Alla Lidl non piace la croce cristiana meglio eliminarla
Ancora una volta i proprietari della Lidl beffeggiano la storia, la cultura e le tradizioni occidentali fortemente legate alla cristianità e alla simbologia cattolica.
Pur di incassare qualche spicciolo in più con un colpo di spugna ed un tecnologico ritocco fotografico tolgono dai campanili e dalle cupole delle chiese il simbolo cristiano per eccellenza: la croce.
Aveva iniziato a settembre allorquando dalle cupole delle chiese dell’isola di Santorini si era preoccupata di togliere le croci che facevano bella mostra con lo sfondo l’incantevole mare blu.
Con l’intento di pubblicizzare i prodotti della gastronomia greca come la feta, la moussaka, gli yogurt, gli ingordi avevano scelto le splendide immagini di Santorini.
Dato che i proprietari della LIdl, la potente famiglia tedesca Schwarz tra le più ricche del pianeta a parere degli esperti della rivista Forbes, non amano la simbologia cristiana allora i responsabili commerciali e del marketing avevano autorizzato la rimozione delle croci dalle foto di Santorini.
Nei giorni scorsi hanno bissato togliendo le croci dalle chiese di Dolceacqua, un delizioso borgo medioevale della provincia di Imperia in Liguria, con appena duemila anime al confine con la Francia.
Nel supermercato Lidl di Camporosso, paesino confinante, alle spalle delle casse avevano affisso un poster panoramico di Dolceacqua con una innocua modifica: erano sparite le croci della chiesa di Sant’Antonio Abate e del campanile.
A distanza di poche settimane i signori Schwarz concedono il bis.
Per i ricchissimi proprietari tedeschi si tratta semplicemente di un’iniziativa “politically correct” in quanto non si vuole urtare la suscettibilità dei clienti musulmani mostrando un simbolo cristiano.
Peccato che alla Lidl abbiano dimenticato che gli islamici detestano la carne di maiale, gli alcolici, gli abiti succinti ma soprattutto non concepiscono gli ambienti omosessuali. Eliminando la croce non si da noia a nessun consumatore.
Successivamente hanno precisato che “evitiamo l’utilizzo di simboli religiosi perché non vogliamo escludere alcuna credenza religiosa”.
Succede che agli italiani delle splendide immagini di Santorini importa relativamente mentre della menomazione di Dolceacqua importa e come.
Non appena gli abitanti della deliziosa cittadina ligure si accorgono della scempiaggine messa in atto dalla Lidl avvisano Fulvio Gazzola, sindaco, il quale prontamente scrive ai vertici della Lidl evidenziando la volgarità attuata dal supermercato e annunciando un’iniziativa giudiziaria qualora la foto non venga rimossa e al suo posto venga posizionata quella originale.
Nella missiva del primo cittadino si legge tra l’altro: “Possono certamente utilizzare la foto di Dolceacqua e ci fa anche piacere, è un simbolo della zona ed un luogo molto conosciuto. Ma se vogliono farlo, devono rispettare la realtà dei fatti: sulla chiesa ci sono le croci, simbolo di tradizione prima che di religiosità. Il Comune di riserva di adire le vie legali a tutela della propria immagine e del proprio territorio”.
Innocua e ingenua la risposta della Lidl: la nostra non è una strategia di marketing, ma è stata una svista.
Di altro tenore la risposta che dalla Lidl hanno fornito ad Avvenire.
“Abbiamo scelto di esporre nei nostri supermercati foto evocative degli scorci più belli che il nostro Paese offre, come appunto il meraviglioso borgo di Dolceacqua. Nello specifico, l’immagine di Dolceacqua è stata acquistata da un database fotografico, stampata e affissa in punto vendita. Non ci siamo accorti che l’immagine acquistata non presentava le croci. Nessuna strategia di marketing quindi, ma una semplice svista di cui ci scusiamo sia con i nostri clienti che con gli abitanti di Dolceacqua. Come già comunicato al sindaco,l’immagine verrà rimossa e sostituita immediatamente”.
Se è vero che non vi è due senza tre rimaniamo fiduciosi di annotare una terza stupidaggine tedesca.
Per quei pochi che non ne fossero a conoscenza la Lidl è un Premium Sponsor della Figc e ogni qualvolta gioca la Nazionale siamo costretti a leggere la cartellonistica pubblicitaria.
Guglielmo d’Agulto
Commenti
Alla Lidl non piace la croce cristiana meglio eliminarla — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>