Rinascimento giapponese la natura nei dipinti dal XV al XVII sec.
Nel 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia la Galleria degli Uffizi ospita una mostra di dipinti giapponesi datati dal XV al XVII secolo, dove tempo e spazi all’infinito coincidono perché l’arte getta ponti ed unisce come in questa mostra che propone, per la prima volta in Europa, i paraventi pieghevoli e le porte scorrevoli prestate da musei, da templi e dall’agenzia per gli affari culturali del Giappone.
39 pezzi di grandi dimensioni tutti realizzati su carta esposte in vetrine climatizzate, 13 alla volta in tre rotazioni.
Il tema del paesaggio, della natura fa da principe ed è presentato, sia usando un solo colore, tecnica legata alla filosofia Zen e alla cultura cinese, opere predilette dai Samurai per decorare le loro dimore o collocate nei templi perché questo tipo di pittura monocroma, realizzata con linee essenziali, tracciate con gesti veloci eleva verso l’alto in una sola parola evoca.
A queste si affiancano opere a fondo oro e piatte campiture di colore su cui compaiono elementi naturali, panelli che incontrarono il gusto di aristocratici e borghesi che le misero nei propri castelli e palazzi.
Non mancano i dipinti della tradizione Kano dove l’artista “dipinge” il tempo tra luna e sole, giorno e notte, nel mutare della stagioni attraverso l’elemento dei fiori: papaveri, crisantemi e ibisco, glicine, spighe di grano, peonie ortensie e nandine, lespedeza ed eulalia; delle piante: dal salice piangente, (che nella sue movenze richiama all’eleganza femminile) ai ciliegi, al bambù, ai pini, al cipresso, agli aceri e vi fa “volar” uccelli o correre cavalli, o giocar scimmie lungo un torrente di montagna o nelle foreste di bambù, o riporta nella calma a ripercorrere sentieri d’edera, o a fermarsi ad ammirare le reti da pesca mentre sono ad asciugare.
Opere artistiche capaci di rapirci con la bellezza, l’uso e le tecniche come il gofun (un pigmento bianco ottenuto dalle conchiglie d’ostrica macinate) con effetto groffato che permette di ottenere un senso di tridimensionalità del soggetto dipinto.
Un cantico d’amore dove gli artisti sono riusciti a portare su carta il loro amore, il loro rispetto per il Creato che conduce per mano il visitatore in un percorso a ricongiungersi a quel legame con la natura che ognuno ha dentro di noi occidentali. oppure orientale
In questa mostra, per questo percorso ci ritroviamo uniti orientali e occidentali nell’alito del volo, nella delicatezza del petalo in un anelito che testimonia la nostra naturale tendenza all’armonia dentro ed intorno a noi. Quel desiderio di pace in un “volo” dove spazio e tempo all’infinito coincidono: “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”.
Un viaggio dove ci riconosceremo anelli di una catena giammai disgiunti permanentemente transitori eppur diretti verso l’eternità, piccoli piccolissimi eppur parte di una immensità tutto su carta!
Il catalogo della mostra “ Il Rinascimento giapponese” è di Giunti Editore.
Produzione e gestione della mostra Opera Laboratori Fiorentini-Civita
sito web www.gallerieuffizimostre.it
Carmelina Rotundo
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