Risultati positivi per l’export e la produzione industriale
Continua e si rafforza il trend positivo del fatturato dell’industria italiana, questo il dato che emerge dal recente comunicato dell’Istat sulla produzione industriale e sul commercio con l’estero extra Ue.
Il dato positivo di novembre (+1,3%) va a consolidare una crescita del fatturato avviata da giugno 2016, e proseguita senza incertezze. Discorso analogo per gli ordinativi (+0,3%) anche se la loro tendenza alla crescita, avviatasi alcuni mesi dopo quella del fatturato, resta meno decisa. Il dato più interessante è la comparazione di fatturato e ordinativi. Da marzo 2017 le rispettive variazioni percentuali tendenziali sono allineate nel segno, aumenta sia una variabile che l’altra: situazione opposta rispetto al passato dove le due variabili apparivano completamente scollegate. Sembra essere finito il periodo di incertezza nel quale le nostre imprese, pur ricevendo ordini, navigavano ‘a vista’ per organizzare la produzione all’interno di un mercato schizofrenico. Da marzo 2017 il mercato sembra essersi regolarizzato e probabilmente le imprese possono tornare con maggiore tranquillità a programmare i loro piani di produzione annuali.
Fatturato e ordinativi dell’industria
A novembre, per il fatturato dell’industria si rileva, per il secondo mese consecutivo, un incremento congiunturale (+1,3%). L’indice destagionalizzato raggiunge inoltre il livello più elevato (106,8) da settembre 2011. Il confronto tra la media degli ultimi tre mesi e i precedenti tre segna una crescita dell’1,2%.
Gli ordinativi, a novembre segnano un lieve incremento congiunturale (+0,3%); negli ultimi tre mesi rispetto ai tre precedenti si rileva invece una leggera flessione (-0,1%).
La crescita congiunturale del fatturato a novembre è dovuta soprattutto al mercato interno (+1,9%), mentre per quello estero si registra un aumento più contenuto (+0,2%). Gli ordinativi segnano moderati incrementi in entrambi i mercati (+0,2% per il mercato interno e +0,4% per quello estero).
Gli indici destagionalizzati del fatturato mostrano incrementi congiunturali diffusi a tutti i raggruppamenti principali di industrie ma più rilevanti per l’energia (+2,4%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a novembre 2016) il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 5,1%, con incrementi del 3,6% sul mercato interno e del 7,7% su quello estero.
L’indice grezzo del fatturato aumenta, in termini tendenziali, del 5,1%: il contributo più ampio a tale incremento viene dalla componente interna dei beni intermedi.
Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si rileva nella fabbricazione di prodotti petroliferi (+13,6%), mentre la fabbricazione di mezzi di trasporto mostra l’unico calo del comparto manifatturiero (-4,7%).
Nel confronto con il mese di novembre 2016, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento dell’8,9%. Tutti i settori registrano incrementi, particolarmente significativo risulta quello della metallurgia (+14,0%).
Commercio estero extra Ue
A dicembre 2017, le esportazioni registrano una flessione (-1,8%) rispetto al mese precedente che segue il marcato incremento congiunturale rilevato a novembre (+6,7%).
La dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue nel quarto trimestre del 2017 risulta ampiamente positiva (+4,1%).
A dicembre 2017 si rileva un aumento congiunturale delle importazioni (+1,6%) mentre l’avanzo commerciale raggiunge 6,2 miliardi di euro (il livello nominale più alto da gennaio 1993).
La diminuzione congiunturale delle esportazioni coinvolge quasi tutti i raggruppamenti di industrie: energia (-11,9%), beni strumentali (-11,8%) e beni intermedi (-1,1%). Contrastano la tendenza decrescente, i beni di consumo durevoli (+13,4%) e i beni di consumo non durevoli (+11,6%). Dal lato dell’import, gli acquisti di energia (+5,8%) e di beni strumentali (+3,4%) mostrano una marcata espansione.
Su base annua, a dicembre 2017 le esportazioni sono in espansione (+1,9% che si amplia a +8,3% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi), con tassi particolarmente sostenuti per i beni di consumo non durevoli (+25,6%).
Le importazioni registrano una flessione (-1,7% che diventa +4,8% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi) che coinvolge quasi tutti i raggruppamenti di industrie a eccezione dell’energia (+13,1%) e dei beni intermedi (+6,2%).
Nel corso dell’anno 2017, entrambi i flussi risultano in marcata crescita, con un aumento più marcato per le importazioni (+10,8%) rispetto alle esportazioni (+8,2%). Nel 2017, il surplus è pari a 39,2 miliardi di euro, pressochè simile all’avanzo di 39,6 miliardi registrato nel 2016; al netto dell’energia l’avanzo è tuttavia più ampio, raggiunge infatti i 71,9 miliardi, rispetto a 65,6 miliardi nel 2016.
Nel 2017, l’andamento delle esportazioni è il risultato di dinamiche divergenti rispetto ai principali mercati di sbocco: Cina (+22,2%), Russia (+19,3%), paesi MERCOSUR (+15,4%), paesi ASEAN (+10,2%) e Stati Uniti (+9,8%) sono i mercati di sbocco più dinamici. Al contrario, i paesi OPEC (-8,1%), registrano una marcata flessione.
Arnaud Daniels
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