Steccano il Napoli e le milanesi, dilagano Fiorentina e Lazio
Sempre quello è e quello resta.
La Roma rimane a 8 punti dalla capolista Juventus.
E intanto si è chiusa la 33° giornata.
Al certo trionfo italiano dei bianconeri manca poco più di un mese, per quello europeo si starà a vedere.
Se la vendetta va consumata fredda, ebbene, la squadra di Allegri l’ha portata a termine nel modo più spietato e chirurgico. Il Genoa, che a Marassi aveva osato sconfiggerla, fra la sorpresa sua e di tutti, se ne è tornato all’ombra della Lanterna con 4 reti nel sacco, dopo una partita senza storia dominata in lungo e in largo dai torinesi. Lo Stadium si sta sempre più trasformando in un fortino inespugnabile, dove pare che nessuno possa ardire il colpaccio.
Allegri e i suoi uomini marciano sempre più sicuri e spavaldi, ancor più rafforzati in questo atteggiamento dalle belle prove sostenute contro il Barcellona. Ipotizzare un intoppo (il derby in arrivo?) sembra improbabile e puzza di concessione eccessiva di qualità nei confronti dei granata di mister Mihajlovic. Anche quando la squadra bianconera scende in campo con le seconde linee, la musica non cambia. Magari si vede qualche virtuosismo in meno a vantaggio di qualcosa in più in concretezza, ma il verdetto è sempre sfavorevole a chi la sfida.
E fra le sfidanti serpeggia sempre più l’idea che più di tanto non si può davvero fare.
La Roma, che sta comunque disputando un torneo ad alto livello (peccato, per i capitolini, lo sperperio di punti in certe partite più che abbordabili), tanto che la seconda piazza le sta stretta, meriterebbe di più, ma di primi posti a disposizione ce n’è uno solo.
La squadra di Spalletti ha piallato un modesto Pescara ormai matematicamente fra i cadetti. L’avvento in panchina di mister Zeman non ha sortito, salvo che alla prima, alcun effetto. Al punto che il tecnico boemo, sorridendo e filosofeggiando, è arrivato a dichiarare che lui di certo il Pescara non l’ha cambiato e che anzi è stato il Pescara, inteso come gruppo di giocatori, che alla fine ha cambiato lui! Una resa a tutti gli effetti, per un tecnico che piuttosto di piegarsi ha sempre preferito lasciar perdere e andarsene.
Tornando ai giallorossi, i 4 punti che li distanziano favorevolmente dal Napoli dovrebbero essere più che bastevoli per staccare il ticket diretto che porta alla Champions. E, alla fine, sarebbe anche giusto, dal momento che la Roma sin dalle prime battute del torneo ha sempre guardato dall’alto in basso gli azzurri di Sarri.
Un Sarri, poi, particolarmente inviperito che dopo il match col Sassuolo è andato giù pesante con l’arbitro, reclamando non uno ma due o persino tre rigori. Le solite esternazioni che lasciano il tempo che trovano e che non creano di certo un buon clima,
una bella immagine intorno non solo al tecnico, ma al club tutto, senza mai scordare le continue polemiche ad arte innestate dal presidente De Laurentis.
Dietro scintillano Lazio e Fiorentina. La prima travolge il Palermo con autorità e sicurezza confermando una condizione strepitosa in specie dei suoi attaccanti. Keita sbalordisce, Felipe Anderson inventa, Immobile è pronto a migliorare il suo bottino di gol stagionali nella massima serie. Può ben essere allegro il presidente Lotito e che si tenga stretto Tare, un consigliere davvero speciale.
La seconda, invece, subissando l’Inter di gol (ma anche subendone) si rimette in corsa, a dispetto di tutti, per l’ultimo posto utile per accedere all’Europa, considerato quasi certo ormai il passaggio di un’Atalanta sempre più sorprendente. La franca vittoria dei viola ha riaperto loro uno spiraglio di non poco conto considerato che nel prossimo turno saranno la sola squadra fra quelle direttamente interessate ad avere un turno agevole,
dovendo affrontare un Palermo ormai decotto, mentre le milanesi, dirette concorrenti, avranno a che fare con impegni decisamente più ardui: il Milan a Crotone, mentre l’Inter se la vedrà in casa con il Napoli.
Fra le squadre del limbo di metà classifica cadono Sampdoria e Chievo, si esaltano Torino e Udinese. I granata sembra abbiano imparato a vincere qualche volta anche fuori casa, mentre i bianconeri friulani stanno dando segnali molto promettenti anche per il futuro, vista la rosa di giovani talenti di cui dispone il trainer Del Neri.
In coda si fa più stressante la situazione del Genoa, mentre l’Empoli, che ha fatto colpo grosso a San Siro superando il Milan, ha riassestato in meno di quindici giorni un andazzo che l’aveva vista protagonista in negativo di un gran numero di gare. Infine, un elogio al Crotone e al suo allenatore Davide Nicola, sempre più convinti di potercela lo stesso fare, di giocarsela alla morte e fino all’ultimo con dignità e fierezza.
Franco Ossola
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