Trenta del branco infangano e offendono la Madonna
È sempre il coraggio del branco quando di fronte si trova chi non reagisce oppure reagisce civilmente. I trenta del branco che da diversi giorni hanno occupato a Milano lo stabile di Via Gadames 9 in zona Viale Certosa oltre ad aver preso possesso illegalmente dell’edificio di proprietà dei Padri Passionisti si sono concessi la demenzialità patologica di esporre sul balcone del terzo piano una statua della Madre di Cristo bendata e oltraggiata. Non contenti di tale delirio hanno affisso uno striscione inneggiante alla loro pochezza mentale.
Se ne sono subito accorti i parrocchiani di Santa Maria Assunta della Certosa di Garegnano i quali hanno scattato delle foto e le hanno inviato alla redazione di Famiglia Cristiana che ha pubblicato e diffuso quanto i trenta coraggiosi del branco hanno attuato.
Gli appartenenti al branco sono bivaccati all’intero di Via Gadames 9 dal mese di settembre e nonostante le denunce presentate da parte della proprietà ancora nulla è stato attuato. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a capo di una giunta di sinistra, sempre attento a risolvere le problematiche dei migrantes, se si tratta di connazionali e del mondo cattolico, prontamente volge lo sguardo dall’altra parte.
Si fosse trattato di un argomento caro a magrebini o immigrati avrebbe inviato in zona Certosa pattuglioni di poliziotti municipali.
Oramai fa moda e tendenza respingere le istanze di connazionali ma soprattutto non fa notizia.
Troppo semplice e comodo deridere un’immagine cristiana in Italia, nonostante sia un reato da codice penale e passibile di denuncia “Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa”.
Ma questi ragazzotti del branco come mai non si avventurano ad esporre una statua di Maometto o della mezza luna o de La Mecca o del Corano?
Come sovente accade in Europa oramai è in atto una sorta di tacita avversione nei confronti del cristianesimo e della cattolicità, qualsiasi iniziativa o pensiero che va a scalfire l’immagine della religione cattolica è ben accetta e possibilmente anche incoraggiata.
Viene da chiedersi dove si nascosti quanti professano di essere cattolici tra le fila del Pd e dei tanti rigagnoli di sinistra. E i tanti parlamentari, centrali e periferici, del centro e del centrodestra che sostengono di essere cristiani nel periodo delle consultazioni elettorali?
Non ci si meraviglia se il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, sempre attenta alle lacrime e ai lamenti di quanti entrano illegalmente in Italia non sfuggendo ad alcun genere di guerra ma forse perché ricercati o desiderosi di arricchirsi velocemente ponendosi al di fuori della legge, non ci si meraviglia se la Boldrini non ha speso mezza frase a favore dei Padri Passionisti.
Però, qualora la proprietà fosse stata lo Stato, pardon per la cacofonia, e magari il ministero della Difesa o il ministero della Giustizia avremmo assistito alle incensurabili pastoie e lentezze della burocrazia della pubblica amministrazione? Gli Uffici giudiziari avrebbero proceduto con identica lumacosa pigrizia o nel volgere di 12 ore avrebbero scaraventato giù dalle scale la trentina di impavidi e arditi del branco?
E qualora il plesso fosse appartenuto a qualche personaggio della mala, magari collegato con camorra o mafia o ndrangheta, quanti minuti sarebbero rimasti all’interno?
Con la Chiesa invece no. Con la Chiesa si può chiudere entrambe le pupille, tapparsi entrambi i timpani, tanto nessuno protesta vigorosamente e le autorità centrali e periferiche hanno ben altro di cui occuparsi. Ma dopotutto cosa hanno fatto di così obbrobrioso i trenta del branco?
Hanno solamente bendato e oltraggiato una statuetta in gesso con qualche frase ironica.
Una goliardata. Una ragazzata. Satira sinistra.
Uno dei pochissimi ad intervenire è stato Riccardo De Corato, capogruppo FdI alla Regione Lombardia: “Che centri sociali e anarchici possano fare ciò che vogliono, nel totale silenzio delle istituzioni di Milano, è cosa nota. L’episodio degli ultimi giorni ha del clamoroso. Un gruppetto di anarchici ha occupato abusivamente un palazzo dei Padri Passionisti offendendo la Madonna con una scritta blasfema. Un atto sacrilego e assurdo. Persino il settimanale Famiglia Cristiana ha rivolto un appello al Comune perché non sia indifferente ed intervenga. Si configura pubblicamente il reato di vilipendio alla religione. Saremmo curiosi di sapere cosa ne pensa il prefetto Lamorgese, così zelante a reprimere chi ricorda dei soldati morti nel 1945 e così solerte ad invocare la legalità. Fino a quando Milano e il quaetiere dovranno tollerare questo oltraggio?”.
Sembra quasi tutto programmato.
Guglielmo d’Agulto
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