Andrea Dovi sul podio con coraggio e astuzia
Il Dovi era perfettamente a conoscenza che qualora Marquez avesse intascato anche il premio austriaco avrebbe potuto iniziare la grande fuga e così si è lanciato con la mente e con le due ruote in un duello che definire appassionante potrebbe essere riduttivo. Oramai ha superato a pieno voti l’esame podio e può tranquillamente ambire all’apoteosi finale. Il circuito di Spielberg lo proietta tra i grandi con possibilità di aprire le finestre ai sogni e alle speranze iridate.
Siamo alla terza vittoria in questo assolato 2017, dopo quella di Barcellona e del Mugello, quando mancano ancora sette gran premi di cui due in Spagna, Aragona e l’ultimo a Valencia, e quello di San Marino a Misano il 10 settembre. Andrea l’astuto ha evidenziato ufficialmente le sue intenzioni e comunicato al quintetto di testa ancora in lizza, gli spagnoli Maverick Vinales e Dani Pedrosa oltre al nostro inossidabile Valentino, di volersela giocare tutta sino in fondo.
Sintonizzati sulla identica lunghezza dì’onda sono tutti i componenti del team Ducati, con la Desmosedici si può ipotizzare qualsiasi traguardo. Lo si è capito perfettamente sull’ultima curva dello Spielberg quando Marquez ha tentato il sorpasso ed Andrea ha risposto con un gestaccio e chiudendogli la porta in faccia.
In altri momenti il Dovi non avrebbe avuto un simile coraggio e faccia tosta, ma nel frattempo le situazioni cono mutate. Strategia astuzia e audacia. Tradotto in cifra significa azzerare i 16 punti di vantaggio accumulati da Mark sinora. Il terzo podio è di Dani Pedrosa che anticipa Jorge Lorenzo. Domenica disastrosa per le Yamaha di Maverick Vinales e Valentino Rossi che si posizionano alle spalle di Zarco, in sella alla Yamaha Tech 3, e si distanziano ulteriormente dalla vetta della classifica.
Veniamo alla gara. Lorenzo come gli è successo già altre volte in questa stagione scatta benissimo dalla prima fila e prova a guadagnare subito terreno sul gruppo. Al primo giro ha già un secondo di vantaggio su Marquez, Dovizioso, Rossi, Vinales, Zarco e Pedrosa che formano un trenino pronti a sfruttare ogni errore del maiorchino. La fuga di Lorenzo si intuisce subito non durerà e al decimo giro la bagarre si incendia:
Lorenzo sbaglia la frenata e permette a Marquez e Dovizioso di scavalcarlo: il Dovi sfruttando un lungo rettilineo sembra avere la meglio ma lo spagnolo è un gatto e sfruttando un pertugio, mette il muso davanti a Dovizioso e si prende la testa della corsa. Al 12° passaggio sul traguardo, Rossi alla curva 1 ritarda la staccata e va lungo perdendo due posizioni e rientrando 7° dietro a Pedrosa e Vinales: il Dottore non riuscirà più a risalire la china e per la seconda gara consecutiva chiuderà alle spalle del compagno di squadra.
Dovizioso, complice una sbavatura di Marquez al 20° passaggio supera Marquez, iniziano a scornarsi e a goderne è lo spettacolo: il Cabroncito e il Dovi si sorpassano e controsorpassano 5 volte in una manciata di curve. A beneficiarne è Pedrosa, che dopo aver scavalcato Lorenzo al 17° giro, sfrutta la bagarre dei battistrada per ricucire il gap e tornare a 6 decimi. Pedrosa però si accontenterà di fare da spettatore al duello super fra Marquez e Dovizioso.
Sino all’ultimo giro, Dovizioso e Marquez restano francobollati e lo spagnolo, pur forte del vantaggio in classifica generale, non ci sta a perdere e prova il sorpasso all’ultima curva: la manovra è azzardata perché non c’è spazio di manovra e così Dovizioso dopo aver lasciato lo spazio a Marquez in accelerazione vola verso il traguardo, mandando bonariamente a quel paese lo spagnolo e godendosi il terzo successo 2017. Con la vittoria odierna Andrea Dovizioso sale a quota 5 successi totali in MotoGP. È il 10° pilota dell’era MotoGP a festeggiare questo traguardo, il quinto italiano insieme a Rossi, Biaggi, Capirossi e Melandri. Il Dovi diventa anche il quinto pilota ad aver raggiunto quota 3000 punti nel mondiale dopo Rossi, Pedrosa, Lorenzo e Capirossi.
Indiscutibilmente il premio di “bravo” se lo aggiudica Dovizioso, il ragazzo perbene che non vinceva mai a cui mancava sempre qualcosa per emergere ha definitivamente lasciato il passo a un pilota sicuro delle proprie qualità e ferocemente determinato a sfruttare il potenziale enorme della sua Ducati e a dimostrare di non essere inferiore ai tanto declamati big (i vari Rossi, Lorenzo, Marquez e Vinales).
Solito fine stratega nella scelta di preservare gli pneumatici nella prima metà di gara, nella seconda parte sfodera la grinta e la caparbietà del guerriero rispondendo colpo su colpo agli attacchi del diabolico Marquez e cogliendo la più bella e significativa vittoria della sua carriera. Il messaggio all’elite della MotoGP è chiarissimo: a sette gare dalla fine è lui l’antagonista più credibile e in forma di Marc Marquez per il titolo iridato. Per chi ancora non se ne fosse reso conto.
Sulla sponda opposta siede Danilo Petrucci. Sbaglia completamente la partenza perdendo la pedana e facendosi passare da almeno una decina di piloti si ritira mestamente dopo appena 6 giri per un problema tecnico. Difficile che possa andare peggio di così.
Bruno Galante
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