Il mio cielo sulla Berlino di ieri e di oggi
Se volete visitare una città che si discosti da ogni banalità e che si vesta di una spiccata particolarità rispetto alle consuete città europee dovete inserire nelle vostre mete Berlino.
Una frase degna per descrivere brevemente la capitale tedesca? Beh sì, direi una donna dall’apparente freddezza che racchiude un fascino tutto da esplorare e dal quale farsi piacevolmente rapire. Insomma, si è intuito il messaggio! La capitale della Germania colpisce per il modo di vivere delle persone, per i bellissimi murales che fanno da “abiti” alle case e per la splendida fusione tra il vecchio e il nuovo che la rende, senza alcun margine di dubbio, la città più eclettica che ci possa essere. Gli stessi berlinesi, gente dall’animo ruvido ma nel contempo accogliente conferiscono alla città un’atmosfera così particolare dalla quale non si può non essere incantati. Berlino, la città cosmopolita, la città innovativa, la città rock.
È indubbio che dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, Berlino si è vista orfana, in gran parte, della propria parte monumentale e artistica. È infatti una città che si è dovuta rimettere in piedi e questa contrapposizione sul passato e il presente, il nuovo, si fa sentire con grande respiro.
Tantissime le cose da vedere, da vivere, da ammirare. Vanta un numero incredibile di attrazioni in cui si rispecchiano la dinamicità e lo spirito innovativo, come pure la Storia e le drammaticità del XX secolo. Seppur si pensi non sia una meta adatta ai bambini, in realtà ha davvero tanto da offrire anche ai piccoli turisti. Tra le tante possibilità, vale davvero la pena citare due musei che consentono ai più giovani viaggiatori di sentirsi catapultati in un mondo dove essere stupiti e rimanere realmente a bocca aperta.
Lo Spy Museum ovvero il Museo dello Spionaggio: ideato nell’autunno del 2015, è sito sulla Leipziger Platz, molto vicino alla Potsdamer Platz. Questo particolare museo consente al visitatore di intraprendere un viaggio nel regno oscuro dello spionaggio e dei servizi segreti dalla guerra fredda fino ad arrivare ai nostri giorni. Qui troverete oggetti curiosi come le scatole con le campionature degli odori, le valigette infrarossi, armi travestite da ombrelli neri o le telecamere nascoste nelle giacche. Fantastico, per bambini e grandi, il percorso da fare negli “pseudo” raggi infrarossi che li farà sentire, per pochi minuti, dei piccoli 007!
Deutsches Technikmuseum Berlin ovvero il museo della Scienza e della tecnica: fondato nel 1982, è situato nel quartieri Kreuzberg ed è molto esteso, occupando buona parte del parco binari della stazione Anhalter Bahnhof. La parte principale si sviluppa su più edifici, ed è una raccolta di oggetti relativi alla tecnica ed in particolare ai trasporti del passato.
Accanto al museo vero e proprio, in un edificio minore un po’ appartato si trova Spectrum, certamente questa la parte più bella e singolare. Si contano circa 250 esperimenti di fisica, aerodinamica, elettronica, magnetismo, ottica ed acustica.
Discostandomi dal narrare in merito al soliti monumenti che ne sono il simbolo principale, vorrei parlare di quanto mi ha colpita e arricchita nel mio viaggio a Berlino. Di fatto, tutte le attrattive di sono già note nonché ampiamente documentate. Parlare di esse sarebbe un ripetersi.
Invece, ciò che è interessante narrare è l’esperienza forte, quella toccante, quella vera che risveglia la memoria storica di un passato che ha segnato non solo uno stato ma l’intera umanità.
Ricordi di un tempo in cui la vita pareva essere appesa a un filo, dove la paura attanagliava le viscere di chi non aveva certezza di arrivare al giorno dopo e forse nemmeno alla sera.
Un passato lontano ma ancora così presente a Berlino, lo senti sulla pelle, lo respiri nell’aria.
Senti ancora, camminando, il rumore degli aerei che senza pietà bombardavano militari e civili. Questa atmosfera aleggia in tutta la città e ancora di più prepotente si annusa visitando i vecchi rifugi antiaereo nella cosiddetta “Berlino sotterranea”.
Si, perché tra il ventaglio di “escursioni papabili” è consigliabile quella che, per circa tre ore, ci porta nella Berlino segreta, celata e coperta.
Proprio accanto alla stazione della metropolitana, alla fermata U-Bahn di Gesundbrunnen sulla linea U8 a Wedding, situata al 105 di BrunnenStraße.
Lì, ci si può avventurare e scoprire il mondo sotterraneo di Berlino. Un autentico capolavoro di ingegneria di tunnel, stanze e condotti in grado di collegare, alla pari di una ragnatela tessuta da un abile ragno, tutta la città. Questi locali, le cui pareti sono state verniciate con solfato di zinco al fine di attutire l’oscurità, sono davvero numerosi e sono considerati, a tutti gli effetti, dei veri e propri monumenti.
Erano il luogo di protezione dei civili, soprattutto donne e bambini, nelle ore del coprifuoco che, annunciati dalle sirene, invitavano a rifugiarsi. All’interno del sotterraneo, gli spazi passano da vecchi depositi delle fabbriche di birra, a reti di posta pneumatica, da rifugi antiaerei e bunker antiatomici, a strade, metropolitane, tranci di binari ferroviari oltre a tunnel costruiti nel tentativo disperato di lasciare la vecchia Ost Berlin.
Non si può concludere se non citando l’esperienza emotivamente più toccante in assoluto: la visita al campo di concentramento di Sachsenhausen. Un campo nazista, finito nel settembre del 1938 nella zona denominata Sandhausen (oggi Sachsenhausen) della località di Oranienburg, 35 chilometri a nord di Berlino. Già in funzione e operativo nel 1936 come campo di lavoro per prigionieri politici.
Arrivare alle porte di Sachsenhausen è come entrare nella storia, vivere in prima persona e con i brividi sulla pelle, la desolazione, la paura, l’atrocità di un tempo che non sarà mai possibile dimenticare. Che avremo il dovere di non far cadere nell’oblio. Il cancello in ferro battuto ci apre le porte a un vero e proprio paese degli orrori.
E lì, proprio lì, si entra in una macchina del tempo che ci riporta al passato, vedere camminare davanti a noi persone dal pigiama a righe, teste rasate, occhi pieni di terrore, arrese di fronte a un destino dal quale solo pochi potevano fuggire.
In quel posto grigio e mesto ecco che ci si rende conto di quanto inutile sia il nostro lamentarsi quotidiano, le nostre paure di fronte a un tempo in cui il rispetto per la vita e il genere umano non avevano nessun valore. E, nonostante sia passato cosi tanto tempo, sia ancora tutto cosi palpabile e così sentito.
Berlino è da vedere, da vivere, da respirare. La sua bellezza sta proprio nel suo essere poliedrica, nel suo discostarsi dalle altre città e vestirsi di diversità, di storia, di estrema modernità e di un passato che le apparterrà sempre.
Raffaella Aquilina
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