Monet e gli impressionisti a Santo Stefano al Ponte
“Monet Experience e gli impressionisti” tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19,30 a Santo Stefano al Ponte fino al primo maggio per una indimenticabile immersione dei nostri 5 sensi nelle opere degli Impressionisti in versione digitale a 360 gradi proiettate su giganteschi schermi – architetture della chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio, chiesa documentata già nel 1116, nel primo elenco di chiese fiorentine conosciute, immagini accompagnate da musiche di Debussy , Bizet ….. insieme a le percezioni olfattive, con profumi naturali creati da Aromatique.
Claude-Oscar Monet La ricerca della luce che “scolpisce” una ricerca in progress mai terminata che ha dentro la forte motivazione del guardare, del godere del creato tutto e che fanno di Monet un grande artista, un artista che vede la natura oltre l’apparenza, ne ascolta il palpito e lo dipinge con pennellate scomposte a tratti.
Come dimenticare, una volta visti: i campi dei papaveri dipinti da Monet, che al gioco cromatico aggiungono l’ebbrezza del vento, o le scogliere dove il moto dell’onde si muove al “ritmo” del profumo di salsedine che arrivi addirittura a sentire sulla pelle, o le ninfee regine di molti suoi dipinti come anche i salici piangenti, o i covoni ritratti in diverse ore, o l’olio su tela Impressione: sole al tramonto, dipinto da Claude Monet, nel 1872 e ora Museo Marmottan Monet, Parigi dove nell’ area del rettangolo 48×63 Monet sperimenta quel gioco della luce dell’astro rotondo sull’acque in un alternarsi di riflessi e rifrazioni che giocano ad onde sull’onde!
Pittura en plein air questa di Monet che è stato battezzato a Notre-Dame-de-Lorette il 20 maggio 1841, a Parigi Claude resterà fino a cinque anni per andare a Le Havre (città situata sulla riva destra dell’estuario della Senna importante per il suo porto affacciato sulla Manica) dove passerà la sua fanciullezza all’aria aperta.
Quei paesaggi normanni, le campagne, il mare scopriranno le porte segrete dell’animo del giovane parigino che, arruolatosi nel Reggimento dei Cacciatori d’Africa, di stanza ad Algeri, conoscerà anche le terre d’Africa dell’Algeria: altre luci, altri paesaggi in un arricchimento dell’occhio e del cuore che Monet dipingerà con il pennello per un cantico nuovo di colori e di luce, di profumi e di vento, pennellate di impressionisti queste di Monet e di artisti che a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, precisamente tra il 1860 e il 1870, fondano un movimento artistico che durerà fino ai primi anni del Novecento.
Un movimento che si avvalse di importanti scoperte scientifiche come la macchina fotografica, le Leggi sull’accostamento dei colori di Eugène Chevreul e dell’invenzione del tubetto di colore che consentiva agli artisti di poter spostarsi ed immortalare dal vivo i propri soggetti.
Su avere o no lo studio, significativa è l’opera: “Il battello – Studio di Monet” un quadro autografo di Monet realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1874 delle dimensioni 50 x 64 cm. custodito ad Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller. Il soggetto dell’opera “Il battello” allestito a “studio” dall’artista nel 1873, allo scopo di poter dipingere nel bel mezzo dell’acqua.
La barca ha una grande e comoda cabina nella quale Monet tiene custodito il materiale necessario per la sua attività artistica, preservandolo dalle piogge e ha una tenda in tela per proteggersi dai raggi solari quando questi dovessero divenire insopportabili.
Tra i tanti i pittori che hanno fatto parte del movimento artistico francese, accanto a Claude Monet il percorso immersivo porta a vedere opere anche di: Paul Cézanne, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir.
A completamento della mostra si potrà anche provare l’esperienza dell’arte a tre dimensioni grazie agli Oculus Vr.
Carmelina Rotundo
Nota fuori testo
Al mio primo approdo in Gran Bretagna avevo visto le bianche scogliere di Dover …. quando alla mostra vedo i dipinti di Monet che ritrae le scogliere mi dico: io le stavo osservando dall’ altra parte della Manica.
Anelli di una catena giammai disgiunti dove spazio e tempo all’infinito coincidono. Chi andrà a vedere questa mostra altre suggestioni troverà.
piacevole lettura che risvelano antichi ricordi parigini
Con gli impressionisti la transizione dal classico al moderno
giunge a compimento. L’atto di nascita della nuova pittura è il 1872,
Impression: soleil levant di Claude Monet, che impressionò la critica in
tutti i sensi! Come si arrivò a questo profondo rinnovamento? Due fondamentali scoperte
catalizzarono la nascita dell’impressionismo: la fotografia e
i nuovi pigmenti sintetici.
Nel momento in cui la fotografia ruba la scena alla pittura, la pittura
muta pelle e si scava una nicchia in un ambito ancora inaccessibile
alla riproduzione fotografica: l’immagine istantanea…
I nuovi pigmenti di sintesi resero il sogno realtà. Il giallo, il rosso e l’arancione cadmio, dai toni
brillanti, confezionati in economici e pratici tubetti, permisero per la
prima volta la pittura “en plein aire”… (da Biforcazioni, Vincenzo Villani – Aracne editrice)