La carica delle 1.000 donne Soroptimist
Il Soroptimist International of Europe (SIE) è una organizzazione non governativa composta di sole donne, che conta più di 34.000 socie in 61 paesi tra Europa, Africa, Medio Oriente e Caraibi.
Ogni quattro anni il SIE organizza un Congresso.
Alla Fortezza da Basso dal 14 al 16 luglio 2017 si è tenuto il 21° Congresso SIE intitolato “Own the future. Education, your passport to a better life”. Per la prima volta in Italia, a Firenze, la mia città visto che ne sono la Congress chair.
Il Congresso si è aperto con una lettura magistrale del Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei su Maria Curie particolarmente significativa, non solo perché nel 2017 si celebra il 150° anniversario della nascita di questa scienziata, ma soprattutto perché Maria Curie costituisce tuttora un modello insuperato di donna che ha infranto con ostinata abnegazione, come afferma Dei, tutti gli stereotipi dell’epoca correlati alla donna nella ricerca.
La sessione plenaria del Congresso è stata dedicata a STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) sotto la responsabilità di Roberta Ghidoni, ricercatrice in neuroscienze a Brescia e socia del Club di Crema. Eminenti donne di scienza: Agnieszka Zalewska, polacca già presidente di CERN e direttrice del H. Niewodniczanski Institute of Nuclear Physics, Susanna Terracini, ordinaria di Analisi Matematica presso l’Università di Torino, Corinna Salander ordinaria di costruzioni di macchine ferroviarie all’Università di Stoccarda, Christine van Broeckhoven genetista dell’Università di Antwerp vincitrice di prestigiosi premi internazionali per la sua ricerca nel campo delle demenze neurodegenerative, hanno incontrato cinquanta giovani studentesse in STEM provenienti da tutta Europa e dall’Africa, supportate dai vari Club ed Unioni.
Le scienziate hanno parlato in modo diretto ed aperto della loro vita nella scienza, una volta tanto al di fuori della competizione che anima (o contamina) i congressi scientifici, come ha sottolineato Christine Van Broeckhoven.
Sembra banale ricordare che tutte hanno sottolineato la necessità di scegliersi “il marito giusto”, che possa condividere il peso della famiglia e le gioie dei successi scientifici; tale affermazione non è tuttavia affatto banale perché tutte noi sappiamo quanto sia difficile conciliare i tempi di lavoro con gli impegni familiari.
Le testimonianze delle scienziate sono state il terreno sul quale si sono innestate le domande delle ragazze.
Ragazze motivate, attive, intelligenti, desiderose di affrontare le sfide della vita. Felici dell’incontro con le quattro “inspiring women“, come le definiva il programma. Alba Sicher, 24 anni, laureata a Milano che ora frequenta un master di micro e nanosistemi a Zurigo, dice che “sarebbe difficile trovare un aggettivo più adatto di inspirante per descrivere la discussione avuta con loro. Noi ragazze abbiamo bisogno di sapere che esistono donne così”. Stupite anche di aver conosciuto “un’altra umanità, attenta agli altri, dinamica creativa e solidale”, la realtà delle Soroptimiste (Veronica Martini, 25 anni, laureata a Parma in Chimica e tecnologie farmaceutiche e ora Oxford per un PhD in bioscienze).
Se poi una studiosa del calibro e dell’esperienza di Agnieszka Zalewska ci ringrazia di essere stata invitata al Congresso perché vi ha trovato un entusiasmo inatteso e nuovi stimoli sembra davvero che il Congresso abbia attivato quel processo osmotico bidirezionale nel quale abbiamo creduto e tanto fortemente voluto.
Flavia Pozzolini
Congress chair
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