Ius soli e poi? Una legge utile solo agli extracomunitari
Lo Ius soli è il diritto ad ottenere la cittadinanza del Paese in cui si nasce a prescindere dalla cittadinanza dei genitori. Lo Stato Italiano nella Legge 91/92 non contempla detto criterio di acquisizione della cittadinanza italiana che viene riconosciuta attraverso lo ius sanguinis ovvero la trasmissione della cittadinanza dai genitori ai figli. Allo studio dei due rami del Parlamento vi è una proposta di riforma della L 91/92 che prevede il diritto ad ottenere la cittadinanza per il solo fatto di essere nati nel territorio italiano laddove tuttavia almeno uno dei due genitori, non cittadini italiani, sia legalmente residente in Italia in forza di valido titolo di soggiorno Ue da almeno 5 anni. La riforma prevede l’introduzione anche dello ius culturae che dà diritto alla cittadinanza allo straniero che sia entrato in Italia entro il 12mo anno di età e che abbia con profitto seguito 5 anni di scuola.
Com’è evidente lo ius soli è un diritto concesso unicamente ai cittadini extracomunitari perché solo questi possono vantare il permesso di soggiorno la cui titolarità per il periodo del quinquennio dà diritto al figlio a ricevere la cittadinanza italiana laddove abbia i natali nella penisola.
Lo ius soli non è perciò ad appannaggio di tutti gli stranieri nati in Italia e così: niente cittadinanza al figlio nato in Italia da genitori francesi, spagnoli, olandesi, tedeschi, ecc che abbiano soggiornato in Italia da oltre 5 anni, sì alla cittadinanza a quello nato in Italia da genitori albanesi, marocchini, tunisini, algerini, domenicani, ecc anche se uno di questi non abbia il permesso di soggiorno, perché magari pregiudicato.
La proposta è veramente un affarone per l’Italia e guai a chi non lo vede! Ed infatti chi non lo vede è veramente inguaiato e la domanda che lo assilla è: cui prodest?
Gli italiani ciechi sono perplessi sull’opportunità di introdurre la concessione della cittadinanza italiana a tutti i figli degli immigrati extracomunitari, di cui solo uno in regola col permesso di soggiorno, in un periodo storico, economico e politico come quello attuale, dove l’Italia non è in grado di offrire neppure i servizi essenziali nel settore della sanità, della giustizia, del sociale e che ha bisogno di una spinta di moralizzazione, di slancio economico, di laboriosità e di partecipazione alla spesa sociale da parte dei propri cittadini accomunati dall’amore per l’Italia!
Gli italiani ciechi sono perplessi circa l’opportunità di regalare la cittadinanza italiana senza un preventivo vaglio su chi la riceverà ed anche sugli ascendenti, perché l’italiano cieco sa che lo ius soli produrrà l’introduzione degli stranieri nelle istituzioni italiane per l’amministrazione, magari con il turbante in testa, della giustizia, dell’azione amministrativa, della sicurezza pubblica, della istruzione anche grazie ai punteggi superiori nei concorsi per il loro innato bilinguismo e che, quindi, preferiti a tanti ciechi italiani nei concorsi, influenzeranno, con le loro tradizioni ed il loro modo di vivere che esprimeranno anche nelle pronunce giudiziarie e nelle lezioni agli alunni, le tradizioni nazionali e la cultura frutto della storia millenaria che parte dall’Impero Romano.
Gli italiani ciechi sono perplessi perché senza alcuna preventiva valutazione su chi riceverà la cittadinanza, figlio di stranieri di culture lontane e anche antagoniste alla nostra, gli si concede il diritto all’elettorato attivo e passivo (quest’ultimo è vero sì è già concesso alle primarie di certi partiti senza neppure scomodare la cittadinanza italiana) ed il lungimirante italiano cieco teme che i due diritti risulteranno strettamente legati in modo che nasceranno partiti delle varie culture lontane ed antagoniste alla nostre espressione dei nativi italiani stranieri che verranno a loro volta votati dai nativi italiani stranieri e che poi siederanno nei banchi che furono occupati dai nostri padri costituenti, introducendo le loro lontane culture nella legislazione nazionale, già sufficientemente impoverita, per non dire imbarbarita.
Poveri ciechi italiani che si domandano: dov’è l’Europa? Quell’Europa che è tanto ingombrante, che si impiccia di tutte le questioni nazionali, financo delle ricette locali, perché lascia che gli illuminati politici italiani consentano con l’introduzione dello ius soli la libera circolazione in tutto il territorio comunitario e per sempre, fino alla fine del mondo, a tutta la progenie di etnie e culture lontane e talvolta antagoniste alla nostra, senza nessun preventivo vaglio rispetto alla concessione della cittadinanza italiana ed alla condivisione dei principi ispiratori della carta dei diritti fondamentali dell’uomo?
L’elenco delle perplessità dei ciechi italiani è infinito ed infatti i ciechi italiani pensano che non è proprio il momento dell’introduzione dello ius soli, al punto che gli è pure fastidioso anche solo sentirne parlare. I ciechi italiani pensano che sia prudente concedere la cittadinanza solo a chi ha dato prova di voler essere italiano, di rispettarne le leggi e di condividere e vivere la cultura nazionale. Gli illuminati politici dovranno dare conto delle loro scelte ai ciechi italiani che vorrebbero risvegliarsi dall’incubo e pensare che è “soli” un brutto sogno …..
Francesca Gaggi
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