9 percento di italiani in meno a Pitti Uomo 92
A leggere il comunicato emesso da Pitti Immagine srl, la società che organizza le manifestazioni Pitti, vi è da preoccuparsi per il quasi 10 percento di compratori italiani in meno. Non essendo conteggi effettuati a mano riesce difficile comprendere l’esatta motivazione per cui non vengono emesse le cifre esatte dei compratori visto che si accede solo con badge e quindi la contabilità non dovrebbe avvenire con calcolatrice o peggio ancora con biro e fogli quadrettati.
Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si poteva intuire allorquando Matteo Renzi martedì 6 giugno aveva dichiarato che il premier Paolo Gentiloni avrebbe presenziato all’inaugurazione di Pitti 92 giusto per dimostrare che Roma guarda con estrema attenzione al pianeta moda, una continuità di impegno con il precedente governo da lui presieduto e che non rappresentava il capriccio di un singolo ma che il lavoro era frutto di un gruppo.
Le dichiarazioni di Renzi non trovano riscontro nella realtà e Gentiloni dedica la sua giornata a tutt’altre vicende. Logica impone che in mancanza del primo ministro a tagliare il nastro si sarebbe precipitato il responsabile del dicastero dell’Economia, Pier Carlo Padoan, o quello dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, o anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, insomma una personalità di primo piano del governo in carica.
Invece a Palazzo Vecchio martedì 13 mattina era presente il sottosegretario Ivan Scalfarotto, il quale è uno dei tre sottosegretari, avessero almeno inviato il vice ministro Teresa Bellanova.
L’inaugurazione è stata celebrata da un sottosegretario quasi all’oscuro di quanto avviene sulle passerelle, a testimoniare l’importanza che il governo nutre nei confronti della filiera moda e di un comparto trainante nell’economia nazionale.
Si tratta di capire se Pitti Uomo viene valutata come una manifestazione di spessore internazionale, e richiede quindi la presenza quasi obbligata del premier o di un ministro di prima fascia, oppure è una rassegna di moda di secondo livello per cui un sottosegretario è più che sufficiente. Al di là di ciò che dicono e scrivono i diretti interessati e quanti ad essi collegati.
Qualche sintomo di stanchezza e rallentamento lo si era notato il primo giorno con i corridoi del padiglione centrale scarsamente trafficati, bene il mercoledì e un po’ meno il giovedì, il venerdì, come sempre accade, a mezzogiorno quasi metà degli stand sono già stati smontati. Al di là che ci sia o meno qualche sciopero, il venerdì a mezzogiorno sbaraccano quasi tutti.
Non sarebbe il caso di prendere in considerazione di ridurre da quattro a tre giorni la permanenza in Fortezza da Basso, per far mettere in tasca qualche euro alla miriade di aziende salassate?
Per l’edizione Pitti 91 i contributi stanziati dal ministero per lo Sviluppo Economico e dall’Ice sono stati di 500.000 euro e probabilmente lo saranno anche per questo Pitti 92, stante il comunicato di Pitti Immagine il totale dei visitatori ha superato abbondantemente i 30.000 visitatori considerando che il biglietto d’ingresso è di 35 euro si va oltre il milione di euro, con 1.231 brand presenti (in questo caso vi è una precisione numerica ammirevole, segno che quando si vuole si diventa precisi) ad una media di 15.000 euro cadauno a brand fanno altri 18 milioni di euro incassati.
Che in giro ci si sia crisi, e non solo in superficie, lo si nota dalla parsimonia nell’allestire gli stand ove tutto è realizzato con gusto e con risparmio, lo si nota dall’assenza quasi totale di testimomial capaci di attirare fotografi e reporter, lo si nota dai corridoi ampi e semideserti e dai tanti spazi vuoti ed inutilizzati all’interno della Fortezza. Lo si nota dalle continue defaillance di case storiche.
È una crisi, ci confidava Aldo Cursano vice presidente nazionale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che la si può superare o quantomeno attutire solo facendo squadra e non badando unicamente ed esclusivamente al proprio orticello. I puntelli vanno posizionati ai primi scricchiolii, aspettare che l’impalcatura ondeggi e ballonzoli sarebbe troppo tardi.
Bruno Galante
Commenti
9 percento di italiani in meno a Pitti Uomo 92 — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>