Siamo entrati nell’era dell’uovo informatico
Da qualche anno ai sempre più numerosi libri di cucina si affiancano programmi informatici, preparati con la partecipazione anche di cuochi italiani. Inseriti nel computer questi ricettari consentono di selezionare, preparare e cucinare in modo semplice e pratico centinaia di piatti della cucina nazionale e internazionale.
L’ingrediente principale di questi programmi è l’interazione e la voce del cuoco virtuale che guida chi si cimenta in cucina attraverso le singole fasi di preparazione del piatto.
Nei programmi più evoluti, anche con le mani occupate a cucinare, si può passare all’indicazione successiva semplicemente usando i comandi vocali.
Questi programmi sono presentati come prodotti facili da usare, innovativi, pensati per soddisfare un vasto pubblico, dai principianti e a chi ha poco tempo per cucinare, sono indirizzati alla sempre più vasta categoria di giovani e meno giovani informatizzati e, per coloro che hanno una dieta, permettono una selezione delle calorie di ciascun piatto.
Le numerose opzioni offerte aiutano gli inesperti a preparare piatti sfiziosi e sempre nuovi, accompagnandoli, passo dopo passo, lungo tutte le fasi di realizzazione: dalla scelta del prodotto, alla sua preparazione, fino ai tempi, alle modalità di cottura e alla presentazione del piatto finito.
In alcuni di questi programmi, grazie all’alta interattività, chi è ai fornelli può ottenere risposte e consigli in tempo reale dal cuoco virtuale, ogni passo può essere ripetuto, sono fornite illustrazioni dettagliate, video esplicativi su ogni passaggio, dalle tecniche per sminuzzare alle spiegazioni sulla terminologia culinaria.
È anche possibile creare una lista della spesa per la visita al supermercato o utilizzare la console come timer da cucina.
Purtroppo anche il più sofisticato programma non cucina e non considera (almeno per ora) le caratteristiche del singolo alimento, le condizioni ambientali ed i relativi tempi, ma questo limite inizia ad essere superato, al-meno per taluni prodotti, ad esempio l’uovo, con la nuova ricetta dell’Uovo all’iPhone.
Uovo all’iPhone – Ricetta per un perfetto uovo bollito con l’applicazione informatica The Perfect Egg Timer. Mettete dell’acqua sul fuoco e quando è calda prendete un uovo, metterlo sul telefonino iPhone, misurare la circonferenza con i polpastrelli delle dita, lasciare che il Gps satellitare determini la posizione e calcoli l’altezza sul livello del mare (quindi la temperatura dell’acqua che bolle), cliccare sulla finestrella che chiede se l’uovo esce dal frigorifero od è a temperatura ambiente, scegliere il grado di cottura gradito (liquido e soltanto “brinato”, soffice o bazzotto, duro), mettere l’uovo nell’acqua e quando questa riprende a bollire schiacciare “via” sul telefonino. Il timer scatta e calcola il tempo esatto per il tipo di cottura desiderata e quando arriva il segnale (bib bip) estrarre l’uovo con la desiderata cottura perfetta.
Tutto scientificamente calcolato: dimensione dell’uovo e sua temperatura iniziale, temperatura dell’acqua, tipo di cottura.
Non si può sbagliare, anzi è il programma informatico che non può sbagliare! Il tutto per la spesa di circa due euro, la stessa di sei uova (ma il contadino proprietario delle galline ne ha ricevute molto meno!).
Come si faceva quando non vi erano gli orologi?
Un esempio lo leggiamo nel ricettario medievale del Maestro Martino da Como, che nel suo Libro de arte coquinaria – siamo alla fine del XV secolo – usa le preghiere per scandire il tempo e avere una cottura di durata pressoché costante e scrive in una sua ricetta: “fate cocere per spatio de doi paternostri”.
Per diversi alimenti sono indicati i seguenti tempi di cottura. Nel tempo di due Gloria Patri (10/12 secondi) si cuoce il fegato: metterlo nell’olio bollente con la salvia, un Gloria da una parte, un Gloria dall’altra.
Le Ave Maria (15 se-condi) scandiscono il tempo per cuocere i biscotti tipici di Lamporecchio noti come brigidini: la pasta è tenuta tra le “ferratelle” per il tempo di recitare un’Ave Maria.
Un Credo (un minuto e mezzo) è il tempo di cottura di un uovo al tegamino, per le uova sode al punto giusto bisogna recitare due poste di Rosario, tre poste per l’uovo molto cotto.
Almeno così facevano le bisnonne e le loro antenate.
Chi cucinerà domani? Se tornando a casa un marito farà qualche rilievo alla moglie per un piatto che non trova di suo gradimento, potrà sentirsi rispondere che è lui che sbaglia, perché il piatto è stato preparato – ovviamente per via telematica – da questo o quell’altro grande cuoco. L’unica risposta potrebbe essere quella di cambiare cuoco, a meno di non tornare alla vecchia e mai superata soluzione di imparare a cucinare come una volta!
la Redazione
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