Doppio successo Ferrari al Gran Premio di Budapest
39 punti il vantaggio della Mercedes sulla Ferrari a quota 318 dopo 11 gare, nella classifica piloti le parti si invertono il pilota tedesco della Rossa Sebastian Vettel con la vittoria magiara è balzato primo con 202 punti seguito da Lewis Hamilton a 188.
Mancano ancora 9 circuiti e tutto è ancora in bilico tra i piloti e tra i costruttori.
Doppietta Ferrari nonostante alcuni inconvenienti sul finire della gara a Vettel che ha girato con lo sterzo malandato. Seconda doppietta della stagione dopo lo strepitoso boato di Montecarlo.
Dopo gli inciampi delle ultime settimane e il mezzo disastro di Silverstrone, in Ferrari si attendeva con un misto di fiducia e apprensione il Gp di Ungheria, chiamato a restituire alla SF70-H la brillantezza del passo corto.
Ora si va alla pausa estiva rinfrancati, con la certezza di avere ancora una macchina forte sui tracciati lenti e con margine di miglioramento sugli altri. E soprattutto con una squadra unita più che mai, con quella difesa a oltranza di Raikkonen a Vettel che è arrivata a commuovere letteralmente Sergio Marchionne, pronto a far firmare il rinnovo al finlandese.
Visto che già alla vigilia della gara si era iniziato a parlare con insistenza di rinnovo in chiave 2018 per Raikkonen, la gara ha spazzato via ogni dubbio.
Il crescendo del finlandese nell’ultimo mese, le oggettive difficoltà nel liberare dai rispettivi contratti i ventilati Ricciardo e Sainz, la giovanissima età delle possibili opzioni interne (Leclerc e Giovinazzi) hanno portato il management a puntare ancora su Kimi, che a Budapest ha voluto guadagnarselo persino oltre il dovuto.
L’annuncio probabilmente a Monza. I giovani potranno avere delle chance con le Haas e le Sauber.
Va veniamo alla gara. Proprio nella domenica in cui la Ferrari ha definitivamente chiesto a Raikkonen di iniziare a lavorare per il successo finale di Vettel, in Mercedes è successo qualcosa di strano.
Con Vettel in crisi là davanti, Hamilton è tornato sotto a Bottas, e la squadra ha chiesto al finlandese di lasciare passare Lewis per provare ad attaccare le Ferrari. Valtteri ha dato spazio dimostrando di non gradire, con un plateale lungo alla prima curva che ha indispettito Lauda, ma nemmeno Hamilton ha avuto lo spunto per mettere pressione a Raikkonen.
E così all’ultima curva, dopo tesi conciliaboli al muretto fra Toto Wolff e i suoi, Hamilton ha ceduto nuovamente terza posizione e podio al compagno. Risultato: 3 punti in meno per Lewis che, chissà, potrebbero pesare in futuro.
Una doppia mortificazione per Bottas. E certamente una buona dose di fastidio per l’inglese, che la prossima volta, invece di chiedere per poi dover restituire, attaccherà direttamente il compagno. Tutte tensioni evitabili, considerato che la Mercedes qui giocava in difesa e resta la macchina da battere nella seconda parte di stagione.
Ora i team vanno in vacanza, con due settimane obbligatorie di chiusura delle fabbriche.
Ma come ovvio, si continuerà a lavorare. In casa Mercedes si guarda legittimamente a Spa e soprattutto a Monza, piste veloci da efficienza aerodinamica, come probabile terreno di conquista.
La Ferrari guarda con maggiore interesse Singapore, circuito cittadino lento e tortuoso. Ma poi la volata mondiale si deciderà anche sulle restanti sette piste, e allora bisognerà lavorare per provare ad essere forti ovunque.
Per quanto riguarda Maranello, c’è attesa per il nuovo fondo piatto, la cui prima versione sperimentale si è già vista qui a Budapest. Il fondo flettente della prima parte della stagione, infatti, si era rivelato fra le armi migliori della SF70-H.
Da quando la Fia ha obbligato i tecnici Ferrari a sigillarlo, la macchina ha perso prestazione. Con il nuovo fondo, previsto per Spa, contano di recuperare circa il 70% dell’efficienza persa. Staremo a osservare.
Prossimo appuntamento il 27 a Spa per il gran Premio di Belgio e la settimana dopo sventolio di bandiere tricolori a Monza.
la Redazione
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