Ma le sigarette elettroniche sono dannose alla salute?
Sono passati circa dieci anni da quando le sigarette elettroniche hanno rivoluzionato il mondo del tabagismo. E sebbene nel frattempo il mercato delle ecig sia cresciuto a dismisura, ancora non ne sappiamo abbastanza sulle reali conseguenze che hanno sulla salute. Anche la comunità scientifica risulta divisa in due opposte fazioni: c’è chi afferma che siano realmente utili per smettere di fumare e chi invece le vede solo con un ulteriore pericolo per la salute.
A chiarirci le idee arriva ora un nuovo rapporto del National Academies of Science Engineering & Medicine, ente privato no profit di consulenza, che ha fondamentalmente valutato le evidenze scientifiche disponibili sulla sicurezza ed efficacia come alternativa meno dannosa alle sigarette tradizionali.
Dai risultati del rapporto emerge in primis che studiare i pro e i contro del mondo delle sigarette elettroniche è molto più complesso di quanto possiamo immaginare. “Le sigarette elettroniche non possono essere semplicemente classificate come benefiche o dannose”, ha aggiunto l’autore dello studio David Eaton, della University of Washington, a Seattle.
Eaton ha raccontato infatti che in determinate circostanze, per esempio quando gli adolescenti le usano e diventano dipendenti dalla nicotina, gli effetti collaterali delle sigarette elettroniche chiaramente destano preoccupazione. Ma in altri casi, come quando gli adulti le utilizzano per smettere di fumare, offrono l’opportunità di ridurre le malattie legate al fumo.
Per capirlo, Eaton e il suo team di ricercatori hanno esaminato circa 5mila studi, evidenziando i risultati di oltre 800 articoli. Secondo i ricercatori, quando non ci sono forti evidenze del fatto che esista una relazione tra due cose, come per esempio le sigarette elettroniche e il cancro, i ricercatori hanno utilizzato la frase “prove limitate”. La stessa logica è stata applicata quando c’erano prove sostanziali e conclusive per specifiche relazioni.
Dall’analisi è emerso che l’esposizione dei consumatori alla nicotina è molto variabile e dipende dal dispositivo e dal liquido utilizzato, mentre l’esposizione ad altre sostanze potenzialmente tossiche, nicotina a parte, è significativamente inferiore rispetto alle sigarette tradizionali.
E sebbene ci siano evidenze sostanziali del fatto che l’uso di ecig si traduca in sintomi di dipendenza, c’è una forte evidenza che il rischio e la gravità siano inferiori rispetto alle sigarette normali (anche in questo caso sembra dipendere da fattori come il tipo di dispositivo e dal liquido usato). Inoltre, ci sono prove sostanziali del fatto che il passaggio completo alle sigarette elettroiche riduca gli effetti negativi sulla salute a breve termine di polmoni e cuore.
Gli studi sugli animali (e non sugli esseri umani) suggeriscono che gli effetti a lungo termine delle svapate potrebbe aumentare però il rischio di cancro, ma sono per ora delle prove limitate. Precisiamo, tuttavia, che uno studio appena uscito su Pnas ha evidenziato che i topi esposti alle ecig avevano livelli più elevati di danni al dna nel cuore, nei polmoni e nella vescica, rispetto ai topi di controllo esposti all’aria normale.
Effetti che sono stati osservati anche nelle cellule del polmone e della vescica umana in coltura. In altre parole, lo studio aggiunge una ulteriore prova che sebbene le ecig abbiano meno agenti cancerogeni rispetto al fumo normale, secondo gli autori i fumatori di sigarette elettroniche potrebbero avere un rischio maggiore rispetto ai non fumatori di sviluppare tumori al polmone e alla vescica e malattie cardiache.
Mentre, tornando al rapporto principale, è forte l’evidenza che gli adolescenti che le usano possono presentare un aumento dei sintomi dell’asma. Tra i contro, sempre secondo il rapporto, ci sarebbero le prove conclusive anche quelle che le ecig possono esplodere e causare gravi lesioni e sia bere che toccare il liquido può causare convulsioni, lesioni cerebrali e vomito.
Tuttavia non ci sono prove disponibili sul fatto che le ecig causano o meno malattie respiratorie e che abbiano effetto sulla gravidanza o sullo sviluppo del feto. Infine, sebbene vi siano prove conclusive del fatto che l’uso di e-cig aumenti le concentrazioni di sostanze inquinanti nell’aria, l’esposizione al fumo passivo è inferiore rispetto alle sigarette normali.
Nonostante tutte queste conclusioni, precisano i ricercatori, la domanda se le e-cigarette abbiano un impatto globale positivo o negativo sulla salute pubblica rimane ancora senza risposta. “Data la loro introduzione relativamente recente, c’è stato poco tempo per sviluppare un corpus scientifico di prove sugli effetti sulla salute delle sigarette elettroniche”, si legge nel rapporto.
Anselmo Faidit
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