Ad agosto ancora un incremento di occupati
L’Italia che lavora genera benessere ed occupazione, la conferma giunge dalle ultime rilevazioni Istat.
Ad agosto 2017 la stima degli occupati continua a crescere (+0,2% rispetto a luglio, pari a +36 mila), confermando la persistenza della tendenza positiva già osservata negli ultimi mesi.
Il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,1 punti percentuali).
La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente femminile, mentre per gli uomini, dopo l’incremento dei due mesi precedenti, si registra un calo.
Aumentano i dipendenti a termine, sostanzialmente stabili i permanenti, ancora in lieve calo gli indipendenti.
Nel periodo giugno-agosto si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,5%, +113 mila) che interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni.
L’aumento interessa i lavoratori dipendenti, quasi esclusivamente a termine, mentre calano gli indipendenti.
Dopo l’aumento di luglio, la stima delle persone in cerca di occupazione ad agosto cala dell’1,4% (-42 mila).
La diminuzione della disoccupazione interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni.
Il tasso di disoccupazione scende all’11,2% (-0,2 punti percentuali), quello giovanile al 35,1% (-0,2 punti).
Dopo la forte diminuzione del mese scorso, ad agosto la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è ancora in lieve calo (-0,1%, pari a -9 mila).
La diminuzione è determinata dalle donne e dai 15-34enni, a fronte di un aumento tra gli uomini e tra gli over 35. Il tasso di inattività è stabile al 34,3%.
Nel trimestre giugno-agosto, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna sia il calo dei disoccupati (-1,2%, -36 mila) sia quello degli inattivi (-0,7%, -94 mila).
Su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+1,6%, +375 mila).
La crescita interessa uomini e donne e riguarda i lavoratori dipendenti (+417 mila, di cui +350 mila a termine e +66 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-42 mila).
A crescere sono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+354 mila), ma crescono anche i 15-34enni (+167 mila), mentre calano i 35-49enni (-147 mila, sui quali influisce in modo determinante il calo demografico di questa classe).
Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-2,0%, -60 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,9%, -391 mila).
Al netto dell’effetto della componente demografica tuttavia, su base annua cresce l’incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età.
la Redazione
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