È scomparsa una stella, Laura Biagiotti non c’è più
Laura Biagiotti una delle maggiori artefici della divulgazione planetaria del Made in Italy a 73 anni si è spenta nell’Ospedale Sant’Andrea di Roma dove era stata ricoverata d’urgenza per un arresto cardiocircolatorio. Faceva parte di un’élite di brand della moda che si erano affermati, prima in Italia e poi all’estero, per il gusto, la raffinatezza delle linee negli anni Sessanta e Settanta.
Una formazione d’eccellenza che comprendeva Valentino, Gianni Versace, Giorgio Armani, Enrico Coveri, Nicola Trussardi, Gianfranco Ferré, Krizia, Ottavio Missoni, Fendi, e tanti altri.
Bernardine Morris nel 1992 sulle pagine del New York Times la definisce “The Queen of cachemire (la regine del cachemire, ndr)”.
Il 30 luglio 1965 Delia Soldaini Biagiotti apre a Roma in Via Salaria una sartoria che ottiene subito un ottimo riscontro, l’anno prima si era aggiudicato l’appalto delle divise delle hostess dell’Alitalia che si sono sempre contraddistinte per l’eleganza ed il gusto.
Un gruppo americano le chiede di preparare una collezione con l’etichetta “Via Veneto 7”, una linea che riscuoterà un enorme successo negli Usa.
La figlia Laura che frequenta la facoltà di Archeologia Cristiana a La Sapienza, decide di alleggerire il fardello della mamma Delia ed entra in azienda. Sono gli anni in cui la moda italiana riscuote consensi ed ordinativi in tutte le capitali dell’Occidente.
Laura con nuovi soci costituisce “Biagiotti Export” per la produzione e la distribuzione di grandi firme comprese Barocco, Capucci, Litrico, Schubert.
Nel 1972 sfila la prima collezione firmata “Laura Biagiotti” nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze.
Oramai il brand è divenuto famoso e si è affermato ovunque e così nel 1980 il quartier generale si trasferisce nel Castello Marco Simone nella campagna romana, lontano dal caos metropolitano. Il suo amore per il cachemire la contraddistingue dagli altri stilisti, un filato che ha utilizzato sin dalla prima collezione e che non è mai mancato. La sua clientela non conosce confini.
La moglie del ministro degli Esteri sovietico, Gromyko, nel 1982 è ospite del Castello ed il New York Time titola in prima pagina “Est ed Ovest si incontrano sulla passerella di Laura Biagiotti”.
Trascorrono sei anni e a Pechino 30 modelle cinesi indossano le creazioni più importanti della maison, è la prima casa italiana a sfilare in Cina.
Cade il Muro e nel 1995 nella vecchia sede del PCUS, il Cremlino, organizza una passerella spettacolo. L’anno successivo scompare il marito Gianni Cigna e nell’azienda entra la figlia Lavinia.
Oramai fa incetta di premi e riconoscimenti. L’amore che nutre per l’arte e la cultura le fa compiere gesti ammirevoli di mecenatismo. Fa tornare agli antichi splendori la Scala Cordonata del Campidoglio a Roma, disegnata da Michelangelo; sponsorizza il Piccolo Teatro di Milano; al Teatro La Fenice di Venezia dona il nuovo Grande Sipario, l’originale era stato distrutto dall’incendio; restaura le Fontane di Piazza Farnese a Roma.
Dal 1982 amplia la produzione e si occupa di profumi e lancia Fiori Bianchi, ma è nel 1988 che giunge il successo strepitoso con Roma seguito da Venezia nel 1992.
Ogni anno il Biagiotti Group presenta oltre 70 collezioni di abbigliamento ed accessori che spaziano dal pret-à-porter alla linea junior, e poi le collezioni borse, pelletteria, occhialeria, foulard, ombrelli, calze, calzature, abbigliamento per la casa.
La figlia Lavinia per ricordare la scomparsa della madre ha pubblicato un brano tratto dal Vangelo di Giovanni: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un postoM quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”.
Piero Vernigo
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