Gli italiani leggono sempre meno
Nel mio paese, dove bellissimi ulivi si arrampicano stenti tra i palazzi, addossati malamente alle ultime case bianche, è chiusa l’ultima libreria. Il coraggioso tentativo di un ragazzo di buona volontà è fallito miseramente. Luca si è dovuto arrendere alla crisi economica. Ora insegue un posto fisso, o anche un lavoro precario. La biblioteca comunale è chiusa da anni. Se vogliamo qualche libro nuovo dobbiamo rivolgerci alle edicole, o rassegnarci al solitario acquisto su Amazon.
Le biblioteche recensite nel nostro Paese, sono 13735. Le più frequentate sono quelle nazionali e quelle universitarie. Si consultano per ricerca e studio. Il piacere della lettura è un’altra cosa.
In Italia si scrive troppo e si legge troppo poco, forse è questa la chiave dell’arcano. Non è questione di e-book, o libro di carta, si inizia a leggere sempre più tardi. I giovani preferiscono le saghe fantasy, leggono soprattutto sul web.
Alla grande letteratura, a parte l’odiatissimo Manzoni scolastico, magari poi rivalutato nel tempo, si arriva ben dopo i trenta anni. Non sarà che per imparare a scrivere, dovremmo prima tornare a leggere?
Secondo gli ultimi dati aggregati Istat, recensiti nel 2016, si stima che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100. La popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi.
La quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.
La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.
I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.
L’8,2% della popolazione complessiva (4,5 milioni di persone) hanno letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi.
Lettura e partecipazione culturale vanno di pari passo; fra i lettori di libri, le quote di coloro che coltivano altre attività culturali, praticano sport e navigano in Internet sono regolarmente più elevate rispetto a quelle dei non lettori.
Non siamo ancora un popolo di asini. Forse solo di analfabeti di ritorno.
Michele Pacciano
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