Roberto Anesi sommelier d’Italia per il 2017
Si è svolto a Taormina nei giorni scorsi il cinquantunesimo Congresso dell’Associazione Italiana Sommelier, Ais, durante il quale è stato assegnato l’ambito titolo di miglior sommelier nazionale 2017. Dopo le varie selezioni regionali alle semifinali erano giunti Massimo Tortora dalla Toscana, Andrea Sala dalla Lombardia, Carlo Pagano dal Molise e Roberto Anesi dal Trentino.
I quattro vincitori delle fasi eliminatorie hanno dato vita ad un confronto serrato su quanto concerne i territori, i vari produttori e soprattutto gli abbinamenti suggeriti con i piatti. Superfluo rammentare che il quartetto ha dimostrato massima conoscenza e professionalità della materia ed altresì nelle prove di servizio come pure nella comunicazione in lingua straniera.
Come il più delle volte accade la vittoria va al fotofinish ed il Premio Trentodoc è stato assegnato a Roberto Anesi.
È sempre arduo per la giuria stabilire il miglior sommelier dell’anno data l’esperienza, la conoscenza e la passione dei partecipanti. Ad dare ulteriore prestigio all’autorevole trofeo quest’anno a Taormina erano presenti Giuseppe Castiglione,
sottosegretario del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, insieme a Patrizia Marini della direzione generale del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerche.
Pienamente soddisfatto per lo svolgimento della manifestazione Antonello Maietta, presidente dell’Ais, che ha dichiarato: “La nostra assise annuale ha acceso i riflettori su un’Associazione dinamica ed in forma smagliante, in grado di essere testimone fedele e autorevole della crescita del vino italiano e dei territori che gli danno vita”.
Altrettanto compiaciuto Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trento Doc: “La sinergia con l’Associazione Italiana Sommelier è un passo fondamentale per l’affermazione del nostro marchio, quale emblema della spumantistica d’eccellenza.
Essere partner del Concorso Miglior Sommelier d’Italia, che premia il migliore tra coloro che con grande professionalità promuovono la cultura del buon bere, è per noi il suggello perfetto di questa collaborazione”.
Non meno soddisfatto e compiaciuto poteva essere il vincitore Roberto Anesi che da oltre 25 anni è sempre presente in sala a suggerire e consigliare quanti vogliono gustare un calice d’eccellenza.
Titolare del ristorante El Pael di Canazei con splendida visione delle cime della Marmolada, del Sassolungo e del Gruppo Sella, ha coltivato la passione per la ristorazione e l’enologia sin dall’infanzia. L’atteso titolo di Sommelier 2017 lo premia per i numerosi sacrifici e sforzi compiuti per aggiudicarselo.
“Me l’aspettavo? Di sicuro ci speravo e ci tenevo, mi sono dedicato allo studio e alla preparazione per mesi. Ero perfettamente consapevole che sarebbe stato impervio per l’ottima preparazione dei tanti amici e colleghi, poi alla fine, si sa, è sufficiente una virgola per essere premiato o rimandato”.
Ora un meritato riposo.
“Mica tanto, perché gli impegni non lo consentono. Il titolo di Sommelier d’Italia è un bel traguardo e nel contempo diventa una grande responsabilità per ciò che rappresenta l’Ais in Italia e nel mondo. Divenire rappresentanti dell’Italia nel mondo in un settore ove primeggiamo è un bell’impegno”.
Da anni oramai l’Italia è ai primi posti internazionali nella ristorazione e dell’enologia perché abbiamo compreso che bisogna privilegiare la qualità, una buona percentuale di merito è degli eccellenti sommelier che si sono formati negli anni?
“La nostra preparazione ha raggiunto ottimi livelli e la collaborazione con i produttori è continua. Vi sono margini di crescita ulteriore e ci si deve migliorare di continuo specie perché la concorrenza straniera è agguerrita. Bravi sommelier ve ne sono in Italia e in Francia ma io ne ho trovati tanti anche in Giappone e in altri paesi”.
Miglior Sommelier nazionale significa vantaggi per El Pael?
“Maurizio Filippi (vincitore del Sommelier 2016, ndr) mi raccontava che parecchi intenditori e curiosi entrano nel ristorante per conoscerti, salutarti e chiedere un consiglio, alcuni di loro venivano da lontano ed ovviamente l’attività ne trae giovamento. El Pael per molti nella zona dolomitica è un punto di riferimento ma spero che il riconoscimento di Taormina diventi ottima cassa di risonanza”.
C’è spazio per altri titoli, magari internazionali?
“Al momento godiamoci questa coppa, non mi pongo limiti ed obiettivi ma se capita l’occasione non mi tiro indietro”.
Bruno Galante
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