Fosse stato così prima!
Quanti rimpianti fanno crescere queste ultime giornate di campionato!
Se solo le cose si fossero sin da subito indirizzate secondo il binario che stanno imboccando in queste ultime domeniche avremmo avuto (meglio dire, goduto) un campionato affascinate, palpitante e vivo e non la monotona recita, monocorde degli striscioni bianconeri della Juventus che, a partire dalla prima giornata, hanno in pratica narcotizzato il tutto. Senza dimenticare che anche in coda, sino al risveglio incredibile del Crotone di questi giorni, la desolazione dell’esito scontato mesi prima della fine regnava sovrana.
La Juventus che prima pareggia e poi perde è spartito del tutto inedito per questo campionato. In genere, quando la signora stecca
(e con stecca si comprende anche il pari, al quale “madama” è molto refrattaria) non regala mai il bis. Questa volta (finale di Champions incombente) ce lo ha concesso: pareggio in extremis con il Torino,
nella classica stracittadina, sconfitta nella Capitale contro i giallorossi, finalmente gagliardi nell’orgoglio. Se solo avessero tenuto un simile atteggiamento sin dal principio del torneo, gli appassionati di calcio avrebbero potuto godere davvero di un campionato a dir poco esaltante. Invece, sia la Roma che il Napoli, altra ben attrezzata pretendente al titolo, falliranno il bersaglio grosso proprio, come dire, per distrazione. Distrazioni seminate qua e là nel percorso, apparentemente innocue, ma alla resa dei conti fatali. Benissimo la Roma che supera di slancio la capolista, con piena soddisfazione del proprio popolo tifoso, ma soprattutto strabenissimo il Napoli.
Il match che gli uomini di Maurizio Sarri sciorinano allo stadio Grande Torino è di quelli da tenere in cassetta per vedere e rivedere. Quanta qualità nella semplicità!
Giocate normali, tranquille, senza orgasmo, ma precise, puntuali. A tratti qualche pallone perso da parte dei napoletani indicava come la squadra giochi a memoria. Ad un tratto un azzurro, credo Hamsik, talmente sicuro di trovare un compagno pronto a ricevere la palla, manco si volta per eseguire il passaggio, semplicemente indirizza la palla alla cieca in una data zona del campo.
Lo fa perché sa che lì ci sarà il compagno, chiunque egli sia, pronto a ricevere. Nell’occasione il compagno non c’era e la palla è andata perduta, ma proprio il fallimento dello schema ha permesso a chi osservava di intuire quanto l’organizzazione del gioco partenopeo sia perfetta: paradossalmente un “buco” ne ha rivelata la qualità!
La partita di Torino è stata esemplare per sottolineare la strepitosa condizione di forma del Napoli. Presenti in ogni fazzoletto del campo, precisi nelle triangolazioni e negli scambi, ferrigni nella difesa e nella tenuta del centrocampo, ammiccanti, scintillanti e implacabili nelle fiondate a rete degli attaccanti. Per farla breve: una squadra in salute, che gioca a occhi chiusi e che fa divertire.
Non per nulla i tifosi del Toro, al di là dei soliti sfottò e di qualche coro non del tutto da manuale di galateo, hanno apprezzato, con molta obiettività, la strapotenza tecnica e tattica degli ospiti, tributando loro anche non pochi applausi, oltre a quelli che comunque hanno regalato ai loro beniamini al termine della partita. Un Napoli davvero in palla. Se solo il campionato invece di segnare soltanto più due appuntamenti ne avesse contati altri, verrebbe quasi da dire che il tricolore sarebbe finito all’ambra del Vesuvio.
Per le battaglie d’Europa, esce vincente ed esaltata la bravissima Atalanta. Quest’anno, dopo un avvio stentato, i nerazzurri hanno per davvero messo insieme un campionato da favola, per la società e la tifoseria, sempre più gasata e soddisfatta. Non c’è dubbio che Gasparini e company abbiano compiuto un’impresa e che tutto quello che ora viene loro riconosciuto e tributato è più che meritato.
Il colpo della Fiorentina che “mata” la Lazio ha riaperto la corsa all’ultimo posto in Europa League, così come la vittoria del Crotone con l’Udinese ha riammesso nei giochi vincenti la squadra calabra, finalmente capace di “sgraffignare” punti alle rivali che hanno allargato il cerchio: non più soltanto Empoli, ma anche il Genoa. Una piazza caldissima quella ligure che ora attende il Torino, con cui non potrà permettersi di perdere, per cercare di rimettere sul piatto delle attese qualche speranza di salvezza: nel caso di sconfitta, è pensabile che potrebbero essere i rossoblu i condannati alla B (unitamente a Palermo e Pescara), dal momento che al Crotone (che possiamo immaginare battuto dalla Juventus allo Stadium) resterà da giocare l’ultima in casa con una Lazio ormai in vacanza, mentre il Genoa avrà da vedersela in esterna contro la Roma, non solo chiamata a garantire il secondo posto e l’accesso diretto alla Champions, ma anche a salutare il suo capitano Francesco Totti all’ultima in maglia giallorossa.
Ah, se solo si fossero svegliati tutti prima.
Franco Ossola
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