All’Olimpico la Juve incassa la prima tripla
La Juve rimanda, saggiamente, i fuochi d’artificio del campionato per cui concede 60 minuti alla Roma, incassa tre sberle però mentalmente si prepara alla serata infrasettimanale di Coppa Italia e si concentra sulla Lazio. Si concentra, è un modo di dire perché la differenza tra le due formazioni è tanta, non è abissale però è sufficiente per affrontarla con tranquillità. Si dovrebbe festeggiare la 70ma edizione di Coppa, ma tra contestazioni, sospensioni e altre menate è difficile conteggiare con regolarità. L’unica certezza è che la prima edizione risale al 1922, se l’aggiudicò il Vado Football Club. L’altra certezza è che la Juventus prima di affrontare la Lazio in bacheca ha esposto ben undici Coppa Italia seguita dalla Roma con nove.
A lungo è stata considerata come ruota di scorta per quelle società che steccavano in campionato e poi ripiegavano sulla Coppa. In seguito il business ha convinto tutti e l’interesse è lievitato.
È un motivo per le superdeluse perché possono accedere all’Uefa in caso di vincita.
All’Olimpico i bianconeri, paradossalmente, giocano in casa per cui indossano la divisa classica a strisce a differenza dei laziali che sono costretti a infilarsi la casacca scura.
In tribuna il Presidente Sergio Mattarella cui spetta il compito di consegnare la Coppa al capitano vincente. Non molto distante dal Presidente vi è il sindaco di Roma Virginia Raggi con la figlioletta che si presenta in divisa biancoazzurra. Non gliene va bene una, pare perseguitata dalla jella.
Olimpico pieno con 67mila presenti e 3,5 milioni di incasso, i laziali fremono per portare a casa il trofeo, nella Nord si sono sbizzarriti con le coreografie, meriterebbero un’adeguata risposta da Simone Inzaghi & boys.
A dirigere i contendenti l’internazionale Paolo Tagliavento.
Come da tradizione l’inno nazionale anticipa il fischio d’inizio, Lodovica Comello canta l’Inno di Mameli seguita da tutto lo stadio.
Si capisce da subito che la Juve scesa un campo questa sera è completamente diversa da quella vista contro la Roma, gli uomini sono quasi gli stessi ma è la testa e la mente che sono di ben altra dimensione. E lo si comprende dalle prime battute e dalla rabbia di lottare in ogni zolla del campo e su ogni pallone.
È la Juve che, quantomeno nella penisola, non teme confronti e concorrenza. Troppa la differenza. Su una sponda la Juventus sull’altra il resto del campionato
Gioca e affonda ogni qualvolta lo desidera. Concede briciole all’avversario, giusto per non tediare chi ha pagato il biglietto, se poi succede che quel poco concesso non viene neppure sfruttato allora per davvero Paolo Tagliavento farebbe bene a muovere le lancette del cronometro con maggiore celerità evitare il recupero e passare direttamente alla premiazione.
A parte una sbavatura difensiva di poco conto, non concretizzata a dovere dal senegalese Keita e respinta dal palo basso, i bianconeri prendono le redini del gioco ed al 12’ Dani Alves mette alle spalle di un incolpevole Strakosha. Higuain si muove e punzecchia ma non lascia il segno come da suo costume. Trascorre un’altra manciata di minuti ed al 25’ Leo Bonucci raddoppia spegnendo le pochissime velleità biancocelesti. In pratica i taccuini si piombano con il 2-0 perché il resto della partita è una sorta di pennichella ferragostana.
D’altronde non di certo doveva pensarci la Juve ad accelerare e pressare visto che ancora deve chiudere la pratica campionato ma soprattutto il 3 giugno vi è da sistemare il dossier Real nella capitale del Galles.
Inzaghi nella ripresa effettua tre cambi con l’intento quantomeno di segnare il gol della bandiera ma contro il muro BBC l’impresa è alquanto ardua e alla fine può ritenersi soddisfatto se il bottino non è lievitato visto le diverse occasioni capitate sui piedi di Gonzalo. Ma forse sarebbe stata un’esagerazione, uno scarto maggiore i biancocelesti non l’avrebbero meritato. Ci sarà tempo per la riparazione visto che le due compagini dovranno affrontarsi in Supercoppa Tim presumibilmente il 3 agosto.
Molto dipenderà dall’esito di Cardiff poiché la data della Supercoppa Europea è stata fissata per l’8 agosto ed essendo le due date troppo attaccate, la Lega Serie A potrebbe decidere di posticipare.
Supercoppa Tim che dovrebbe disputarsi tra la vincente del campionato e vincente Coppa Italia.
Per ora la Juve stabilisce un altro record: tre vittorie consecutive in Coppa Italia. La prima tripla del 2017 l’ha raggiunta. Tra un paio di settimane potrebbe incamerarne un’altra, di tutt’altra dimensione ed importanza.
Quello sarà un altro racconto e un’altra musica.
la Redazione bg
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