Case popolari agli immigrati le roulotte agli italiani
La lenta e progressiva invasione e occupazione degli extracomunitari è in pieno svolgimento in particolar modo nelle città amministrate da giunte solidali e buoniste nei confronti dei nuovi invasori.
Come riporta Il Giornale nella graduatoria per le case popolari del Comune di Milano tra i primi 200 nominativi della graduatoria relativa al bando integrativo pubblicato da Palazzo Marino vi sono ben 134 stranieri ed appena 66 connazionali, ovvero due terzi sono stranieri e solo un terzo sono italiani.
Sembrerebbe, a prima vista, che gli indigenti italiani siano solo lontani ricordi del periodo post bellico. Salvo poi accorgerci che ben 4 milioni e 700 mila italiani vivono sotto il limite della povertà assoluta, rimanendo a quanto comunica l’Istat. Segno che, comunque, costoro non risiedono nella capitale meneghina.
Ma i novelli invasori non si accontentano oramai solo degli immobili.
Lo fa notare Silvia Sardone, consigliera comunale di Forza Italia a Palazzo Marino: “È l’ennesima dimostrazione di un sistema welfare che penalizza gravemente e maggiormente gli italiani che vivono in difficoltà; lo si nota chiaramente in una città come la nostra che va a sommarsi ad altre ingiustizie con sproporzioni assurde: il 70 percento dei sussidi per famiglie in difficoltà va a stranieri, così come il 50 percento delle borse lavoro per disoccupati e soggetti svantaggiati finisce nelle tasche degli extracomunitari”.
Silvia Sardone poi fa notare “Questi dati evidenziano una grave discriminazione nei confronti degli italiani, che viene sostenuta dalle politiche insensate del centrosinistra, centrale e periferico, che mirano prevalentemente e continuamente a favorire gli immigrati e i tanti profughi che il più delle volte sono clandestini. Costruiscono i regolamenti per avvantaggiare extracomunitari in maniera sfacciata, ecco perché nelle graduatorie la maggioranza è composta da cognomi stranieri, come pure l’altra piaga delle occupazioni di case e immobili da parte di extracomunitari che vengono supportati dai centri sociali, senza che ci siano adeguati e immediati sgomberi”.
Difatti scorrendo gli elenchi è molto più facile trovare un Mosharaf, un Ibrahim, oppure un Ohamed, un Meqsoudi o magari un Warnakulasuriya, un Gutierrez, pressoché impossibile incappare in un Brambilla, Perico, Cerutti.
A Milano si stima vi siano oltre 3.200 case sfitte mentre gli alloggi popolari occupati abusivamente sono 980. Roma è messa ancora peggio, risulta vi siano oltre 20.000 case sfitte a dispetto di 10 mila famiglie iscritte nelle liste d’attesa per un alloggio popolare anche da 17 anni.
Questa estate a Ferrara è stata pubblicata la graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, ebbene, nei primi 20 posti figuravano solamente due italiani, tutti gli altri provenienti dai vari continenti. A Novara tra i primi 100 della graduatoria ben 80 sono extracomunitari.
Siamo oramai in periodo invernale e le migliaia di abitanti del centro Italia colpiti dal terremoto dell’agosto 2016 ancora non sono stati sistemati adeguatamente e una percentuale cospicua ancora vive in condizioni disagiate, inoltre dal 16 dicembre dovranno ricominciare a pagare le tasse, sino ad oggi sospese per effetto della moratoria fiscale disposta dal decreto sisma.
Per effetto del buonismo e dell’accoglienza tanti italiani dormono in macchina o, quando va bene, in roulotte a differenza degli immigrati ai quali talune amministrazioni stendono i tappeti e omaggiano alloggi popolari.
Raimondo Adimaro
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