questa stagione che ora appare più piccante con le Honda che hanno ripreso fiato ed interrotto la partenza al fulmicotone delle Yamaha. Il gruppetto degli inseguitori se la gode.
Le previsioni raccontano che ad Austin avremmo dovuto assistere ad una battaglia senza respiro tra il Top Gun e il Cabroncito ma così non è stato e dal terzo giro Marquez ha potuto fare il ragioniere e calcolare tutto nei minimi particolari senza esporsi troppo.
Non si è esposto più di tanto anche perché nessuno si è mai avvicinato alla sua Honda in maniera preoccupante, hanno preferito tenersi alla larga e serbare il carburante per le prossime occasioni.
Poche preoccupazioni sono pervenute dalla Ducati che ha piazzato Andrea Dovizioso al sesto posto, a 14.058, e Jorge Lorenzo, a 17.979.
Valentino si è comportato da saggio e paziente, non si è fatto cogliere dalla frenesia o dalla furia, è rimasto sornione in terza posizione per gran parte della corsa poi negli ultimi giri si porta sotto a Pedrosa e non appena gli capita l’attimo fuggente lo sfrutta e balza in seconda posizione.
Da quel momento deve solo gestire e lo fa in maniera egregia sino al termine.
Era un bel po’ che il Dottore non respirava aria di primo in graduatoria, bisogna tornare indietro al 2015 alla sciagurata gara della Malesia.
Concluso il tour arabo-americano si rientra nel vecchio continente e il 7 maggio si smanetta a Jerez de la Frontera il primo dei quattro gran premi in terra spagnola.
Raimondo Adimaro
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