Marquez è il primo a cambiare la moto montando gomme slick: è la strategia vincente che porta al trionfo del Cabroncito su Pedrosa e Viñales. Valentino Rossi non è tempestivo nel cambio moto ed è costretto a disperata rimonta sino al quarto posto finale. Dovizioso sesto, Petrucci settimo.

Il weekend perfetto di Marc Marquez. Sull’asciutto il Cabroncito ha dimostrato di non avere rivali nel weekend di Brno, sull’asfalto misto umido è un vero e proprio trionfo. Guardando la classifica è un dominio dello spagnolo di Cervera, che vince il Gran Premio della Repubblica Ceca e allunga in maniera significativa nel mondiale. Terzo successo stagionale per Marc, forse il più importante.

Una vittoria non certo facile, soprattutto dopo i primi giri: sull’umido Marquez sceglie di partire con la soft da bagnato al posteriore, in modo da prendere il largo prima del flag to flag. La strategia non funziona: lo spagnolo si ritrova decimo dopo poche tornate ed è costretto ad anticipare il cambio moto, passando alle slick. La strategia, aggressiva e fortunata, paga:

l’asfalto si asciuga in un lampo e, quando gli altri rientrano, il campione del mondo ha una vita di vantaggio su tutti.

Secondo è Dani Pedrosa, segno che questa Honda qui a Brno si trova un gran bene, grazie anche ai test fatti durante l’estate proprio su questa pista. Chiude il podio il buon Viñales, che mancava in top three addirittura dal Mugello.

Capitolo Rossi: Valentino parte bene, andando in testa davanti a Dovizioso. Purtroppo però rientra ai box a cambiare moto troppo tardi, almeno un giro dopo, forse anche due. Così rientra in mezzo al gruppo ed è costretto alla furiosa rimonta. Chiude quarto, davanti a Crutchlow, Dovizioso e Petrucci. Per l’ennesima volta una scelta strategica errata.

Quando le gare delle moto sono spezzate in due c’è poco da fare, Marc Marquez è superiore in tutto e per tutto. Oggi è stato anche un po’ fortunato, dato che ha cambiato moto perché obbligato. Il Dottore invece prende spesso paga in queste situazioni.

E così Marquez guadagna ancora tanti punti nella generale. È vero: i primi 5 sono in 31 punti, ma l’inerzia è tutta a favore del Cabroncito.

Vediamo la gara. L’asfalto è umido, non piove più ma c’è bagnato sul tracciato. Nessuno sa bene che gomme mettere, e così Marquez prova l’azzardo: mette la soft rain dietro, mentre gli altri sono sulla media. La scelta non paga e Marc si ritrova nelle retrovie dopo pochi giri.

Davanti c’è Jorge, poi Rossi, Dovizioso, Zarco, Viñales, Pedrosa, Petrucci, Crutchlow, Aleix. Marquez non ce la fa più e solo al terzo giro prova il cambio moto.

La scelta paga: la pista si asciuga presto e già al giro dopo rientrano i vari Pedrosa, Petrucci, Crutchlow e così via. Davanti però rimangono Rossi, Dovizioso e Zarco che non entrano. Clamoroso incidente ai box tra Iannone e Aleix: l’Aprilia esce in maniera distratta dai box, Andrea è costretto a frenare di botto e cade in pit lane.

Al sesto giro rientrano Valentino e Dovizioso. Escono purtroppo nelle retrovie, con Marquez in testa con una vita di vantaggio su Pedrosa. Da qui però parte una grande rimonta dei due italiani, che in pochi giri arrivano in top ten.

Gli ultimi giri sono una passerella per la HRC. Terzo un buon Viñales, poi Rossi che batte Crutchlow all’ultimo giro. Sesto Dovizioso, chiude la top ten Petrucci, A.Espargaro, P.Espargaro, Folger.

Guardando la statistica, tripletta spagnola sul podio. Dieci vittorie nelle ultime dieci gare sul bagnato per Marc Marquez. 150° podio in carriera per Dani Pedrosa, terzo all time dietro a Rossi e Agostini.

Il migliore è senza dubbio Marc Marquez: poco da dire. Quando la situazione è un po’ confusionaria, vince sempre lui. In tutto il weekend è superiore alla concorrenza, oggi in gara sbaglia strategia all’inizio, ma poi ritorna davanti con gli interessi. Ora sarà dura batterlo da qui in poi.

Il peggiore non può essere che Jorge Lorenzo: un film già visto altre volte. Parte a fionda con l’asfalto che si stava asciugando, trovandosi in testa. Poi sprofonda in classifica, addirittura fuori dalla zona punti.

Bruno Galante