Marquez con merito campione del mondo in MotoGp 2017
Il titolo iridato oramai il Cabroncito lo aveva depositato ermeticamente in cassaforte e ci sarebbe voluta la dinamite per portarglielo via. Ma a Valencia non è accaduto proprio nulla di clamoroso e stravolgente e così Marc porta a casa il quarto titolo MotoGp a 24 anni 8 mesi e 27 giorni.
Record assoluto e non facilmente superabile per diversi lustri. Giusto per rinfrescare la memoria è utile rammentare che al suo esordio in MotoGp, correva l’anno 2013, ed il catalano di Cervera si impose con 334 punti tagliando il traguardo per primo in 6 gran premi, 6 secondi posti e 4 terzi posti.
Come esordio è tutto un bel dire, comunica a tutto il mondo delle due ruote che chiunque intende aggiudicarsi il titolo iridato dovrà fare i conti con lui. Così è stato, e lo sarà.
Ciò non toglie che il campionato appena concluso è stato il più avvincente degli ultimi anni che ci ha fatto tenere il fiato sospeso sino ad un’ora dal termine.
Sino a metà gara quando Dovizioso termina a terra ed è costretto a rientrare ai box consentire a Marquez di proseguire indisturbato sino alla bandiera a scacchi.
Eppure pochi minuti prima il Cabroncito nel tentativo di attaccare Zarco in curva 1 cade scivolando, però ha la prontezza di tirarsi su con gomito e ginocchio e tornare in carreggiata. Perde quattro posizioni ma non mette in discussione la classifica finale. Campione indiscusso.
Per quelle strane coincidenze si aggiudica la fascia del migliore con gli stessi punti del 2016: 298.
Il resto è una questione tra personaggi che non possono più recitare il ruolo del protagonista. Sul gradino più alto sale Pedrosa su Honda ed accanto a lui il francese Zarco. Terzo Marquez a confermare la bella giornata della Honda che tra i primi dieci piazza ben 5 uomini.
Al quinto posto Valentino che chiude la stagione con 208 punti e la quinta posizione nonostante le rocambolesche situazioni verificatesi nel corso dell’anno.
Dovizioso per parecchie settimane ci ha fatto sognare ed un tantino illudere, ha disputato un campionato eccezionale ed il secondo posto alle spalle di un supercampione come il catalano può ritenersi una gran bella vittoria che lascia aperti spiragli di fiducia per il prossimo torneo. Ha dato il massimo di se stesso ma soprattutto ha consentito al team Ducati di ipotizzare traguardi futuri migliori.
Marc è di un altro pianeta ma se si ha la costanza di attaccare e di credere lo si può intimorire e renderlo più vulnerabile, il percorso di Andrea lo ha testimoniato. Per 6 volte il Dovi ha messo tutti in riga. Sul podio, però oltre alle sei vittorie, è salito una sola volta, alla prima gara, forse sono questi i punti che mancano alla Ducati, quelli che alla fine dei conti risultano determinanti.
“Ci ho provato, ho dato il massimo. Complimenti a Marquez. È stato comunque un campionato esagerato”, sono state le prime parole del pilota della Ducati dopo la caduta nella parte finale del Gran Premio di Valencia.
“Ho tirato al massimo, in questo fine settimana non eravamo come Marc però abbiamo dato tutto sino alla fine. Credo di non aver sbagliato nulla, mi sono messo nella giusta posizione ma le carte da giocare non erano tantissime. Stava calando la gomma, facevo degli errorini e non ce la facevo più ad attaccare. Ho staccato un po’ lungo in curva, dietro la gomma erqa calata.
È stato un gran peccato”. Poi il forlivese affronta il tema della stagione trascorsa da protagonista: “Sono molto contento, vi è una grande soddisfazione. Quest’anno abbiamo fatto un campionato esagerato. Lorenzo mi ha frenato? All’inizio ne avevo un po’ di più, però c’erano dei punti in cui perdevo e altri in cui guadagnavo. Alla fine Jorge mi ha aiutato a guidare e a stare lì, è stato positivo averlo lì. A Marc faccio i miei complimenti, anche quest’anno è riuscito a fare la differenza”.
Nel team della rossa non si nota amarezza o delusione. Gigi Dall’Igna, team principal della Ducati esterna la sua soddisfazione: “Mi pare giusto complimentarsi con la Honda per la vittoria finale. Noi ce l’abbiamo messa tutta e siamo arrivati vicino a realizzare il sogno, ce la siamo giocata sino a 5 giri dalla conclusione. Una stagione gratificante, robusta nei risultati e tecnicamente. Ovvio che resta un po’ d’amaro in bocca avendo avuto il titolo a portata di mano, in compenso siamo soddisfatti per questa crescita complessiva del team”.
Bruno Galante
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